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Mi diedi una ripulita, quando uscii dal bagno mi ritrovai un vestito sul letto.

Era quello che mi aveva prestato Ashley , durante la festa di Paula.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime.

-Ei, tesoro non posso vederti così. Vorrei che lo tenessi tu, ti appartiene. Se vuoi mettilo così se dovessimo incontrare quel disgraziato gli faremo mangiare le mani-

Sorrisi.
-Non potrei mai è il vestito con cui Roland si è  innamorato di te- dissi.

Lei rise.
-Tesoro, Roland era pazzo di me molto prima di quel vestito. Ma come tutti gli uomini ha bisogno di incentivi- strizzò l'occhio.

Sorrisi e senza neanche pensarci mi ritrovai in quel vestito.

Stavamo uscendo di casa.

Ashley voleva farmi parlare con Brian. Così mi avrebbe accompagnato in tutti i posti in cui sarebbe potuto stare.

-Andremo al golf club, dove si incontra con Will, poi all'hotel dove Roland mi ha detto che alloggia. Secondo loro non si muove da questi due posti-
Mi rincuorò.

Alla fine avevo lasciato da parte tutto volevo solo Brian. La mia casa. Il mio uomo. Il padre dei miei figli.

-Poi potremo mangiare qualcosa insieme. Devi fare un pasto decente, per te e per la creatura.-

Annuii.

Mi sarei sforza, il mio appetito era scomparso con Brian.

Andammo prima al golf club, dove Ashley si premurò di farmi fare un'abbondante colazione.

In realtà spiluccai giusto qualcosa.

Subito dopo cercammo Brian in lungo e in largo. Ma niente. Stessa cosa all'hotel dove ci dissero che aveva disdetto la sua camera a quanto pare sarebbe tornato a New York.

-Non c'è tempo da perdere- dissi.

Sarei tornata a casa avrei preso le valige, Max e lo avrei raggiunto.
Dovevamo parlare.

-Kim prenditi tutto il tempo che ti serve per preparare tutto. Io vado al lago con i bambini mi trovi lì.-

Annuii.

Infilai le poche cose che mi servivano in un borsone e scesi le scale con il borsone a tracolla.

-Ei Kim ferma dove corri ti aiuto io-
Phill l'ultima persona che mi aspettai di vedere mi corse incontro.
Non aveva una bella cera.

-Che ci fai qui?- gli chiesi.

-Sono venuto a prendere Gail e la bambina. Will ha lasciato questo compito a me visto che lui ha dovuto rincorrere il tuo scapestrato maritino. Torniamo a New York- alzò le spalle.

Si erano trattenuti tutti per darle conforto, ma tra poco sarebbero arrivati i suoi e non ci sarebbe stato più molto spazio per tutti.

-Dove devi andare, così ti accompagno?- Chiese poi lui

Sistemai il vestito sui fianchi.
Forse sarebbe stato il caso di toglierlo per il viaggio, si sarebbe stropicciato.

-Devo prendere Max è fuori con Ashley. Torniamo anche noi a New York.- gli dissi.

Lui annuì.
-La montagna va da Maometto- disse.

Già.

-Quella la porto io tu pensa a non cadere.- continuò.

Uscii da quella casa che iniziava ad essere opprimente.

E mi concentrai a non cadere. A centrare le mattonelle con le stampelle e che queste non fossero bagnate.
Così non mi accorsi neanche di avere il mio bimbo davanti.

Once upon a love:  Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora