•Dodici•

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È il quattordici di dicembre. E tra un mio impegno e uno di Isco non ci siamo più visti, anche se continuiamo a scriverci ogni giorno.

Mi manca.
Mi manca averlo attorno.
Mi manca cercare e poi trovare un contatto fisico con lui.

Ripiego per l'ennesima volta lo stesso paio di slip. "Ade, cos'hai?" Alzo lo sguardo verso Beatriz che mi fissa stranita. "Ho sonno" si avvicina a me e mi tira via di mano gli slip blu "Hai fatto le ore piccole? Precisiamo, sei stata sveglia a scrivere a Francisco Román Alarcón Suárez?" Alzo gli occhi al cielo, ogni volta che lo chiama così mi sento dannatamente inadeguata, ma annuisco, perché è la verità. "Questa sera chiudo io, vai a casa, mangi qualcosa e poi vai a letto" le sorrido "Grazie"

Sono seduta in auto e fisso il cancello, mi rigiro il telefono tra le mani.

Fran

Sei a casa?

Si

Perché sto facendo tutto questo?
Sposto i miei occhi dalla sua risposta al cancello, fin quando esco dalla macchina facendo un respiro profondo. Suono al citofono "Si?" Sospiro nuovamente "Sono Adele" il cancello scatta ed inizia ad aprirsi.
Guadalupe mi aspetta dalla porta "Ciao Adele" le sorrido "Ciao Guadalupe" entro in casa e mi tolgo la giacca "Francisco è in salotto" annuisco e poi mi incammino, è seduto sul divano e mi da le spalle, mi avvicino a lui e gli metto le mani sulle spalle, si gira di scatto e mi sorride.
È al telefono e dal suo viso tirato è teso, faccio il giro del divano e mi siedo accanto a lui. Mi mette una mano sulla gamba per poi mettermela sulle spalle e portarmi più vicino al suo corpo.
Parla spagnolo, ma lo fa troppo veloce e distinguo si e no, qualche parola.
Gli bacio il collo.
Mi è mancato.
Dovrei aspettare che finisca la chiamata, ma non resisto, voglio almeno sfiorargli le labbra.
Mi siedo sulle sue gambe e lui mi guarda negli occhi, è troppo bello. Mi avvicino a lui e lo bacio. Veloce, breve. Vorrei di più. Non mi è mai mancato così tanto nessuno. Appoggio la mia fronte sulla sua, sospira, gli passo una mano tra i capelli e lo avvicino ancora a me ed inizio a baciargli il viso, chiude gli occhi e sospira.
Passano altri minuti e lui non accenna a chiedere la chiamata, anzi ad un certo punto alza anche la voce, così tento di alzarmi dalle sue gambe ma mi trattiene e mi fa appoggiare la testa sul suo petto ed inizia a giocare con i miei capelli.

Penso di aver preso sonno, dato che riapro gli occhi quando sento delle labbra premere sulle mie. "Scusa -dice continuando a premere le sue labbra sulle mie ripetutamente- ma Victoria ultimamente è insopportabile, vuole andare via per Natale con il suo nuovo ragazzo e vuole portare anche Isco" Lo guardo e gli passo una mano sulla barba "E alla fine cos'avete deciso di fare?" Sospira ed appoggia la fronte sulla mia "Isco viene qui, e lei va non so dove con il suo ragazzo" mi avvicino a lui e lo bacio "Mi sei mancato" mi sorride "Anche tu, piuttosto, non dovevi chiudere tu questa sera il negozio?" Annuisco e mi guardo attorno, gliel'ho già detto che mi è mancato, ma ammettere che al lavoro penso a lui e che ho la testa completamente da un'altra parte perché non dormo pur di riuscire a sentirlo il più possibile, forse è un po' troppo. "Beatriz mi ha detto che avrebbe chiuso lei, e così sono venuta qui"

Siamo ancora distesi sul divano, lui è sopra di me che continua a baciarmi, quando sentiamo Guadalupe schiarirsi la voce, così fa leva sulle sue braccia e si stacca da me per guardare Guadalupe "Ho preparato la cena per entrambi, la tavola è pronta" Fran annuisce "Grazie mille, vai pure a casa" continuo a fissare i lineamenti del suo viso fin quando non porta gli occhi su di me "Fame?" Annuisco "Dai, allora andiamo" si alza dal divano e mi tende una mano che afferro per poi seguirlo fino in cucina.

"Ti sono mancata così tanto?" Lo guardo continuando a mangiare, in tutta risposta lui mi guarda interrogativo "O hai paura che io da un momento all'altro vada via, oppure ti sono mancata così tanto che ora ti serve un continuo contatto con me" abbassa lo sguardo sulla mia gamba dov'è appoggiata la sua mano da quando ci siamo seduti "Probabilmente entrambe" mi avvicino a lui e lo bacio "Fidati che non scappo" lo bacio di nuovo e poi continuo a mangiare.

"Lavi tu i piatti? Così posso baciarti e tu puoi rompere un altro piatto?" Mi giro verso di lui che è ancora seduto. "Sei proprio simpatico" gli faccio la linguaccia e poi mi giro per finire di lavare i piatti. È dietro di me, lo sento, mi sposta un po' la maglia per scoprire di più la base del collo e poi ci appoggia ripetutamente le labbra. Faccio un respiro profondo e metto ad asciugare l'ultimo piatto, per poi girarmi verso di lui "Non ho rotto niente" mi guarda e ride, per poi avvicinarsi al mio viso e baciarmi.

"Resta qui a dormire" Lo guardo e annuisco senza neanche pensarci troppo, non voglio andarmene, non voglio staccarmi da lui. È mezzanotte passata e siamo avvinghiati sul divano, mentre passano i titoli di coda del film che avremmo dovuto vedere. Mi carica sulle sue spalle e mi porta verso la sua camera per poi buttarmi sul suo letto "No dico, ma sei pazzo?" Mi prendo la testa tra le mani e mi tocco le tempie chiudendo gli occhi, odio questa sensazione. Li riapro e me lo ritrovo a poca distanza da me che mi guarda preoccupato "Tranquillo" mi appoggia le mani ai lati del mio viso e si avvicina per lasciarmi un veloce bacio "Ti prometto che non lo rifaccio" Lo guardo "Non è successo niente! Solo un po' di sangue al cervello" gli sorrido e lo bacio a mia volta, poi mi alzo e vado verso il suo armadio per prendere una maglia, mi tolgo la mia e me la infilo per poi togliere sia il reggiseno che i jeans, e appena mi volto lo trovo in boxer seduto sul letto che mi guarda "Dormiamo qui o in camera di Isco?" Scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo, per poi avvicinarmi a lui e sedermi sulle sue gambe e spingerlo verso il letto.

Non è mai troppo tardi - PER TORNARE AD AMARE DAVVERO Where stories live. Discover now