Capitolo 61

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Continuo a guardarmi attorno, ad osservare tutti i costosi mobili dell'appartamento ed il muro di un chiarissimo color azzurro pastello, nel disperato tentativo di trovare una risposta giusta a questa domanda.

La risposta, però, non arriva e io capisco che Zayn la sta attendendo, probabilmente con più impazienza di me. Il suo sguardo pesa su di me mentre mi squadra con i suoi grandi occhi scuri e luminosi, che adesso cercano di decifrare la mia espressione confusa ed incerta.

I suoi capelli spettinati mi invitano ad infilare la mano tra di essi, mentre il suo collo sta implorando le mie labbra di appoggiarcisi e di iniziare a baciarlo.

Per tutta la mia vita ho immaginato la mia prima volta come un momento romantico, dolcissimo, da vivere con sicurezza, una sicurezza che ora non ho.

«No.» ammetto io con un filo di voce, sicura che capirà il mio stato d'animo e che non insisterà.

Lui serra le labbra e non nasconde un po' di dispiacere ma annuisce comprensivo e mi stringe a lui. Lo abbraccio e, nonostante siamo entrambi senza maglia e sono ancora seduta su di lui, la situazione si è decisamente calmata, mi ritrovo ad avvinghiare le braccia attorno al suo collo e lui mi accarezza la schiena con il morbido palmo della mano.

Mi alzo ed infilo di nuovo la maglia notando che, invece, lui rimane a torso nudo e io non posso fare a meno di scrutare i suoi addominali e i suoi tatuaggi ben fatti.

«Hai fame?» domanda mentre la sua figura alta e piuttosto muscolosa si aggira agilmente per la casa.

«Un po'.» sorrido debolmente alzando le spalle, capendo che sta cercando in tutti i modi di fare finta di niente e non sarò di certo io a rendere la situazione imbarazzante.

«Cosa vuoi mangiare?» sparisce entrando in una stanza che immagino sia la cucina.

«Va bene qualsiasi cosa.» dico a voce alta per far sì che mi senta da qua e intanto prendo il telefono per controllare le chiamate.

Diciotto chiamate perse da parte di mia madre e tre da parte di Josh. Pensavo peggio, mi dico ironicamente mentre raggiungo Zayn in cucina, osservando la sua schiena scolpita e le sue spalle larghe.

Impulsivamente mi ritrovo ad andargli incontro e ad abbracciarlo da dietro, avvolgendolo con le braccia e appoggiando la guancia alla sua schiena nuda.

«Hai voglia di abbracci?» ridacchia lui mentre si gira per potermi abbracciare, io non posso fare a meno di sorridere e affondare la testa nell'incavo del suo collo, chiudendo gli occhi per godermi il momento.

«Ho aspettato così tanto per poterlo fare.» faccio spallucce.

«Lo so.» annuisce lui con un sorriso mantenendo sempre il suo sguardo su di me.

«Ci sei rimasto male?» trovo il coraggio di chiedere mentre entrambi ci stiamo guardando.

«Per cosa?» chiede confuso prendendo qualcosa dal cassetto.

«Perché non ho voluto-» non riesco a trovare le parole giuste e mi pento immediatamente della domanda fatta.

«Chanel,» fortunatamente interviene lui, mi stringe e mi accarezza i capelli, «sono qua con te, come potrei rimanerci male?» la sua voce è così dolce e calma da riuscire a tranquillizzarmi e a convincermi di aver fatto la cosa giusta.

Sapere che il mio no non ha cambiato ciò che ci siamo detti poco fa mi rende sollevata e gli stampo un tenero bacio sulle labbra carnose.

«Mio padre non smette di chiamarmi.» mi dice subito dopo, quando mi stacco e mi siedo su uno degli alti sgabelli davanti alla penisola della cucina.

«Anche mia madre.» alzo gli occhi al cielo, «Venti chiamate perse.»

«Forse dovresti chiamarla e farle sapere che stai bene almeno.» mi consiglia mentre estrae una padella da un armadietto in basso.

«Non credo sia una buona idea.» ribatto io, «La conosci no? E poi sono furiosa con lei, come si è permessa di cercare di allontanarti da me?»

«Lo so e non ti biasimo per questo, ma è sicuramente preoccupata per te non sapendo neanche dove sei.» insiste lui con un broncetto.

Non ha tutti i torti, ma non ho nessuna voglia di sentire le urla di mia madre che mi ordina di tornare a casa e di dimenticare il mio fratellastro.

«Non è che potresti chiamare tuo padre e fargli sapere che sto bene?» gli sorrido dolcemente sbattendo più velocemente gli occhi per convincerlo.

«Così mi urlerà contro e tu non dovrai sorbirti tua madre?» si gira un attimo e mi osserva ridendo, per poi ritornare a controllare la pentola sul fuoco; è così sexy ai fornelli, a petto nudo, con i capelli un po' scompigliati e l'espressione contenta e serena.

«Esattamente!» annuisco io scoppiando a ridere e provocando un'espressione divertita sul suo volto, «Ti prego.» aggiungo poi con aria tenera.

«Va bene!» esclama infine.

«Grazie.» ne approfitto per andargli incontro e baciarlo.

Lui non sembra tirarsi indietro, anzi, non solo ricambia il bacio ma mi prende dai fianchi facendomi indietreggiare fino a quando non mi ritrovo con la schiena contro al gelido frigorifero di metallo, mentre lui mi tiene praticamente bloccata con il suo corpo e con i gomiti ai lati della mia testa, non permettendomi di muovermi molto.

Con le braccia attorno al suo collo, il nostro bacio diventa meno ingenuo e la passione sembra travolgerci mentre, sempre più velocemente, continuiamo ad intrecciare le nostre lingue. Il suo bacino preme contro il mio e la mia mano percorre le sue spalle, per poi scendere sul suo addome perfetto e tatuato.

La foga è aumentata addirittura rispetto a prima e non ci permette quasi di respirare. Le sue labbra scendono lungo tutto il mio collo, lasciando una scia di baci e saliva, mentre in alcuni punti la sua lingua crea piccoli cerchi, le labbra tirano un po' la pelle e i denti la mordicchiano, in un misto di dolore e piacere che non esito a mostrargli. Infatti, un debole gemito esce dalle mie labbra socchiuse mentre chiudo gli occhi e lascio andare la testa contro al frigorifero di colore grigiastro.

Sento le mani di Zayn che si fanno spazio da sotto la mia maglietta per permettersi di accarezzarmi meglio i fianchi e salire più in alto, fino al seno che stringe senza temporeggiare, con potenza e forza. Si morde il labbro per un momento, dopo essersi staccato dal mio collo, e si abbassa, iniziando a passare la sua lingua umida vicino alla scollatura.

Non posso fare a meno di sentirmi completamente in visibilio quando si avvicina sempre di più al bordo del reggiseno, tenendo lo scollo della maglietta abbassato con un dito. Non resisto più e, senza pensarci, mi ritrovo a sfilarmi la maglietta e a lanciarla da qualche parte, senza nemmeno sapere dove.

Lui, evidentemente contento della mia scelta, inizia a baciarmi il seno, succhiando in alcuni punti e stringendo con le mani.

«Zayn...» sussurro non catturando la sua attenzione e devo ripeterlo un'altra volta, finché finalmente mi guarda.

Sapere che mi aspetterebbe e che non mi metterebbe fretta, il fatto di essere innamorata di lui e questa situazione in cui mi trovo per la seconda volta in pochi minuti, mi ha fatto realizzare che lo voglio davvero.

«Scusa io-» risponde staccandosi e sembra ricomporsi.

«Sono pronta, ora sono sicura.» gli dico quasi bisbigliando, lui mi porge un largo sorriso e mi solleva un po' per permettermi di avviluppare le gambe attorno alla sua vita.

Tra poco sarò finalmente sua, solo sua. 

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