Five.

431 27 2
                                    

Arrivate davanti al locale io e Chiara entrammo dentro.
Attraversammo un lungo viale per poi ritrovarci davanti una scalinata bellissima stile quelle dei castelli delle fiabe.
Salimmo tutti i gradini e ci ritrovammo davanti ad una grandissima piscina; intorno a noi molti cespugli e alberi.

«Sembra di essere nelle fiabe.» disse Chiara.

«Io odio le fiabe ma devo ammettere che è proprio ben allestito.» aggiunsi.

Entrammo.

Ci accolsero pareti color rosa dorato illuminate con una luce molto limpida proveniente dai lampadari sopra di noi.

Ci dirigemmo in una stanza dove c'era molta gente, musica e cibo.

«Ehm, io vorrei aspettare Sara e le altre...» dissi.

«Si anche io. Strano che non siano ancora qui.» disse Chiara.

Con tutta quella musica riuscivo a capire poco e niente, così uscimmo dalla sala e andammo in fondo al corridoio.

«Provo a chiamarle.» disse Chiara.

«Si, certo.»

Mi sedetti su un mini cuscino per terra per sistemarmi le scarpe.

Distolsi lo sguardo dalle scarpe e iniziai a vedere una bellissima giacca rossa da lontano.

Mi alzai per andare a vederla, ne ero innamorata.

«Non rispond- dove vai?» disse Chiara.

Arrivai vicino la giacca ed esclamai «è bellissima, chissà dove la vendono...»

«Beh, è di classe.» disse Chiara.

La toccai e per sbaglio cadde a terra.
Mi abbassai per riprenderla e vidi una collana.
La presi.

«Ma questa è la collana di Sara...» dissi.

Vidi una collana, la stessa che regalai a Sara per il suo compleanno.
Riflettendoci bene quella giacca mi era famigliare.

«Queste sono cose di Sara, ma perché sono qui?» chiesi.

«Ma ti starai sbagliando, dai andiamo.» disse Chiara.

Misi la collana nella tasca e andai via.

«Come mai tutta quella preoccupazione?» mi chiese Chiara.

«Eh? Non ero preoccupata, solo che mi è sembrata tutta roba di Sara e mi sembra del tutto strano che sia lì...» non finii la frase che passò quel rompiscatole di Marco.

«Ma chi si rivede... Francesca.» disse facendo una faccia da angelo senza colpe. «Ciao Chiara.» sorrise nel vederla.

«Heyla!» lo salutò Chiara.

«Come fai a sopportarlo ogni giorno per cinque ore di fila?» guardai Chiara esausta.

Marco alzò gli occhi al cielo ridendo e andò via.

«È insopportabile.» dissi.

«Ma no! Ma dai!» disse Chiara.

Tornammo in sala e scoppiai a ridere.
Vidi Sara e le altre lavorare al servizio catering.

«Vedi che era di Sara quella giacca?» dissi a Chiara.

Mi avvicinai.

«Ma cosa state facendo?» Risi.

«Erano a corto di camerieri?» disse Chiara ridendo.

«Non c'è nulla da ridere.» disse Sara. «È uno stress.» imitò un pianto.

Ludovica si adoperò nel prepararmi un piatto con qualcosa da mangiare e Sara fece lo stesso per Chiara.

«In tutto ciò, perché state qua?» chiese Chiara.

«Beh, siamo entrate io, Sara, Razan e Francesca per sederci tranquille e aspettare che ci portassero qualcosa quando l'organizzatore dell'evento ci ha portato in camerino con questi vestiti a dir poco orrendi e ci ha messo dietro questo bancone.» disse Ludovica.

«Ah bene.» rispondo.

Ci offrirono il piatto appena servito e degustammo.

«Sto morendo di fame.» esclama Ludo.

«Mangia.» dico.

«Non posso, il capo gira ovunque, non vorrei prendermi un rimprovero. È bastato questo per rovinarmi la serata.» alzò gli occhi al cielo Ludovica.

Così ebbe un'idea al momento: prese un tovagliolo, posò un tramezzino e lo nascose nella divisa.

«Io vado in bagno a mangiare questo tramezzino altrimenti tra due secondi svengo.» corse in bagno.

Tutte noi ridemmo.

Alla fine le divise erano carine: gonna nera fin sopra le ginocchia, calze nere, stivaletti con tacco e una camicia bianca. Tutte senza accessori.

«Ma come mai non avete gli accessori?» chiesi.

«Non chiedere a noi, hanno detto che è obbligo qui. Bah, una cosa del genere mai vista.» disse Razan.

Io e Chiara spiegammo loro cosa facemmo qualche minuto prima.

Restammo tutta la sera vicino a loro quando ad un tratto iniziarono a ballare.

Chiara si buttò in pista, io no.

Chiara tornò vicino a noi dopo essere caduta e aver fatto una brutta figura.

Iniziai a guardare in pista e vidi Marco ballare con due ragazze.

«Che casca morto.» dissi.

«Chi?» chiese Ludo.

«Quel Marco.»

Si, mi dava fastidio ogni volta che passava davanti a me ma devo ammettere che quella sera non facevo altro che guardarlo ballare e passare il tempo con quelle due ragazze sconosciute a tutte noi.

Hate or Love? || M.C//L.SDonde viven las historias. Descúbrelo ahora