4.

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Oggi...

Gail


La giornata era iniziata male.

La sveglia mi aveva abbandonata, o forse, distrutta com'ero non l'avevo neanche sentita.
Era una delle prime volte che ero arrivata tardi in ufficio.
Nonostante sia io il capo, non amo ritardare.

Finalmente però stavo rientrando nel mio nuovo appartamento.
Avevo avuto una giornata piena nonostante fossi riuscita a rinviare due appuntamenti.
Accompagnata dalla mia ventiquattrore e piena zeppa di progetti tra le mani, stavo cercando di aprire la serratura della porta.
Ma avevo troppe cose, così cadde tutto a terra.
Ci mancava anche questa.

-Dannata serratura!-.

Adoravo il nuovo appartamento, ovviamente mi mancava la mia Kim, soprattutto perchè ora ero stata costretta a condividere la nuova casa con il mio ex. Ecco appunto. Dopo aver raccolto tutte le scartoffie da terra, ci mancava anche questa.

-Will cazzo hai lasciato nuovamente le chiavi dietro la porta-  dissi abbastanza forte da far svegliare tutto il palazzo. Con tutta la forza che avevo picchiettai sulla porta di legno.

Lo odio profondamente. Non solo perchè dopo quello che mi ha fatto resta l'essere con più sex appeal che abbia mai visto ma soprattutto perchè sono stata costretta a dividere i miei spazi con lui, il suo amico e tutte le troiette con cui riempiono la casa.

Appena avrò abbastanza soldi per permettermi un appartamento da sola non voglio più averci a che fare.

-Williammm porta il tuo culo qui e apri questa cazzo di porta!- urlai

Il caldo estivo si faceva sentire e di certo non migliorava la situazione in cui mi trovavo. Avevo troppo bisogno di una doccia.

-Ehi Reyes, acida come al solito!-

Quella faccia da ebete aveva finalmente aperto la porta.

Il suo aspetto era più trasandato del solito, saranno stati mesi che non si faceva la barba.
Indossava solo un paio di pantaloncini, ed era a dorso scoperto.
Prima di poter incontrare il suo sguardo mi precipitai dentro l'appartamento.

I miei ormoni stavano partendo.

-Qualcuno deve lavorare per mantenersi-

Ringhiai prima di sbattere la porta della mia camera.

Non ero abituata a dover condividere una casa, ma sfortunatamente avevo deciso di tagliare i ponti con i miei genitori.

L'unico legame che ci univa era quello economico, quindi tagliando con loro ero rimasta a secco.
L'unico che mi poteva dare una mano era mio fratello, ma per la prima volta nella mia vita avevo deciso di contare solo su me stessa.

Mi spogliai lasciando i miei vestiti a terra e mi diressi nel bagno che era interno alla mia stanza.

-Ma chi cazzo sei tu?- sbottai.

Una ragazza mora alquanto formosa e più alta di me era nella mia doccia.

-William!- urlai

Questo era troppo. Ero passata sopra tutte quelle troiette che lui e Brian si facevano nel nostro appartamento, ma questo era troppo.

Mi catapultai fuori dalla camera a passo spedito.

Gli mollai un destro.
Lui però non reagì anzi sembrava piuttosto divertito dalla scena.

-Hai anche il coraggio di ridermi in faccia?- gli ringhiai

Era immobile davanti a me, con gli occhi spalancati.

Once upon a love:  Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora