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Ormai non ci avevo sperato più invece eccomi qui a meno di un mese dal mio matrimonio con l'unico uomo che avessi mai amato.

Il nostro bimbo di sedici mesi cresceva a vista d'occhio e somigliava sempre di più al suo papà.

-Max piano, il bimbo dorme!- lo ripresi dolcemente.

Eravamo sul divano della nuova casa, insieme a Gail e al suo pancione di quasi sette mesi.

-Questa casa è meravigliosa, e poi non c'è quel gorilla di William in giro.- si lamentò.

-Zietta Will si preoccupa per te com'è giusto che sia.- le dissi.

Max continuava ad accarezzare il pancione di Gail.

-Bi-bo!- era così allegro e batteva le manine.

Gli passai una mano tra i capelli.

-Comunque mi piace come hai arredato la nostra casa, ha tutto quello che ti avevo chiesto, moderna, accogliente e ci rappresenta a pieno.-

Era perfetta.

-Domani ho l'ultima prova dell'abito. Speriamo sia perfetto.- le confessai.

Lei mi lanciò un'occhiataccia.

-Sono io la balena non te. Se continua a crescere così non troverò niente da mettermi per quel giorno.-

Le afferrai una mano.

Stavo per parlare ma sentii la porta aprirsi.

-Papii!- disse il mio ometto prima di correre tra le sue braccia.

Era così tenero con quei ricciolini che ballavano mentre correva per buttarsi tra le braccia di Brian.

-Eccola la mia mammina!- entrò anche Will.

Gail scosse la testa.

-Come va oggi? Ricordati che tra due giorni abbiamo l'ecografia.- aggiunse.

Gail si tenne al bracciolo del divano.

-Non ti sopporto più esci da questa casa.- gli sbraitò contro.

Io e Brian ci guardammo.

Alzai le spalle.

-Ei Will ho una cosa in macchina per questo ometto che dici di accompagnarmi a prenderla?-

disse Brian per lasciarmi sola con la mia migliore amica.

-Che succede?- le chiesi.

Lei iniziò a singhiozzare.

Le accarezzai una spalla per farla calmare.

-Mi tradisce!- disse tra una lacrima e un'altra.

-Ma dai ma che storia è questa.- continuai.

Gli ormoni della gravidanza le stavano dando alla testa.

-Sono più di due mesi che non mi tocca minimamente, perché ha paura di far male al bambino. La sua unica preoccupazione è questo bambino. Non ce la faccio più. È sempre a lavoro ed ho trovato delle mutandine nel suo cassetto e non sono le mie.- urlò.

Non sapevo cosa dirle, Will l'amava di questo ero certa.

-Calma non ti fa bene essere stressata, vedrai che non è come sembra devi parlarne con lui.- tentai di rassicurarla.

Lei mi abbracciò.

-Non voglio tornare a casa con lui. Preferirei stare qualche altro giorno qui.- mi confessò.

Once upon a love:  Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora