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Un bimbo di pochi mesi, forse giorni, dormiva all'interno di una culletta.

-C'è nessuno?-

Nessuna risposta.

La stanza era fresca ed arieggiata, le tende di un bianco panna sembravano danzare al tocco del vento. Quella piccola creatura era coperta da un lenzuolo giallo.

-Che ci fai qui?-

Una voce familiare alle mie spalle interruppe quel dolce momento.

Una piccola figura minuta mi scavalcò per porsi tra me e la culletta.

Quel particolare profumo di camelia mi riempì il naso.

Osservai meglio riconobbi quei lineamenti delicati era Luise.

I suoi lineamenti si fecero subito più morbidi.

-Zia Luise, non mi riconosci più sono Gail!-

Il suo viso delicato si illuminò, poco dopo mi avvolse in un abbraccio travolgente.

Avevo le lacrime agli occhi.

Quella piccola signora che mi aveva sempre ricordato la signora Minù dei cartoni animati, le mancava giusto il cucchiaino, significava molto per me.

Una mamma un amica,mi aveva sempre adorato incondizionatamente, senza che tra noi ci fosse alcun legame di sangue. L'anno che avevo trascorso con lei era sicuramente il più bello della mia vita.

Avevo conosciuto l'amore incondizionato, che neanche i miei genitori erano riusciti a darmi.

-Oh tesoro, che sorpresa gradita!- disse con la voce rotta dal pianto.

La aiutai ad asciugarsi gli occhi.

-Non mi sarei mai aspettata di trovarti qui!- aggiunse.

Poi iniziò ad accarezzarmi il viso.

-Tesoro sei sempre stupenda. Kim mi aveva detto che eri splendida, ma non pensavo di trovare una donna della tua classe.-

La riabbracciai per ringraziarla dei complimenti.

Pur essendo così minuta riusciva sempre a regalarmi abbracci così forti, da entrarti dentro.

Mi era mancata così tanto.

Una volta sciolto l'abbraccio studiai il suo viso. Era sempre una bellissima donna, aveva qualche ruga in più rispetto all'ultima volta che l'avevo vista. Aveva gli stessi lineamenti delicati di Kim.

Ma occhi più scuri di quelli della mia amica.

-Gail hai trovato qualcuno, queste zanzare mi stanno uccidendo, per non parlare di tutta questa terra!- irruppe William con tono irritante.

In quel momento mi stavo maledicendo, perchè gli avevo chiesto di accompagnarmi. La sua presenza non faceva altro che infastidirmi.

-Questo deve essere William!- incalzò la zia.

Io scoppiai a ridere.

-In persona!- aggiunse William divertito. Prima di lanciarmi un'occhiata alla "cosa ho combinato ora?".

La zia abbracciò anche lui. La scena era al quanto comica, Will che era un gigante al suo confronto sembrava in quel momento un bimbo di sei anni. Si era zittito come non aveva mai fatto in vita sua. Quella piccola donna minuta sapeva ammansire tutti.

Mi ricordai del bimbo che ancora dormiva beatamente nella sua culla. Nel guardarlo incrociai gli occhi di Will, che sembravano incantati come me da tanta dolcezza.

Once upon a love:  Back DownWhere stories live. Discover now