Thirty-four.

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_Marco's Pov_

Chi era quel ragazzo?
Iniziai a sentirmi peggio.
Non volevo perderla e sentivo che voleva portarla via da me.

«Chi era quel ragazzo?» le chiesi mentre attraversavamo i corridoi della scuola.

«Un mio compagno di classe, comunque devo dirti una cosa riguardo scuola.» rispose.

«Fra!» sentimmo una voce.

«Ludo dimmi.» disse Francesca.

«Lo zaino.» disse lei.

«Ah già, grazie.» si salutarono.

[...]

Durante il percorso in macchina, nonostante non mi sentissi bene, la tenevo stretta a me.
La mia mente stava già fantasticando in malo modo su quel ragazzo.
Non me la porterà via.

«A che pensi?» mi chiese Francesca.

La domanda ci stava, insomma, guardavo fuori dal finestrino con sguardo assorto.

«A nulla.» le sorrisi.

_Francesca's Pov_

Sapevo già cosa avesse.
La risposta è Matteo.
Da quando mi ha vista con lui è pensieroso.
Non vorrei pensasse che tra me e lui c'è qualcosa.

«Sicuro?» chiesi.

«Si...» rispose.

«Okay.»

«Signora, le dispiace se Francesca resta a pranzo da me?» chiese Marco a mia zia.

«Marco ma domani ho il compito di latino...» dissi.

«Mio fratello ha fatto lo scientifico, ha ancora i libri a casa.» disse.

«Zia se vuoi...» dissi.

«Certo, testa. Questa sera alle cinque devo andare da zia Clara e passo a riprenderti.» disse mia zia.

[...]

«Eccoci qui, i tuoi sono in casa tesoro?» chiese zia a Marco.

«Si, tra un po' vanno a lavoro però.» rispose.

«Allora ti accompagno in casa così avverto.»

Uscimmo dalla macchina e una volta arrivati davanti la porta mia zia suonò.

«Ciao ragazzi, salve signora.» sorrise la mamma di Marco.

«Salve, Marco non sta un granché bene e quindi ci siamo offerte di riportarlo a casa.» sorrise zia.

«Oddio grazie mille.»

«Mamma, Francesca resta qui con me. L'ho invitata a pranzo.» disse Marco.

«Va benissimo, grazie tesoro.» mi sorrise la mamma di Marco.

«Ragazzi, andate in casa che io scappo via.» ci salutò mia zia.

[...]

«Grazie mille che sei restata qui con Marco.» mi ringraziò il padre.

«Per me è sempre un piacere.» sorrisi.

«Noi andiamo a lavoro qualsiasi cosa fate un colpo di telefono.» ci salutarono.

[...]

Marco andò in camera sua ed io lo seguii.

«Comunque da quando siamo usciti da scuola sei strano, sicuro che sia tutto okay?» chiesi.

«Si, è solo influenza.» rispose.

«Dai mettiti a letto a riposare.»

Uscii un attimo dalla stanza per aspettare che mettesse il pigiama e poi rientrai.

Hate or Love? || M.C//L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora