Ten.

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...Marco entrò nella mia classe con lo zaino in spalla e lo reggeva con le sue mani.

«Hey.» disse.

«Hey.» salutai.

«Dai prima che ci chiudono qua dentro, andiamo.» mi prese la mano e uscimmo da scuola.

Lasciai la mano e mi guardò strano.

«Ehm... alla fine come è andata con francese?» dissi per sdrammatizzare.

«Mh, noioso. Anche l'ora dopo. Scienze all'ultima ora è un pugno in un occhio.» rispose.

«Beh, ora vai a casa e riposi, vedi il lato positivo.»

«Dovrei anche farmi il pranzo, i miei non ci sono.»

«Io vivo con mia zia e non c'è oggi. Vuoi venire da me? Ho il mio asso nella manica in cucina.» sorrisi.

«Se sono ben accetto si, volentieri.»

«Ma si, vieni dai.»

Ci incamminiamo verso la fermata dell'autobus.

«Tra 10 minuti dovrebbe essere qua, sediamoci.» dissi.

«Grazie per farmi stare a casa tua, avrei dovuto fare altri 40 minuti di autobus e c'è il rischio che piova.»

«Come te ne approfitti!» risi. «Comunque tranquillo, con l'autobus ci metto 10 minuti.»

Passarono 15 minuti e l'autobus arrivò, in ritardo ovviamente.

Salimmo e andammo a casa mia.

Dopo 10 minuti scendemmo e stava diluviando.

Per fortuna ho la fermata davanti casa; infilai la chiave nella serratura ed entrammo.

«Vieni entra, posa le tue cose sul divano.» dissi.

Così fece e poi mi seguì in cucina.

«Che bella casa, complimenti.» disse.

«Grazie mille, l'ha arredata zia con l'aiuto di mia madre.»

«Scusami la domanda ma come mai vivi con tua zia?» chiese.

«Io e i miei abbiamo una casa molto distante da qua e loro lavorano in giro. Poi zia vive da sola e diciamo che all'età di sei anni mi sono trasferita qua da lei. Ho iniziato la scuola qua vicino e sono rimasta qua. Anche perché odio dovermi spostare di continuo, girare di qua e di la per le scuole... Insomma, preferisco così.» spiegai.

«Capito.»

Nel frattempo preparai la tavola.

Misi le tovagliette da tavola verdi, tovaglioli, posate e bicchieri.

«Marco ho un po' di coca cola qui, se ti va.»

Misi essa sul tavolo insieme alla bottiglia dell'acqua.

«E questo tuo asso nella manica quale sarebbe?» chiese curioso Marco.

«Pasta con sugo di pomodoro fatto da me e per secondo insalata russa. La adoro!»

«Mai assaggiata.» disse Marco.

«C'è sempre una prima volta.» sorrisi.

Dopo un po' servii la pasta e posizionai l'insalata al centro del tavolo.

«Devo dire che è ottima.» si complimentò Marco.

«Grazie.» sorrisi.

*dopo un'ora e mezza.*

Ci mettemmo a guardare un po' di tv sul divano quando chiamò mia zia.

«Tesoro, scusami ma a casa rientro domani pomeriggio. Devo fare anche la notte e quelle poche ore di mattina.»

«Certo zia, non preoccuparti.»

Riagganciai dopo 15 minuti.

«Tutto okay?» chiese Marco.

«Sisi, mia zia fa il turno di notte e di mattina. Mi aspetta una bella serata tra cena e robe varie.» dissi.

«Rimango qua con te?» chiese lui.

«Posso stare anche da sola non preoccuparti.» sorrisi.

«Non voglio lasciarti sola.»

Sorrisi.

«Davvero, è tutto okay.» dissi.

«No, io resto. Dormo sul divano.» disse.

«Che?!?" Dissi.

«Dai non mi va di stare a casa con i miei, dopo quel che è successo oggi e potremmo farci compagnia a vicenda.» disse.

«Per me va bene, ma devi dirlo ai tuoi.»

Li chiamò davanti a me.

«Mamma, stasera non dormo a casa e non ci sono neanche a cena... sono da un mio amico.» disse.

Non appena sentii 'un mio amico' feci una risata silenziosa.

«Va bene, a domani.» salutò. «Perché ridi?» chiese.

«No no, nulla!» dissi.

«Senti sarebbe risultato strano che sto dormendo da una ragazza.»

«Eh beh, certo.»

Risi.

Mi appoggiai e lui e continuammo a vedere la TV.

Quel pomeriggio passato con Marco mi fece capire che persona fantastica fosse e che l'avevo giudicato male. Con quella chiacchierata di stamattina, la chiacchierata a metà mattinata e oggi mi sono resa conto che un ragazzo come lui nella mia vita l'ho sempre aspettato ed ora che l'ho trovato non voglio lasciarlo andare.
Ovviamente ci sono anche i miei sentimenti per lui di mezzo, forse.

Hate or Love? || M.C//L.SWhere stories live. Discover now