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Canzone : Grace - You Dont Own Me

Entro nell'istituto spalancando la porta, all'interno cala il silezio

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Entro nell'istituto spalancando la porta, all'interno cala il silezio. Qualche lupo mi lancia delle occhiate dorate senza il bisogno di nascondersi dagli umani. Oggi è Halloween. Non vedo l'ora di potermi aggirare per le vie in libertà, essendo solo me stessa.

Juan si atteggia dietro di me, le lupe ormai hanno perso interesse in lui avendo notato la cattiva compagnia, che sarei io. Le umane ignare danno credito al suo ego smisurato.

Quando il branco fa la sua entrata vengo travolta da sguardi colorati.
In mezzo alle sfumature noto l'acceso arancio di Storm, incorniciato da quel suo sguardo caldo e rassicurante.

Io mi sono lasciata trasportare dall'atmosfera con un classico aspetto vampiresco. Gli umani delle timide imitazioni di ciò che siamo.

Guardandomi attorno noto i più svariati travestimenti, se solo essere mostri fosse così semplice, leggero. Qualcosa da celebrare.

Vengo catturata da una conversazione.

"Da cosa ti sei travestito?"

"Da ibrido, non sai che quest'anno vanno di moda?"

Scoppio in una risata roca, malinconica e profonda. Che visione idilliaca. Juan si volta verso di me confuso.

"Senti questa... appena scoperto che quest'anno gli ibridi vanno di moda!" Gli dico. Con occhi gentili si lascia andare ad un sorriso pigro, comprensivo.

Noto da lontano la presenza della ragazza che ha rischiato più volte di farmi perdere il controllo. Il mio amico si gira nella direzione del mio sguardo, gli si spezza il fiato, l'espressione si scurisce e indietreggia di un passo, impaurito.

"È la m-mia compagna?" È un sussurro.

Tutto... tutto poteva essere ma questo no.

Lo sguardo predatorio, possessivo. Un animale, ecco cosa era appena divenuto, privo di istinti razionali.
Non so se ridere o disperarmi. Non può portarmi via il poco che ho.

"Non vorrai avvicinarti a lei. Sai anche tu che è solo un istinto, noi sappiamo reprimerlo. Buttalo fuori."

Gli sibilo all'orecchio. Non mi degna neanche di uno sguardo, l'unico modo che ho di capire che ha sentito e il suo sbuffo infastidito.

"Non credo che questo sia affar tuo."

Le sue parole feriscono come una lama affilata, una pugnalata inaspettata al mio affetto. Anche lui sembra accorgersi di ciò che aveva detto, con una mano si copre le labbra mortificato. Non si scusa, sa che non si può cancellare ciò che si è fatto.

Emetto un mugolio inudibile, un gemito sofferente. Delusa e lacerata per l'ennesima volta. Non sa quanto mi sia difficile fidarmi di qualcuno, quanto sia facile perdere questa fiducia, quanto sia fragile l'equilibrio che sono riuscita a creare.

~La Cacciatrice Mezzo Sangue~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora