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Canzone : The score - Unstoppable

Sette anni dopo...

"Ehi lupetta, vieni con noi?"

Uno dei succhiasangue all'interno di questo locale mi richiama.
L' aspetto candido ed innocente mi è d'aiuto in campo lavorativo, nessuno arriverebbe a trarre le mie reali intenzioni.
Il viso da quindicenne è la maschera di cera che tengo ben stretta e inclinata in un sorriso timido, ingenuo.

"C-certo."

Il tempo mi ha insegnato ad oscurare la mia natura, sfortunatamente l'odore di cane bagnato è forte e si insinua nelle narici, d'altro canto nasconde il mio lato notturno.
Eccello anche nelle doti teatrali, mi ritengo un'ottima artista della truffa. Il detto: mai giudicare un libro dalla copertina mi calza a pennello.

Il vestito attillato causa seri problemi al mio movimento, per entrare in questo locale mi sono dovuta "arredare" in una maniera a me inusuale.

Il succhiasangue mi porge la mano, la temperatura è in netto contrasto con la mia.
I freddi sono manipolatori abili, giocano con la psiche delle persone per mezzo dei loro poteri e, come lupi e licantropi, hanno sensi amplificati. Sono inoltre dotati di poteri singolari che li contraddistinguono gli uni dagli altri.
Ma hanno qualche difettuccio: peccano di superbia, di conseguenza agiscono frettolosamente e d'istinto.

Ci incamminiamo verso l'uscita del locale attirando sguardi lussuriosi da parte dei vampiri.
Raggiunto il cortile non perde tempo e spinge il mio corpo contro il muro, incatenandomi tra le sue braccia ghiacciate. Inclina la testa da un lato e si avvicina languidamente al mio collo, il quale lecca con devozione.
Che schifo.

"Hai un odore delizioso!"

Sfilo un paletto di legno dal retro della mia giacca, ribalto completamente la situazione e lo blocco al muro.
Non nascondo più la mia identità, i miei occhi cambiano rapidamente sfumatura e dopo un attimo di sbigottimento e un'occhiata feroce prende a dimenarsi, a richiamare i suoi compari.
Sono bassa in confronto al succhiasangue, ciò rende la scena vista da fuori quasi comica.

"Cosa vuoi da me lurida cacciatrice?!"

Un sorriso sfacciato si fa largo nel mio viso angelico, un certo orgoglio mi scuote nel profondo.

"La mia fama mi precede... Vedi... ho saputo da un uccellino che il covo di freddi qui vicino ha causato problemi nella nostra comunità, tu sarai colui che mi darà le informazioni giuste per arrivarci senza causare neanche un graffio al mio bel vestito, d'altronde ti piaceva tanto, sarebbe un peccato rovinarlo."

Scoppia in una risata isterica, intuisco che non avrò ciò che cerco. Non mi pongo molti problemi, agisco: premo il palmo della mano sinistra sul mento e le unghie della destra nel retro della nuca, dopodiché do la spinta giusta e con un rumore disgustoso la testa cade al suolo, ai miei piedi.

'Ecco dove saresti dovuto essere fin dall'inizio'

"Lo scoprirò da sola."

Il corpo diventa cenere e svanisce, come se non fosse mai esistito.
Rientro come se nulla fosse all'interno del locale, dopo poco tempo esso diviene completamente vuoto, non è rimasto neanche un presente, solo polvere.

Soddisfatta del mio lavoro mi dirigo all'esterno, i capelli rosso sangue mi solleticano le guance mossi dal vento, muto nella mia forma animale. Un lupo dal manto candido latte e dagli occhi carminio brillante si staglia nel buio della notte.
Il mio sguardo rappresenta il mio marchio di fabbrica e la mia condanna.
La sfumatura degli occhi dei lupi rispecchia il nostro ordine gerarchico: i beta hanno gli occhi del color dell'oro fuso, gli occhi degli omega sono una metafora per la gelida solitudine, un azzurro ghiaccio e vuoto, ed infine gli alpha posseggono il brillante colore delle foglie autunnali, un arancione acceso.
I miei non rientrano in una di queste categorie, sono unici nel loro genere, e come ogni cosa sconosciuta: incutono paura.
Ed è per questo che fui emarginata dal mio stesso branco d'origine.

~La Cacciatrice Mezzo Sangue~حيث تعيش القصص. اكتشف الآن