Capitolo 38

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-Il mio agente sta dicendo loro che ho preso la decisione di...- Cosa cazzo è successo? -Scusate l'inconveniente. C'è stato un problema con il microfono. Utilizza pure quello di Azzurra- Spiega un tecnico. Sposto il mio microfono in modo che lui possa parlare. -Stavo dicendo, che ho preso la decisione di..- E basta! Cosa succede ora? Alvaro? Mi alzo in piedi vedendo tutti i fotografi andargli in contro. -Ho deciso di non partire- Spalanco la bocca e mi giro lentamente verso Paulo. I fotografi si stanno dividendo in due. Una parte fotografa Alvaro, l'altra parte sta puntando l'obbiettivo su noi due. -Cosa cazzo ci fa quello qui?- Mi chiede avvicinandosi, ma io scrollo le spalle. Non lo aspettavo e tanto meno pensavo che sarebbe venuto. -Penso che la conferenza stampa possa definirsi conclusa- Esclama Max, rimettendosi la felpa della società ed uscendo dalla sala. -Come mai sei venuto, Alvaro?- Stanno succedendo troppe cose insieme. -Sono venuto per te- Mi mordo il labbro inferiore, sentendo le telecamere puntate verso di noi. -Andiamo via di qui, ti prego- Lo supplico, prendendolo per mano. Usciamo dalla stanza, sotto lo sguardo arrabbiato di Paulo. Non sono neanche riuscita a dirgli niente riguardo alla sua decisione. Non ne ho avuto il tempo. -Posso avere l'onore di portarti a cena fuori?- Mi blocco sul posto, scuotendo la testa. -Alvaro, è tutto sbagliato-

-Un aperitivo?- Fa la faccia da cucciolo abbandonato, quindi non posso fare altro che accettare.

-Okay, solo un drink- Annuisce e mi prende per mano, continuando a camminare al mio fianco. Nessuno dei due dice niente fin quando non siamo seduti al tavolino di un bar. -Come sarebbe romantico passeggiare sulla riva mano per la mano con la persona che ami- Dico, senza pensare. -Non parte, vero?- Sposto lo sguardo dal tramonto verso di lui. -No- Sussurro, mangiando un canapè.

-Cosa gli hai detto?- Continua, anche se non riesco a capire a cosa si riferisca.

-Niente. Non ho avuto il tempo per dirgli niente- Dico, riferendomi alla dichiarazione in conferenza stampa. -Io intendo cosa gli hai detto per fargli cambiare idea- Sorseggia il suo cocktail, senza eliminare il contatto dei nostri sguardi. -A dire la verità non gli ho detto niente. Ci siamo semplicemente lasciati- Abbasso lo sguardo e socchiudo gli occhi. -Sei ancora innamorata di lui, vero?- Annuisco, lentamente come se avessi paura di ammetterlo. -Lo sei sempre stata, Azzurra! Mi sono illuso di poterti far cambiare idea, ma è impossibile. Quel pomeriggio è stato il migliore della mia vita, ma sentivo che saresti voluta essere in un altro posto, ma soprattutto con un'altra persona-

-Alvaro, perchè sei venuto fin qui?- Gli chiedo nuovamente. -Per evitare che uno di voi due facesse l'ennesima cazzata- Lo abbraccio e sposto lo sguardo verso la porta del locale. Un ragazzo è lì in piedi, fermo. Dopo qualche secondo si volta ed esce, scuotendo la testa. -Alvaro, scusami. Devo andare- Sciolgo l'abbraccio, prendo la borsa ed esco correndo. -Paulo! Paulo, aspetta!- Lui continua a camminare, accelerando il passo. Mi sembra di essere tornata a quel pomeriggio a Madrid. -Paulo- Afferro il suo braccio, facendolo voltare verso di me. -Fa male. Fa male sapere che non sono più nessuno- Sussurra, aggiustandosi il ciuffo. -Non è vero- Cerco di prendere la sua mano, ma lui si allontana. -Ho rifiutato l'offerta del Real, Azzurra! L'ho fatto per te, perchè mi sono reso conto di non poter vivere senza di te! Ma non ha portato a niente-

-Paulo, aspetta- Si volta e lo vedo camminare via. Via da ma, portando con sè tutte le mie speranze di poterlo rivedere al mio fianco.

~•~•~•~•~

Sono già le 20 e lo stadio si sta riempiendo a vista d'occhio. Ci sono entrambe le tifoserie che stanno organizzando delle scenografie per l'inizio della partita. E' veramente bello vedere questi preparativi, ma soprattutto è notevole l'entusiasmo che tutti ci stanno mettendo. Ho fatto un giro negli spogliatoi e ho parlato con Max. Stavamo pensando ad alcune nuove tecniche di gioco, ma soprattutto ad un nuovo modulo, che probabilmente sperimenteremo nella seconda parte della stagione. Mi sto riferendo al 4-2-3-1, con Higuain come unica punta. Non ci sembrava il caso di cambiare modulo adesso. I ragazzi sono piuttosto agitati e sanno che non sarà una partita semplice. Adesso si stanno allenando sotto alla curva juventina. Beppe sta facendo l'ennesima intervista dove chiedono notizie di Rincon, ma soprattutto di Dybala. Cosa posso dirvi? Che la serata abbia inizio!

~•~•~•~•~

Che partita.. 1-0, 1-1, tempi supplementari. Adesso stiamo aspettando l'inizio dei calci di rigore. Come si può giocare una partita del genere? Sono qui in tribuna, accanto a Marotta e Nedved. Non fanno altro che riflettere sugli schemi, le giocate e i moduli. Io, invece, non faccio che cercare il suo sguardo tra quei 22 in campo. Alvaro ha trovato un passatempo. Si chiama Alice e l'ha incontrata qui a Doha. Sì, è la sua ex. A dire la verità non credo sia mai finita veramente. Meglio così, dai!

Grande fratellino!
Lapadula... Grande capitano! Paratona!
Nooo... Mariioooooo
Goal-Goal-Goal-Goal-Goal

Siamo pari. Paulo prende la palla e la posiziona sul dischetto. Parata. Lo curva juventina si spegne e si anima quella milanista. E' ingiusto... Se ha sbagliato è tutta colpa mia. E' tutta colpa di questa situazione odiosa.

E' finita. Hanno vinto. Mi alzo e vado verso la zona delle interviste. La mia voglia di parlare al momento è pari a zero. -Azzurra, cosa diciamo del rigore sbagliato da Dybala?- Chiede il giornalista di Mediaset Premium. -Dico che non sarà un rigore a cancellare tutto quello che Paulo ha fatto per la squadra. Anche i migliori sbagliano. Soprattutto i rigori. E' soprattutto una questione psicologica. Sei davanti al portiere. Te e lui. La filosofia che porto avanti è che i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di calciarli. E per quanto riguarda il coraggio, Paulo ne ha tanto- Concludo e sposto leggermente lo sguardo, trovando Paulo in piedi, appoggiato allo stipite di una porta. -Grazie, ad Azzurra Marchisio. Linea allo studio- Mi tolgo l'auricolare e vado verso il numero 21. -Pensi davvero le cose che hai detto?-

-Dalla prima all'ultima- Affermo, sentendo una superficie fredda a contatto con la mia schiena. -Ho anche rifiutato Madrid per te. Dovevo davvero sbagliare un rigore per farti tornare da me?- Unisco le nostre labbra, senza dargli una risposta. Perchè la verità è che solo se vuoi davvero bene ad una persona, sei pronto a sacrificarti per lei. E lui lo ha fatto.


Nota Autrice
Ho bisogno del vostro aiuto... Secondo voi dovrei concludere la storia e poi iniziare un ipotetico sequel? Oppure continuare e concludere questa? Fatemi sapere le vostre impressioni.

GiuMarti e _AliceRaeken_ siete contente? Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Adesso però per l'aggiornamento ci sarà da aspettare un pò... Giovedì sarà il mio compleanno, quindi potrei scrivere un capitolo "di compleanno".

(Correggerò eventuali errori domani)

Allyxx

Tu Presencia Mi Mundo Completa ~Paulo Dybala~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora