Capitolo 31

7.8K 391 219
                                    

«Certo!» esclama come se fosse ovvio, «Chiedimi pure tutto quello che vuoi.»

«P-posso farti una f-foto?» balbetto io, estremamente imbarazzata.

«Una foto?» ripete sorpreso.

«Sì, sai che la fotografia è la mia passione-» cerco di giustificare questa mia strana richiesta.

«E vuoi che questo momento rimanga impresso nel tempo e nella tua mente?» mi chiede, non riesco a credere che si ricordi ancora di ciò che gli avevo detto in quel negozietto.

«S-sì.» ammetto io annuendo appena e sentendo le mie guance andare a fuoco, «Posso?»

«No!» esclama lui affrettandosi a scuotere la testa con convinzione.

«Oh ok.» abbasso lo sguardo, sicuramente non nascondendo la delusione.

«Sto scherzando!» esclama lui scoppiando in una fragorosa risata mentre estrae il cellulare dalla tasca dei pantaloni, «Ma prima voglio fartene una io.»

«Non voglio che tu abbia una mia foto sul cellulare!» replico con una smorfia.

«Allora dovresti chiudere meglio la porta del bagno quando ti fai la doccia!» scherza facendomi ridere ancora più chiassosamente e nel frattempo mi metto timidamente in posa, «Fatto.» me la mostra.

«Tocca a me!» gli faccio segno di posizionarsi in un determinato punto dove la luce lo rende ancora più bello e faccio qualche scatto, un po' a disagio davanti a tanta bellezza.

Con Cameron è stato diverso, non ero per niente a disagio né a farmi fotografare, né a fotografarlo. Questo mi fa riflettere parecchio ma non riesco a capire se sia una cosa a favore dell'uno o dell'altro.

«Fatto!» concludo riposizionando in borsa la mia immancabile Polaroid e gli porgo una delle foto scattate che scuote.

«Sono proprio bello.» si vanta ridendo per poi guardarmi, «Vero?»

Alzo gli occhi al cielo con una risatina e poi ricominciamo a camminare.

«Non mi rispondi perché sono proprio bello eh?» continua a ridacchiare ma questa volta, stranamente, lo fa in modo scherzoso e non per infastidirmi.

«No, non ti rispondo perché non riesco a vederti, il tuo ego smisurato ti sta coprendo.» sorrido ironicamente provocando una risata ad entrambi.

«Andiamo a mangiare qualcosa prima di ritornare in ospedale?» domanda lui, mi sembra quasi che voglia passare ancora del tempo con me.

Ad un tratto mi rendo conto che ho totalmente rimosso dalla mente il vero motivo per cui siamo qua, per almeno dieci minuti, e non credevo che fosse possibile.

Annuisco distrattamente mentre continuo a riflettere sul fatto che, per la prima volta, Zayn non è stato il problema ma, al contrario, mi ha fatta svagare.

«Dove mi porti?» chiede mentre cammina di fianco a me.

«In un ristorante speciale, il mio preferito. Fanno delle insalate deliziose con l'ananas, il pollo e altre cose buonissime!» lo informo esaltata.

«L'ananas nell'insalata con il pollo?» ripete con una smorfia schifata in viso.

«Sì.» scuoto la testa come per fargli capire che non capisce niente, «Vedrai, è buonissima!»

E così, continuando a discutere sull'insalata con l'ananas, a ridere, a scherzare e a parlare, ci ritroviamo nella romantica Parigi a a non detestarci più come prima.

Mi chiedo se sia davvero la città dell'amore ad aver migliorato il nostro rapporto, l'incidente di mia madre o forse semplicemente il tempo che siamo stati costretti a passare insieme durante il viaggio.

PillowtalkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora