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...8 mesi prima

Brian

Rientrai il prima possibile, non aveva più senso lavorare in quello stato, ero preoccupato per lei, ero distratto.

Una volta a casa trovai Gail e Will sul divano.

-Ei Brian sei tornato prima?- mi disse Will allontanandosi da Gail.

Ero contento che si fossero riavvicinati, ma in quel momento avrei potuto anche trovarli mezzi nudi sul divano non mi sarebbe importato molto. Volevo vedere Kim, sapere che stesse meglio, stringerla tra le mie braccia, avevo bisogno di lei.

-Si- andai a passo spedito verso la mia camera.

-Fai piano dorme!- mi rimproverò Gail.

Mi allentai la cravatta. E presi il suo regalo dalla valigia.

-Tranquilla voglio solo assicurarmi che stia bene.-

Entrai in punta di piedi, sedendomi accanto a lei accarezzai i suoi capelli.

Non era calda per fortuna, ara sudata e la sua pelle era più bianca del solito.

Quel contatto mi calmò, era finalmente lì accanto a me.

Le baciai la fronte, e mi allontanai, volevo che riposasse ne aveva bisogno. Avrei fatto una doccia.

-Brian?- mi stava chiamando.

Era bellissimo sentire la sua voce.

Tornai accanto a lei non volevo che si agitasse.

-Sei il solito capoccione non dovevi tornare tra qualche giorno?-

Sospirai, era così carina con quei capelli arruffati.

-Mi mancavi troppo!-

Si girò completamente nella mia direzione io ne approfittai per baciarla. Non fu un bacio lungo anche perché durante in viaggio mi ero concesso qualche bicchierino per allentare la tensione non volevo che se ne accorgesse.

-Ti ho portato questo-

Un po' mi vergognavo, non avevo mai fatto gesti così. Poggiai sul letto il peluche con la maglietta del Canada. Forse dovevo darlo alle mie sorelline, però quando lo avevo visto avevo pensato che sarebbe stato carino per lei. Non era forse il genere di regali che fanno i fidanzati?

-Brian è bellissimo!- mi abbracciò i suoi occhi erano pieni di luce.

Sorrisi.

-Come ti senti?- le chiesi.

Mi strinse la mano senza lasciare l'orsetto.

-Ora che sei qui molto meglio-

Continuai a fissarla per sapere se quello che mi stava dicendo fosse vero.

Avevo un sacco di cose da raccontarle, come uno dei motivi per cui ero andato in Canada. Non volevo avere segreti con lei, neanche però turbarla ulteriormente soprattutto ora che non stava al meglio.

Le sistemai le coperte.

-Posso farlo anche io, davvero mi sento molto meglio.-

Si ribellò provando ad alzarsi dal letto.

-Ferma lì, voglio prendermi cura di te- mi sorpresi a dire.

Da qualche mese grazie a lei era tornata la mia voglia di vivere nonostante fossi costantemente preoccupato al pensiero di perderla. La vita si era presa gioco di me l'ennesima volta, mi ero innamorato di lei una ragazza con la salute così precaria eppure così forte, proprio come mia madre.

-Se ci tieni così tanto allora vieni qui vicino a me.- la strinsi tra le mie braccia come se non ci fosse un domani e mi addormentai accanto a lei.


-Brian- mi chiamarono in un sussulto.

Aprii un occhio, scorgendo la testa di Will.

-Dimmi.-

Non mi mossi per paura di svegliare Kim.

-Tutto bene?-

Era venuto lì per sapere se andava tutto bene?

Anche se il mio carattere stava migliorando, non sarei stato paziente anche con quel coglione di Will.

-Gail sta preparando qualcosina per cena voleva sapere se volevate qualcosa anche voi?-

Alla fine si stava preoccupando per noi e si erano presi cura di lei mentre ero via. Mi sentivo quasi un traditore se pensavo al mio viaggio in Canada. Kim si mosse sotto di me.

-Si dai basta che non ci avvelena tutti.-

Kim mugugnò.

-Ei guarda che ti ho sentito, invece di ringraziare che non ti lascio a digiuno.- Gail si precipitò nella stanza urlante come una gallina.

Will la bloccò all'entrata.

-Piano che la svegli!- le dico divertito.

-Ma guarda che sono già sveglia/continuò Kim strofinandosi su di me e risvegliando in me sensazioni assopite.

-Meglio così posso torturarlo per bene-

ridemmo tutti Gail era davvero pericolosa quando si incazzava, era una nanetta rossa eppure metteva davvero paura, però era piuttosto divertente.

-Forse sarebbe meglio farsi portare qualcosa da Antonio, sai non mi fido delle tue mani nella mia cucina!- la pungolai.

Kim mi diede una gomitata.

-Senti chi parla, devi ringraziare che hai una come Kim altrimenti, quando cadrai in disgrazia e mi assicurerò personalmente che lo farai, saresti morto di fame.-

risi ancora più forte.

Will scosse la testa divertito.

-Comunque Gail, grazie per tutto davvero, per esserti preso cura della mia donna.- dissi tra una risata e l'altra.

Kim mi strinse a se, sapevo quanto le faceva piacere come sapeva che quei ringraziamenti non facevano parte di me.

-Per oggi può bastare non mi sono ancora abituato a questa versione del mio amico, questa ragazza ti ha davvero stregato.- continuò Will.

Già, la mia streghetta.

La portai in braccio fino al divano, non volevo si affaticasse, e aspettammo tutti insieme l'arrivo dei viveri. Gail non avrebbe messo piede nella mia cucina.

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I prossimi capitoli, come questo, saranno un breve tuffo nei mesi precedenti, che vi aiuteranno a capire cosa sia successo.
Sono i momenti successivi alla fine di "Once upon a dream".

Mi raccomando voglio sapere cosa ne pensate!
Sempre per mancanza di tempo non aggiornerò più così spesso come prima, ma tranquilli non vi abbandono 😉❤️

Once upon a love:  Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora