Eight.

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Non sapevo cosa pensare.
Mi piace Marco? Non mi piace?
Nella mia mente c'era solo confusione.
Pensavo a lui ogni secondo ma allo stesso tempo non volevo una relazione con uno come lui.

*qualche mese dopo*

Mi alzai per andare a scuola.
Arrivai alle 7.30, dovevo camminare un po' per dare spazio alla mia confusione.
Mi sedetti su una panchina a pochi metri da scuola.
Lo vidi che si stava avvicinando a me.

«Buongiorno...» mi disse con aria triste.
«A te.» dissi ironicamente.

Mi fece tenerezza vederlo così.
Volevo sapere cosa avesse per aiutarlo in qualche modo ma dovevo rimanere come sempre.

«Non è iniziata per niente bene la giornata, non mettere in mezzo la tua ironia.» disse.
«Scusa...» dissi.

Brava Francesca, ti sei intimorita.

«Va tutto male.» disse.
«Non dire così. Insomma... tutto ha una soluzione.» dissi.
«Questa volta no.»
«Quando sto giù di morale lo dico anche io, sai? Poi alla fine tutto si risolve.» sorrisi.
«A volte succede anche a me.»

Dopo quella frase fece un sorriso e mi rese felice questa cosa.
Bene, ho la prova di provare qualcosa per Marco.

«Devi sempre pensare al positivo, altrimenti le cos-» delle voci bloccarono la mia voce e si avvicinarono a Marco.

Lui si allontanò dicendomi "un secondo."

Quelle ragazze gli chiesero una foto, e parlarono per un po'.

Marco tornò da me.

«Scusa, dicevi?» chiesi.

Non chiesi chi fossero quelle ragazze, non è da me.

«Dicevo che bisogna pensare sempre positivo per trovare la soluzione alle cose.» dissi.

«Se vuoi ti spiego...»

«Se vuoi.»

Mi spiegò un problema che stava avendo in famiglia, un po' particolare.
Mi rattristò questo fatto.

«...prometti di non dirlo a nessuno.» disse.
«Ovvio, tranquillo. Qualsiasi cosa sono qui.» gli misi una mano sulla spalla.

Lui si girò verso di me e mi abbracciò forte.
Avevo il cuore a mille.
Non rifiutai il suo abbraccio.

«Mi dispiace per tutte quelle volte che ti ho etichettato male... Non sapevo che questa situazione fosse una cosa passata.» mi scusai.

«Non ti preoccupare. Quando mi tengo le cose dentro cambio totalmente personalità e non so il motivo, credimi. Io ti trattavo più o meno allo stesso modo senza sapere il perché e ti chiedo scusa.» aggiunse.

Sorrisi.

«Abbiamo sbagliato entrambi, ma... sbagliare è umano. Non preoccuparti.» dissi.

Mi abbracciò di nuovo.

Parlando e parlando si fecero le 8.00 e tra venti minuti sarebbe suonata la campanella per entrare.

«Mancano venti minuti, andiamo a farci un giro?» propose.

«Va bene.»

Andammo a farci un giro e dopo cinque minuti tornammo davanti scuola.

«Ci sono Sara e le altre, andiamo lì.» dissi.
«Certo!» rispose.

Sara e le altre iniziarono a sorridere.

Quei pochi minuti a parlare con Marco mi hanno fatto capire che non è come sembra.
È un ragazzo molto dolce, disponibile e ti ascolta quando parli.








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Hate or Love? || M.C//L.SWhere stories live. Discover now