Capitolo 83

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Vorrei poter rimanere nella mia stanza per tutta la giornata, non dover vedere nessuno, non dover affrontare di nuovo mia madre, non dover vedere Zayn e fingere di non odiarlo e di non volergli saltare addosso allo stesso tempo, non dovermi sedere con loro attorno ad un tavolo per fare colazione e scambiarci occhiatacce e silenzi imbarazzanti.

Invece, purtroppo, devo scendere le scale e trascinare i piedi in cucina, con le scomode infradito e la vestaglia addosso, i capelli legati e neanche un filo di trucco.

Come immaginavo sono già tutti attorno al tavolo rotondo della sala da pranzo e Naomi continua a portare cibo, ancora più del solito siccome è un periodo di festa. C'è anche Cameron e mi chiedo perché sia venuto a fare colazione qua.

Il clima è sicuramente teso, nessuno si parla o si guarda, tutti sembrano intenti a consumare la colazione il più velocemente possibile, per potersi alzarsi e scappare.

«Buongiorno.» dico io educatamente e tutti mi rispondono con serietà, tranne Josh che mi rivolge un debole, quasi nascosto sorriso.

«Buongiorno!» mi sorride Cameron facendomi segno di sedermi vicino a lui, poi cerca le mie labbra e io mi volto d'istinto lasciando che stampi un bacio sulla mia guancia.

Zayn lo osserva confuso come se cercasse di capire il motivo di questa intimità e poi, quasi come se avesse un'illuminazione, si volta verso di me e mi squadra per un momento, masticando velocemente la sua omelette.

«Allora... Domani è il gran giorno, sei pronta Lilian?» Cameron interrompe il silenzio mentre mia madre alza il viso dal piatto per poter guardare il ragazzo sempre sorridente. Non riesco a credere che, nonostante la sua sensibilità, non abbia capito che questo non è il momento di parlarle del matrimonio.

«Certo.» finge un sorriso lei, pulendosi le labbra con il tovagliolo bianco con qualche decoro di color rosa cipria.

«Non vedo l'ora di vedere il tuo abito, sarai bellissima!» esclama lui con esaltazione, lei gli rivolge un dolce sorriso, Zayn scuote la testa con un ghigno provocatorio e Josh si limita a torturare il cibo nel suo piatto con la forchetta.

«Chanel avrei bisogno del tuo aiuto per i fiori e gli addobbi.» mi rivolge uno sguardo serio mia madre, anche se il tono di voce è calmo e sereno, completamente l'opposto di ieri.

«Va bene.» mi affretto ad annuire io.

«E vedi di risolvere i tuoi problemi con Zayn, non voglio drammi al matrimonio.» guarda prima me e poi il suo figliastro, per poi congedarsi ed alzarsi da tavola, dirigendosi forse in camera sua.

La osservo mentre sale le scale con eleganza e femminilità, la sua vestaglia lunga tocca quasi il pavimento e i suoi tacchi sottilissimi risuonano a ritmo con i suoi passi.

«Anche io vado ragazzi,» interviene Josh quando mia madre è ormai sparita dalla nostra visuale, «ci vediamo dopo.»

Sorride a tutti mentre lo salutiamo, poi prenota l'ascensore attendendo che si apra per entrarci dentro. Vorrei non aver preso un altro waffle da dover finire di mangiare, così potrei dileguarmi da questa assurda ed imbarazzante situazione.

Zayn continua a mangiare con la solita tranquillità e strafottenza mentre Cameron non ha ancora perso quel sorriso che ora trovo quasi odioso, finto ed inutile.

Senza farglielo notare, alzo per un attimo lo sguardo per osservare il mio fratellastro che è, come al solito bellissimo: ha i capelli spettinati dalla notte, una canotta che evidenzia il suo fisico scolpito e le solite labbra carnose che stavo per baciare nel sogno.

Vorrei tornare a dormire con la speranza di continuarlo e ricevere quel bacio sensuale ma dolce, potente ma delicato. In realtà, non ho bisogno di nessun bacio per riassaporare le sue labbra, perché ricordo perfettamente il gusto di menta, la morbidezza, i movimenti della sua lingua.

«Amore, hai bisogno di aiuto con i fiori?» mi chiede Cameron facendomi trasalire dopo aver sorseggiato del caffè.

Amore? mi chiedo tra me e me, sono sicura che lo stia facendo perché c'è Zayn presente, come se marcasse il territorio, un po' come fanno gli animali.

«No.» rispondo duramente lanciandogli un'occhiataccia, «Al massimo chiamerò Clair.»

«Guarda che non mi da fastidio, lo faccio volentieri.» insiste lui accarezzandomi il braccio.

«Non serve Cameron, te l'ho detto, faccio da sola.» rispondo scocciata.

«Ne approfittiamo per stare un po' insieme, no?» mi bacia la mano appoggiandoci delicatamente le labbra sopra.

«Voglio andare da sola.» marco bene ogni parola cercando di fargli intuire che non voglio.

So che vuole essere gentile, ma non sono la sua la ragazza e deve smettere di comportarsi come se stessimo insieme. Ho sempre messo in chiaro di non volere una relazione seria e di non essere pronta ad impegnarmi.

«Saranno molti fiori e probabilmente pesanti, hai sicuramente bisogno di un ragazzo che ti aiuti!» insiste continuando a non capire e io non posso fare a meno di sbuffare.

«Infatti la aiuterò io.» interviene Zayn che, davanti a noi, dopo aver finito la sua colazione incrocia le braccia al petto e ci osserva.

Lo squadro incredula, sbarrando gli occhi e spalancando la bocca, sbigottita dal fatto che si stia offrendo di aiutarmi.

«Tu?» chiede Cameron alzando un sopracciglio.

«Certo,» alza le spalle lui come se fosse ovvio, «è il matrimonio di mio padre, perché non dovrei? E poi... Non offenderti, ma è una cosa che riguarda la nostra famiglia e, per quanto ti vogliamo tutti molto bene, non fai parte della famiglia. Magari partecipa come invitato, non come parente.»

Dopo avergli rivolto un sorriso che sembra aver ben poco di sincero, il mio fratellastro si alza e si dirige verso la scala per salire al piano superiore, davanti ai nostri occhi totalmente attoniti.

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