Capitolo 77

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«Yves Saint Laurent o Cavalli?» mia madre interrompe i miei pensieri mentre tiene in mano due grucce con appesi due meravigliosi abiti simili.

«Non lo so mamma.» sbuffo io con aria assente mentre rispondo ad un messaggio di Clair che mi chiede cosa indosserò.

«Aiutami, sono nel panico!» mi supplica quasi, oscillando leggermente i due costosissimi vestiti.

«Cavalli.» lo indico senza mostrare particolare interesse.

«Chanel!» mia madre con voce calma e rilassata si siede vicino a me sul comodo sofà della sala, appoggiando i vestiti accanto a lei e facendo il possibile perché non si stropiccino, «Questa serata è speciale per me, quindi ti prego di darle la giusta importanza.»

«Certo.» annuisco io osservandola, per poi ritornare a rispondere alla mia amica.

«Me lo prometti?» si assicura sistemando una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso leggermente truccato.

«Sì mamma, promesso.» le sorrido io per rassicurarla ancora, mentre lei fa un lungo respiro.

So che attende una serata come questa da parecchio tempo, forse da tutta la vita, so che ha sempre voluto festeggiare con le sue amiche, con le persone a cui tiene e, magari, anche farsi ammirare ed invidiare un po'.

Ho sempre immaginato la festa prima di un matrimonio con tanto alcool, spogliarellisti e musica, non con calici di champagne e vestiti di Cavalli ma evidentemente ogni ambiente ha le proprie usanze.

«Bene, ti ringrazio» annuisce lei con aria soddisfatta, «Cameron ci sarà, vero?»

«Sì, ha detto che non si perderebbe mai una tua festa.» alzo gli occhi al cielo ridacchiando.

«Oh, com'è gentile! Mi fa davvero piacere che tu abbia trovato un ragazzo come lui.» mi rivolge un dolce sorriso, lasciando gli abiti sul divano e dirigendosi verso uno dei mazzi di fiori che riempiono un vaso costoso.

«Lo dici come se stessimo insieme o qualcosa del genere.» rispondo un po' titubante mentre la osservo sistemare le rose.

«E non è così?» chiede lanciandomi una veloce occhiata.

«N-no, siamo amici» replico, estremamente imbarazzata. Non ho mai avuto l'occasione di parlare a mia madre di ragazzi e, l'unica volta che è successo, lei è venuta fino in Canada per riportarmi a casa.

«Amici?» si gira e mi osserva sghignazzando composta, per poi prestare di nuovo attenzione alla disposizione dei fiori in un altro vaso.

«Ci frequentiamo.» alzo le spalle.

«Non sembri molto entusiasta, non ti piace?» domanda curiosa.

«Non lo so, è un bravo ragazzo ma forse sarebbe una relazione troppo... Normale.» rispondo con una smorfia, non riesco a trovare altri aggettivi.

«Le relazioni migliori sono quelle normali.» mi assicura, probabilmente notando che sono pensierosa e poi fa segno a Naomi di raggiungerla, approfittandone mentre è in salotto.

«Sì, forse sì.» scrollo le spalle, non avendo voglia di ribattere.

«Ma certo tesoro, la normalità e la stabilità sono fondamentali in una relazione.» sembra voler convincermi, «Naomi le rose sembrano appassite e chiama quelli del catering per chiedere se è tutto a posto per favore.» le ordina e capisco immediatamente che sta per innervosirsi e scatenare tutto lo stress che ha racchiuso in questi mesi di preparativi.

«Ok, io salgo in camera mia.» mi congedo prima che mi chieda di sistemare qualcosa, lascio un veloce bacio sulla guancia a mia madre e un tenero sorriso alla dolce Naomi.

Trascino i piedi lungo tutte le scale fino ad arrivare alla mia camera, digito il numero di Clair sulla tastiera del mio Iphone e attendo una sua risposta.

«Tesoro, come stai?» mi saluta con il solito buon umore che la contraddistingue.

«Bene, nonostante mia madre stia iniziando ad innervosirsi.» sogghigno buttandomi a peso morto sul letto, «Non riesce a scegliere tra un Yves Saint Laurent e un Cavalli

«Assolutamente Cavalli!» decide senza alcun dubbio, «Beh, la capisco. Io divento nervosa anche solo per scegliere un vestito per andare in discoteca, figuriamoci per l'addio al nubilato.»

«Io non avrò questo problema, non mi sposerò mai.» ironizzo incrociando le gambe e mettendomi comoda.

«Non essere stupida, anche tu ti sposerai e magari diventeremo anche cognate!» scherza lei divertita.

«Non ci sperare.» replico con decisione, «Ehi, cosa stai facendo?» chiedo io, forse anche per cambiare argomento.

«Sfoglio una rivista mentre si asciuga lo smalto.» mi informa lei e poi la sento soffiare, probabilmente sulle sue unghie.

«Vieni a prepararti da me?» le propongo rigirandomi a pancia in giù.

«Certo, dammi una ventina di minuti e sono da te, ok?»

«A dopo.» la saluto per poi riattaccare e rimanere per un po' a fissare il soffitto.

Mi farà comodo avere Clair con me mentre mi preparo e durante il resto della serata, almeno mi farà divertire e, sicuramente, anche una festa del genere non risulterà troppo noiosa con lei.

Mi giro appena allungandomi per riuscire a prendere il pacchetto di sigarette sul comodino. Ne sfilo una e la tengo tra le labbra per accenderla, nonostante sappia perfettamente che mia madre non vuole che fumi, specialmente in casa.

Dopo poco sento bussare alla porta e mi alzo velocemente per aprire a Clair.

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