Capitolo 8

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Siamo distesi sul divano, uno accanto all'altra. La mia mano destra è incastrata alla sua. -Paulo?- Volto la testa verso di lui, il quale fa lo stesso. -Dimmi- Cerco di farmi forza e continuare la frase. -Cosa hai intenzione di fare?- Dice che il coraggio sia fare domande le cui risposte potrebbero ucciderti, e questa è una di quelle situazioni. Si alza in piedi ed inizia a camminare per la stanza. L'attesa mi sta uccidendo. Mi arriva una notifica, la quale mi avvisa dell'arrivo di un messaggio. E' mio fratello e mi indica l'indirizzo del ristorante. Colgo anche l'occasione per guardare l'orario e noto che si sta facendo piuttosto tardi. Tra un paio d'ore devo andare alla cena. -Io vado- Prendo la borsa e mi dirigo verso la porta, senza guardare indietro, per paura di sentire il bisogno di baciarlo fino allo sfinimento. Sbatto la porta dietro di me e non riesco a capire perché non mi abbia risposto. Inizio a camminare, dato che non ho voglia di riprendere un taxi. Improvvisamente mi arriva l'ennesima notifica di WhatsApp: Voltati. Ho paura a voltarmi, non conoscendo il mittente. Mentre mi volto, sembra di essere in uno di quei film con l'effetto rallentatore. Il mio sorriso si spegne non vedendo Paulo dietro di me, ma si riaccende quando riconosco la persona che sta in piedi dietro di me. -Oh mio Dio!!- Gli salto in braccio. -Non pensavo questo grande entusiasmo nel vedermi!- Il mio migliore amico è qui ed io non potevo desiderare di meglio al momento. -Mi sei mancato tantissimo- Non riesco a sciogliere l'abbraccio. Non lo vedevo da cinque giorni, ma già mi mancava. -Cosa ci fai qui?- Gli chiedo, ricominciando a camminare, prendendolo per mano. -Mi mancava la mia migliore amica- Sussurra. Mi mordo il labbro inferiore e lui fa un sorriso strano. -Cosa mi racconti?- Bella domanda.

-Vuoi sapere tutta la verità?- Annuisce, alzando il sopracciglio sinistro.

-Bene, sull'aereo ho incontrato un ragazzo, il quale non pensavo di rincontrare. Invece ho scoperto essere un compagno di squadra di Claudio. Mi ha baciata ad una festa, ha lasciato la fidanzata, ma ora non sa cosa fare e neanche io- La sua faccia mi sta dicendo che non ha capito niente. -Az, ti lascio da sola un paio di giorni e mi combini tutti questi casini?-

-Senza di te ho sempre fatto casini- Gli faccio l'occhiolino, per poi aprire il cancello. -Tu dormi qui!- Affermo, aprendo anche la porta e facendolo accomodare in soggiorno. -Non voglio disturbare-

-Chi potresti disturbare? Ci sono solo io-

-Non vorrei essere d'intralcio tra te e Dybala- Magari venisse qui e mi rispondesse...

-A proposito, come sai che è Dybala il famoso ragazzo?-

-Numero uno, è l'unico che ho visto atterrare sul tuo stesso volo; numero due, me lo hai appena confermato- Alzo gli occhi al cielo e mi butto sul divano. -Come sta Luke?-

-Vuoi davvero saperlo?- Annuisco, incrociando il suo sguardo. -Lui sta bene, è tornato ad essere il solito puttaniere di sempre. Non ti meritava-

-Sei davvero sicuro?-

-Assolutamente sicuro. Ricordati che alla fine le persone che vogliono davvero esserci, restano. E la colpa non è la tua se ciò non avviene-

-Cambiamo argomento... Ti piace la mia nuova casa?-

-Molto e non solo la casa- Cosa sta cercando di dirmi. -Ti ho sognata l'altra notte-

-Davvero?- Non mi ha mai raccontato uno dei suoi sogni, anche se io lo facevo quasi ogni mattina. -Le persone compaiono nei tuoi sogni non vogliono qualcosa da te... Sei tu a volere qualcosa da loro- Mi sto torturando le mani e le labbra. -Lascia in pace quel labbro- Mi accarezza la guancia, ma io mi alzo di scatto. -Ho un appuntamento con Claudio stasera.. Vuoi venire con me?- Mi schiarisco la voce e cerco di evitare il suo sguardo. -Certo che vengo, anche se non so quanto farà piacere a tuo fratello- Mi dirigo verso le scale, ma solo quando sono quasi a metà mi ricordo di rispondergli. -Non farti problemi-

 -Non farti problemi-

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Sono pronta. -Stai molto bene, cara BFF!- Come può essere così.. Così adorabile.

-Andiamo!- Ha già chiamato un taxi, il quale ci sta aspettando. Il tragitto in macchina è molto silenzioso, dato che entrambi abbiamo paura di qualcuno.. Io di Paulo, lui di mio fratello. Vuole pagare lui il taxi e, non avendo voglia di litigare per cose senza senso, glielo concedo. Entriamo nel ristorante e noto che è molto elegante. Mio fratello mi fa un cenno con la mano, così chiamo Lorenzo e ci dirigiamo verso il tavolo. Il sorriso di Paulo e quello di mio fratello si spengono contemporaneamente e i  loro pugni si serrano. Poggio una mano sulla spalla di Lorenzo e gli sussurro: -Stai tranquillo- Lui mi fa l'occhiolino e sorride, come solo lui sa fare. -Ciao Claudio! Che piacere rivederti!- Esclama avvicinandosi. Mio fratello mi lancia un'occhiataccia. -Per me meno. Perché Azzurra non mi ha avvisato del tuo arrivo?- Il mio amico scrolla le spalle. -Non lo sapeva neanche lei, non arrabbiarti..- Claudio si risiede e questo scoglio sembra essere superato. Adesso manca l'altro. -Azzurra, non mi presenti il tuo amico?- Paulo si rivolge a me, indicando con la testa il ragazzo accanto a me. -Potete presentarvi da soli- Lorenzo mi guarda male e lo stesso fa l'altro. Ma facciano cosa vogliono. -Andiamo a prendere gli antipasti?- Propone Claudio e annuiamo. Essendo a buffet, ognuno va a prendere ciò che vuole al tavolo. Le altre ragazze sono già a "destinazione". -Saresti così gentile da prenderlo anche ad Azzurra?- Chiede Paulo a quello che crede suo rivale. -Certo- Si allontana un pò controvoglia ed io colgo l'occasione per parlare con Paulo. -C'è anche Antonella?- Stringe i pugni. -Sto cercando di stare calmo... Vieni con me- Mi prende la mano e si dirige verso i bagni. Apre una porta e mi spinge dentro. -Cosa cazzo fai, Paulo?- Siamo dentro il bagno delle ragazze. -Ora stai zitta e mi fai parlare! Come puoi pensare che io abbia portato Antonella?-

-Non so, sapevo che i programmi erano quelli-

-Erano. Ma oggi pomeriggio sono successe tante cose... E noi due dobbiamo parlare- Annuisco, un pò nervosa. Cavolo, io prima gli avevo chiesto di parlare, ma lui non ha voluto. Deciditi..

-Chi è quel tizio?- Sorrido scuotendo la testa. -Chi è e perché Claudio ce l'ha con lui?-

-E' il mio migliore amico e Claudio è arrabbiato con lui, perché lo ritiene la causa del mio trasferimento a Londra-

-Volevi farmi ingelosire?-Abbassa lo sguardo per poi posarlo sulla mia camicia. -Cosa te lo fa pensare?-

-Il tuo sguardo mentre entravi- Toglie dall'asola i primi due bottoni della mia camicia, per poi annuire soddisfatto. -Non devi nasconderti... Fai morire di invidia tutti i commensali del ristorante- Sospiro.
-Paulo, cosa stai cercando di dirmi?-

-Sto cercando di dirti che voglio risolvere con Antonella. Dobbiamo chiarire- Il mio cuore perde un battito. -Hai ragione-

-E' stata l'unica ragazza che io abbia mai amato oltre a te-

-Fai bene a riprendertela. E' lei la ragazza giusta per te- Non so come queste parole stiano arrivando dal mio cervello alla bocca. -Sei così insicura e impegnata a difenderla, che non ti sei neanche accorta di ciò che ho detto- Il mio cuore sprofonda. -Perché cosa hai detto?- Apro e chiudo le palpebre per un paio di volte, cercando di riavvolgere il nastro della conversazione.

-Ho detto che ti amo, Azzurra Marchisio! Ho detto che sono fottutamente innamorato di te e non riesco ad esserti amico, perché non voglio fare ciò che fa un amico! Io voglio baciarti, passeggiare mano nella mano per il centro di Torino con te, senza preoccuparci di essere visti da qualcuno! Voglio essere la tua prima volta e voglio che tu la viva al meglio... Voglio svegliarmi al tuo fianco ogni mattina e voglio vederti in tribuna durante le partite, con la mia maglia addosso, con la consapevolezza che la mia voglia più grande sarà quella di togliertela una volta arrivati a casa- Poggio un dito sulle sue labbra. -C'è un problema, Dybala-

-Quale?- La sua espressione cambia improvvisamente.

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