21.

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21.

Il calore dei raggi del sole che penetravano dalla finestra mi svegliarono.

Mi girai dall'altro lato, Brian dormiva beatamente. Sprofondai con il volto nel suo petto, accarezzai le sue cicatrici, il segno indelebile dell'amore che ci legava rendendoci una famiglia.

Sentii dei gridolini provenire dall'altra stanza.

Max doveva essersi svegliato.

Lasciai il mio uomo per andare dall'altro.

Lo ritrovai nella sua culletta che mi osservava con il suo faccino vispo.

-Eccola la mia pulce mattiniera!-

Lo presi tra le mie braccia. Il suo profumo innocente invase i miei polmoni.

Lo baciai, era così morbido, prima di metterlo nel seggiolone e consegnargli il suo biberon di latte.

Poco dopo ci raggiunse Gail, con l'aria di una che non aveva chiuso occhio tutta la notte.

Max la fissava. La sensibilità dei bambini mi lasciava sbalordita.

Gli accarezzai la testolina per rassicurarlo.

-Non sono riuscita a dormire, lo amo ma la sua indifferenza mi distrugge. È freddo, non lo riconosco più.- ammise.

Le poggiai una mano sulla spalla.

-Sarà solo spaventato, diventare papà è una bella responsabilità.- dissi.

Lei sorrise timidamente, come a volersi fidare.

Era passata quasi una settimana da quando Gail si era trasferita a casa nostra.

Di Will nessuna traccia, sapevo che chiedeva a Brian notizie di sua moglie, ma non una telefonata niente di niente.

Avevo detto a Brian che se la situazione non fosse migliorata avremmo rimandato il matrimonio e da allora era più nervoso del solito.

Così avevo organizzato una sorpresa con la complicità dei suoi genitori.

Avremmo passato il finesettimana negli Hamptons e poi i suoi ci avrebbero raggiunto la domenica pomeriggio con Max.

Avremmo portato anche Gail, in qualche modo dovevo convincere anche William.

-Vado in ufficio, mi hanno chiamato per un'emergenza.- disse Brian baciandomi sulla fronte.

Annuii.

-Rientri per cena?- chiesi.

-Non lo so, ci aggiorniamo dopo. Voi divertitevi alla SPA.- aggiunse prima di uscire.

Sospirai.

Mi dispiaceva vederlo così.

-Ei Gail preparati i bagagli?- le dissi.

Non era proprio così.

Roland e Ashley erano miei complici.

Montgomery Senior aveva contattato William per chiedergli di portare Brian nella loro villa degli Hampton. In realtà avrebbero trovato me e Gail.

-Sicura Kim, non mi va molto.- si lagnò.

Le presi il volto tra le mani.

-Si ne ho bisogno e anche tu, vedrai che ci farà bene.-

Lei annuì.

                           ****

B.

Once upon a love:  Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora