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-6.

L'ultima volta che avevo messo piede in quella casa era quando Vincent mi aveva chiesto di sposarlo. La villa era imponente, magnifica il giardino vitale. Quel giorno però non ci sarebbe stato niente di vitale. La bara di Vince era a pochi passi da me. Sulla destra una foto di lui sorridente.

Intorno molte facce perlopiù nemiche. C'era suo padre Walter in prima linea. Nonostante il lutto, Banks senior era sempre composto come prima. Ronald ed Ashley Montgomery erano accanto a lui. C'era anche Brian. Poco più in là vidi mia madre. Mi fissava da lontano sotto i grandi occhiali maculati. Io evitai il suo sguardo. C'erano anche i genitori di Kim, con i suoi fratelli. Derryll in prima linea. Dahlia e Oliver Dufort, uno affianco all'altra come sempre, circondati dai loro figli. Lillian e Floyd Mccarthy erano, invece, dietro di me. La tensione fra i due era evidente nonostante le particolari circostanze. William era al mio fianco insieme ad Ameliè. C'era anche mio fratello.

Mancava solo Kimberly.

Ero talmente immersa nei miei pensieri e nei miei ricordi che persi gran parte delle parole della cerimonia. Avevo giocherellato tutto il tempo con l'anello che avevo al dito. Lo stesso anello che quasi tre anni fa Vince mi aveva dato proprio in quel giardino giurandomi amore eterno. Lo avevo trovato fra le sue cose, quel giorno che ero andata al magazzino. Non credevo che dopo tre anni e dopo tutto quello che era successo potesse ancora conservarlo.

La funzione era finita. Stavamo per dirgli addio per sempre. Iniziarono ad alzarsi per dargli l'ultimo saluto. Non riuscivo a convincermi, che in quella fredda bara di mogano ci fosse parte della mia vita.

Mi alzai di scatto e mi avvicinai, pregando ad ogni passo che fosse solo un brutto sogno. Ma ogni passo verso Vincent mi avvicinava alla consapevolezza che non mi sarei svegliata, perché quello non era un brutto sogno. Strinsi la candita rosa bianca, la baciai e la lanciai.

Le lacrime scorrevano sotto i grandi occhiali neri.

Abbracciai suo padre.

-Grazie, so quanto avrebbe significato per lui.- mi sussurrò in un orecchio.

Annuii prima di allontanarmi per lasciare spazio agli altri dietro di me.

Le gambe mi tremavano, quindi mi poggiai su una panchina.

-Abbigail tesoro.- mi voltai Dahlia Dufort era dietro di me.

Era davvero una bella donna. Kimberly le assomigliava molto, se non fosse per i capelli chiari dovuti alle sue origini tedesche.

Ero in lacrime, lei mi accolse tra le sue braccia senza dirmi altro.

Avevo proprio bisogno di quell'abbraccio. Iniziò ad accarezzarmi i capelli come solo una mamma sa fare.

-Sai non pensavo che Vincent avesse fatto così tanto per mia figlia. Se non fosse stato per Walter, sarebbe passato altro tempo prima di arrivare a scoprire la verità.-

Mi sollevai dalla sua spalla per guardarla negli occhi.

Si stava asciugando le lacrime.

-La prossima settimana andiamo a conoscere Max.- mi rivelò contenta.

Io le sorrisi.

Poco dopo fui circondata dalla famiglia Dufort.

Restai allungo con loro. Walter ci invitò a pranzo.

Neanche quando ero fidanzata con suo figlio si era mai mostrato così disponibile.

-Signorina Reyes.-

Mi voltai ritrovandomi due occhi verdi puntati nei miei.

-Signor Banks.-

Mi indicò di seguirlo e senza batter ciglio lo feci.

Poi iniziò a parlare come non aveva mai fatto.

-Non avrei mai creduto che mio figlio potesse mai cambiare. Ho passato tutti questi anni a desiderare un figlio migliore, un erede. Solo ora mi accorgo di cosa avevo e cosa ho perso. Quando è partito per la Francia, pensavo che fosse l'ennesima bravata. Invece no. Aiutare quella ragazza gli ha fatto davvero bene. Sai aveva deciso di rientrare nell'azienda, come gli avevo proposto da anni. Sono grato a Kim per aver contribuito alla felicità di mio figlio. Poi quando mi venne a trovare per parlarmi di Max, non saii che gioia. -

Lo abbracciai.

-Non doveva finire così.- sussurrò.

-Sai credo che lo abbia fatto per te, per rimediare a quello che ti aveva fatto. Per dimostrare di essere una persona migliore.-

Riiniziai a piangere.

-Lui era migliore.- aggiunsi

Tornai nel salone.

Notai che era rimasto anche Brian con noi.

Once upon a love:  Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora