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Canzone: You Should Know Where i'm Coming From - Banks

Mi sveglio avvolta da una sensazione piacevole, qualcosa di umido si appoggia delicatamente al mio collo, mi viene spontaneo mugolare dal piacere

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Mi sveglio avvolta da una sensazione piacevole, qualcosa di umido si appoggia delicatamente al mio collo, mi viene spontaneo mugolare dal piacere.
La realtà dei fatti si insinua come un chiodo nella mia mente e mi alzo di scatto.

Davanti a me solo Storm, il suo bel volto dai colori caldi e avvolgenti. Il mio corpo risponde autonomamente, mi si abbassano le spalle, ora rilassate, e un sospiro un po' disperato ma tranquillo mi sfugge dalle labbra.

Le viscere si ribaltano quando lo sguardo si posa sulle mie mani, i miei palmi sporchi. I ricordi mi sorpassano la mente, giungono come proiettili, i due omicidi...

Le gambe iniziano a tremare, un tremolio che parte dagli alluci e giunge al mio ventre. Barcollo, per trovare stabilità mi reggo alla parete. Storm giunge in mio soccorso con immediatezza, confortandomi con il suo tocco. I suoi palmi disegnano semicerchi sugli avvallamenti della mia schiena rotta.

"Non voglio spingerti a rivelare episodi che non sei pronta a condividere. La mia proposta è quella di farti fare una doccia, procurarti qualcosa da mettere nello stomaco e forse dopo parlare, solo se te la sentirai."

Non ricambio le carezze, né l'affetto, nonostante ciò annuisco con il capo.
Storm si scosta da me, lo sento aprire un cassetto e rovistare tra diversi indumenti per poi selezionarne alcuni e posarmeli con gentilezza al bordo del letto. Prima di lasciare la stanza si ferma sulla soglia della porta e mi lancia uno sguardo rumoroso, poi afferra con la grande mano il pomello e sbatte la porta dietro di sé. Solo in quel momento riprendo a respirare.

Una volta all'interno del box della doccia lascio piovere le gocce sulle guance, sui seni, le mani... Più questa scorre, più il piatto bianco diventa rosso. Attendo che il color borgogna vada giù per le tubature, svanisca, ed esco. Mi avvicino ai vestiti che mi ha dato Storm, il mio cuore ritorna a battere irregolarmente quando noto che la loro taglia calza perfettamente con la mia, come se li avesse acquistati appositamente per me e avesse fatto spazio nella sua casa in attesa che io arrivassi. Me li infilo, ora il mio corpo profuma di lui.

Quando esco dalla porta odo dei suoni provenienti dalla fine del corridoio anonimo che mi ritrovo davanti. Mi sono sempre sentita così, la voce solitaria lontana dagli schiamazzi quotidiani altrui. Fuori campo. Decido di avanzare e aprire la porta dalla quale arrivano risate e chiacchiericci.

Davanti a me il branco impegnato nella colazione. Contemporaneamente, con la loro mente alveare, si voltano tutti nella mia direzione, occhi gialli infuocati dall'astio.

A capotavola Storm, seduto su una poltrona di velluto nero. Mi riserva un'occhiata dalla sensualità sottile e dolce, uno sguardo intimo. Uno sconvolgimento liquido mi attanaglia il ventre.

Accanto a lui: Hayley, Juan e un altro ragazzo.
Deucalio dall'altro lato della stanza mi osserva sardonico.
Non abbasso lo sguardo, ho perso l'integrità ma non la fierezza.

~La Cacciatrice Mezzo Sangue~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora