Capitolo 14

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La giornata di martedì si è conclusa con una grande vittoria e non sto solo parlando della partita. Ieri siamo ripartiti subito per Empoli, dove proprio oggi la squadra dovrà affrontare una partita importante. Saliamo nuovamente sul pullman, anche se oggi il viaggio sarà un po' lungo. -Azzurra!- La segretaria di Andrea Agnelli mi sa chiamando.
-Ciao, dimmi-
-Il signor Agnelli la sta cercando- È sempre molto rigida e professionale. Lavoro qui da oltre un mese e non sono ancora riuscita a farle capire che può darmi del tu. -Arrivo- Scendo dall'autobus, vedendo la macchina con i vetri oscurati, posteggiata davanti a Vinovo. Mi volto verso Paulo che mi fissa cercando una spiegazione. Gli faccio cenno di aspettare e vado verso Andrea, il quale scende dalla macchina.
-Ciao Andrea!- Lo abbraccio e lui ricambia.
-Azzurra, dovrei parlarti di una cosa importante- Annuisco, giocando con l'anello che porto all'indice sinistro.
-Ho visto la tua intervista a Zagabria-
-Mi dispiace, Andrea, il giornalista ha insistito- Provo  giustificarmi, ma lui mi interrompe. -Azzurra, è stato un successo- Non credo di aver capito bene. -Il mondo juventino è entusiasta. Sei una ragazza e la prima a ricoprire un ruolo del genere-

-Quale ruolo, Andrea?-

-Il ruolo di assistente di Marotta- Mi volto indietro, vedendo Paulo con il viso incollato al finestrino. -Io? Ad occuparmi del calcio mercato?-

-Sì, tu. Abbiamo visto che hai già fatto un grande lavoro per le finanze, ma non è più necessario che ad occupartene sia tu. Abbiamo bisogno di te ai piani alti, Azzurra!-

-Quanto tempo ho per pensarci?- Chiedo passandomi una mano sul volto. -Poco, Azzurra. E' necessaria la tua presentazione ufficiale al più presto- Annuisco, respirando profondamente.

-Okay, ci penserò e ti farò sapere entro la fine della settimana- Sorride soddisfatto, per poi salire in macchina.

-Per quanto riguarda il tuo stipendio... Lo adegueremo alla tua mansione definitiva- Abbassa il finestrino, per poi richiuderlo senza neanche aspettare una mia risposta.

Mi lascia in mezzo al parcheggio del centro sportivo con una confusione in testa che non potete comprendere. Decido di salire sul pullman della società per poi andare a sedermi da sola. Siamo già in ritardo e non voglio creare casini.

-Cosa succede?- Paulo si siede accanto a me, ma io non riesco a spostare lo sguardo dalla strada che scorre fuori dal finestrino.

-Azzurra, rispondimi!- Mi prende il braccio sinistro, per farmi girare verso di sè.

-Niente, Paulo! Non succede niente!- Il mio sguardo assassino lo porta a lasciare la presa sul mio braccio.

-Ragazzi, tutto okay?- Chiede Juan dai sedili posteriori. -Splendidamente- Affermiamo all'unisono.

-Ho capito! Vado dietro da Marko e Patrice!- Il colombiano si alza e va a sedersi lontano da noi.

-Paulo, ne parliamo dopo. Adesso pensa alla partita e rilassati-

-Come posso rilassarmi se non mi dici cosa è successo con Agnelli?- Si avvicina al mio volto, accarezzandomi una guancia.

-Mi ha fatto un'offerta di lavoro, ma non so se deciderò di accettare oppure no- Annuisce. Vedo che sta per ribattere, ma fortunatamente Mario Lemina e Miralem lo chiamano. Così è costretto ad alzarsi e concludere la conversazione, rimandandola al post-partita.

Infilo le cuffiette e seleziono la riproduzione casuale. E' possibile che con questa modalità capitino tutte le canzoni meno adatte alla mia situazione. Tutte canzoni depresse oppure canzoni che odio.

Pubblico una foto su Instagram, giusto per pensare un minimo alla mia vita pubblica.


Pubblico una foto su Instagram, giusto per pensare un minimo alla mia vita pubblica

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@ AzzurraMarchisio: In viaggio verso Empoli! #FinoAllaFine #ForzaJuve #EmpoliJuve


Dopo un paio d'ore arriviamo nello stadio toscano. Ricordo, come fosse ieri, quando mio fratello giocava qui... Ero così piccola. Lui era così giovane. Non posso farmi prendere troppo dai ricordi. I ragazzi corrono subito a prepararsi per l'allenamento pre-partita, mentre io sono costretta a partecipare ad un divertentissimo pranzo insieme ai direttori dei due club. Poi io mi chiedo, no, perchè dobbiamo pranzare alle undici? Okay, la partita è alle 12:30, ma perchè non mangiarsi un panino durante la partita come tutte le persone normali?

Le domande lasciano il tempo che trovano. Infatti, sono le 12 ed io mi sono appena alzata da tavola, nonostante avessi fatto colazione solo un paio di ore fa. Lasciamo perdere.

Indosso il mio bedge, ma ho voglia di fare uno strappo alla regola. Vado da uno steward e mi faccio indicare la strada per il luogo di mio interesse. Mi siedo ed aspetto l'entrata dei giocatori.

Improvvisamente sento l'iPhone vibrare.

📲Chat tra Dybi e Te

Dove sei?

In curva

In curva? Non è zona da ragazze! Torna subito in tribuna

Non sono una ragazza normale

Lo so...
... Altrimenti non mi sarei innamorato di te

Lo hai detto, Dybala

Preparati ad un bel bacio

Vai ad allenarti, 21

Credo di amarti, piccola Marchisio

Credo di amarti anche io, Dybala


E con questo ripongo il cellulare in tasca. Dopo pochi minuti lo vedo entrare in campo. Guarda nella mia direzione e mi sorride.

Saluta la curva alzando la mano destra, per poi iniziare a scaldarsi

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Saluta la curva alzando la mano destra, per poi iniziare a scaldarsi.

Dopo pochi minuti le squadre rientrano negli spogliatoi, per poi tornare in campo pronti per i 90 minuti di gioco. Il primo tempo si conclude in parità, con diverse nostre occasioni, non andate a buon fine. Ormai il secondo tempo è ricominciato da oltre un quarto d'ora.

Alex Sandro va via, l'Empoli prova a resistere. Il pallone dentro per Dybala e Dybalaaaaaa.

Si avvicina alla curva per esultare. Scavalca le transenne e mi bacia. Sono in prima fila fortunatamente, ma i fotografi ci stanno praticamente travolgendo. -Sei pazzo!- Scuoto la testa, cercando di riprendermi.

-Di te!- Urla, mandandomi un bacio volante, correndo verso centrocampo.

Il sapore delle sue labbra è ancora presente sulle mie ed io ovviamente non vedo l'ora di sentirlo di nuovo vicino a me...

Tu Presencia Mi Mundo Completa ~Paulo Dybala~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora