Capitolo 13

3.4K 124 8
                                    

La partita si è conclusa 0-4 , essendo noi in trasferta. Lo stadio si sta svuotando e le fidanzate stanno raggiungendo i ragazzi negli spogliatoi. Improvvisamente mi arriva un messaggio.

📲:Ho fottutamente bisogno di te

Sorrido istintivamente leggendo il messaggio. Anche io ho bisogno di vederlo, di stringerlo a me. Non perdo tempo e scendo negli spogliatoi, passando per il tunnel. Sta facendo un'intervista, il che significa che tra poco sarà tutto per me. Mi vede e il suo sguardo si illumina, o forse è solo una mia idea. L'intervistatore si volta verso di me e mi fa cenno di avvicinarmi, ma io scuoto la testa. Poi però sento il dovere di farlo, sono pur sempre un membro della Juventus F.C.

-Buonasera, signorina Marchisio-

-Buonasera a tutti- Sorrido, cercando lo sguardo di Paulo.

-Abbiamo il piacere di avere lei al posto di suo fratello-

-Non esageriamo.. A proposito, ciao fratellino! Comunque io appartengo alla parte amministrativa della società-

-Lo sappiamo bene- Paulo, in silenzio, cerca di incrociare le nostre mani dietro alla mia schiena. Quanto vorrei baciarlo qui.

-Abbiamo nessuna novità di mercato?- Chiede l'intervistatore, leggendo delle domande dal suo tablet. -Beh, al momento è appena iniziata la stagione, quindi manca troppo tempo alla prossima sessione per poter dire qualcosa di fondato. Sarà mia, anzi nostra, premura informarvi quanto prima-

-Ringraziamo Azzurra Marchisio e Paulo Dybala- Con questo l'intervista si conclude, lasciandoci liberi.

-Arrivederci- Salutiamo i vari giornalisti sportivi, per concentrarci su altro. -Vieni con me... Non fermarti, qualunque cosa accada- Annuisco a questa affermazione leggermente terrificante.

Usciamo da una porta secondaria. E' buio. Quindi nessuno potrà riconoscerci. Ad un certo punto Paulo si ferma; sta anche iniziando a piovere. -Paulo che fai?- Cerco di capire le sue intenzioni, ma lui non risponde. Agisce.

Il mio corpo si trova tra il suo e il muro. -Grazie-

-Di cosa?- Chiedo quando ormai ho le sue labbra a pochi centimetri di distanza. -Di esserci. Non avrei mai fatto quel goal se non tu ci fossi stata tu a guardarmi-

-Non sopravvalutarmi, Paulo- Unisce le nostre labbra, per non farmi continuare. Porto le mani dietro al suo collo, sentendo le sue stringere la mia vita.

-Paulo!- Esclamo senza allontanarmi da lui. -Andiamo in albergo, ti prego- E' leggermente confuso, ma io sorrido mordendomi il labbro inferiore e poi la lingua. Iniziamo a correre essendo tutti bagnati. Sembra che stiamo scappando da qualcosa. Ancora nessun altro è rientrato in hotel, il che significa che nessuno è nella hall. Saliamo sull'ascensore e Paulo inizia a osservare la camicia bianca, divenuta trasparente a causa della pioggia. -Azzurra, io...- Poggio l'indice sulle sue labbra per poi lasciarglici un bacio. In un batter d'occhio arriviamo al secondo piano, dove si trova la mia camera.

Lo prendo per mano, per poi aprire la stanza. -Hai visto che non c'era bisogno di rubarmi la tesserina?-

-Era per essere sicuro- Abbassa lo sguardo, aggiustandosi il ciuffo.

-Paulo- Unisce i nostri sguardi. -Ho bisogno di te- Mi avvicino a lui, accarezzandogli il viso. -Voglio sentire le tue mani toccare la tua pelle, voglio i tuoi occhi su di me e su nessun altro. Ricordi quella sera cosa mi dicesti?- Annuisce, afferrandomi per i fianchi. -Mi dicesti che non avrei dovuto buttar via la mia prima volta. Ed io voglio passarla con te-

-E' una cosa bellissima! Non ti deluderò- Sorride per poggiare le sue labbra sulle mie e buttarmi sul letto. Sento le sue labbra sul collo e inconsciamente la sposto su un lato, rendendogli tutto più semplice. -P..Paulo...- Ansimo leggermente tirandogli i capelli quando inizia a lasciare baci umidi sotto il mio orecchio, vicino alla mandibola. -Ridillo, piccolina-

-Paulo- Risale dal mio collo al mio viso, per poi prendere quest'ultimo tra le mani. I nostri occhi si incontrano, il verde dei suoi e il marrone dei miei. Voglio sentire il sapore delle sue labbra ancora una volta. Muove espertamente le labbra sulle mie per poi mordermi il labbro inferiore. Mi chiede l'accesso ed io accontento. Le nostre lingue si intrecciano, fin quando non ci stacchiamo senza respiro. -Quando hai imparato a baciare così bene?- Sussurro.

-Sei tu... E' il mio amore per te- Inizio a toccare i suoi addominali scolpiti da sopra il tessuto della camicia blu, ovvero la divisa della squadra. Pian piano inizio a giocare con i bottoni di essa, per poi sganciarne qualcuno. -Io non so se sono all'altezza- Ho un pò paura. -Lasciati andare- Alle sue parole mi sciolgo. Scendo fino al cavallo dei suoi pantaloni e giocherello un pò con la cintura. Sbottono anche i suoi pantaloni e li abbasso. Un piccolo gemito scappa dalle sue labbra. Dio mio. Non so cosa fare. -Sei bravissima-

-Ti amo- Queste due parole escono dalle mie labbra senza che io me ne renda conto. Rimane leggermente stupito, in positivo. -Anche io- E con questo inizia a eliminare gli strati che ancora ci dividono. Non potevo desiderare di meglio. La prima volta migliore a cui potessi aspirare.

Tu Presencia Mi Mundo Completa ~Paulo Dybala~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora