Capitolo 35

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-Alvaro- Cerco di iniziare un discorso, ma non vuole saperne di allontanarsi da me. Mi sposta leggermente dalla parete, senza interrompere il contatto tra le nostre labbra. Porto la testa all'indietro, facilitando i suoi movimenti. Inizia a far scorrere le sue mani dai miei fianchi al mio seno, lasciando nel mentre baci umidi sul mio collo. Quanto può essere eccitante.. Non posso lasciar fare tutto a lui.. Giusto? Inizio a mordicchiare il lobo del suo orecchio sinistro, sentendolo sussultare. -Cazzo!- Esclama, per poi cercare le mie labbra. Porta le sue mani sul mio volto, per poi farmi appoggiare sul tavolo del salotto. -Alvaro, io..-

-Solo sesso, lo so. So anche che sei ancora innamorata di Paulo, ma allo stesso tempo ti ha fatta arrabbiare.. Quindi okay, ci sto- Sussurra, sbottonando la mia camicia, per poi togliermela definitivamente. Sento le sue dita sfiorare la mia pancia ormai completamente scoperta. Il suo tocco è delicato, ma non è come quello di Paulo. Adesso basta, Azzurra. La parola Paulo non deve più comparire nel tuo vocabolario. Accarezzo i suoi capelli, scendendo poi verso i suoi addominali. Gli sfilo la maglietta e sbottono i suoi jeans, per poi giocare un pò con l'elastico dei suoi boxer. Mi avvio verso le scale, approfittando di un momento di distrazione. Mi abbraccia da dietro mentre salgo di sopra. Mi prende in braccio, portandomi in camera. Inarco la schiena, rendendogli più facile sganciare il mio reggiseno. -Ci sai fare, eh?- Ammette, senza staccare lo sguardo dal mio corpo sotto di lui. Scrollo le spalle, cercando di avvicinarlo a me. -Basta parlare, Alvaro.. Potrei anche pentirmi di quello che stiamo per fare, ma ne ho un fottutissimo bisogno- E dopo questo, lascio alla vostra immaginazione la fine del pomeriggio.

~•~•~•~

-Dove sei stata?- Chiede Paulo, appena metto piede nella stanza d'albergo. -Non sono affari tuoi- Ribatto, senza guardarlo negli occhi. -Cosa cazzo hai fatto, Azzurra?- Non riesco ad incrociare il suo sguardo, perchè so per certo che non riuscirei a mentirgli. -Azzurra, cazzo!- Si avvicina a me sempre di più, facendomi scontrare contro il muro. -Niente, Paulo! Non ho fatto niente!-

-Non sai mentire! E questa è uno dei tuoi pregi che mi ha fatto innamorare di te- Sento il suo respiro sul mio collo, ma lo allontano. -Ma adesso sento che questo tuo pregio sta per distruggermi- Lo guardo negli occhi, per la prima volta da quando sono entrata nella stanza. -Paulo, io...- Stringe i pugni, avvicinandosi a me con uno sguardo che incute veramente poca felicità. -Parla!-

-Paulo, sono andata a casa di Alvaro, okay! Ci siamo baciati! Ci sono andata a letto, problemi? Non stiamo più insieme ed io faccio quello che voglio- Mi libero dalla sua presa e vado verso l'armadio. -Non pensare che possa finire così!-

-Era già finita quando sono uscita di qui prima- Concludo, mettendo nella valigia i pochi vestiti che avevo tolto. -No, hai capito male!- Mi prende per il braccio, facendomi voltare verso di lui.

-Come hai potuto, Azzurra?- La mia schiena si ritrova di nuovo contro il muro.

-Semplicemente come tu hai fatto con Antonella. Non ci vuole così tanto- Mi costringe a guardarlo negli occhi, tenendo le braccia ai lati della mia testa. -E' stato quello stronzo, vero?- Si allontana da me, andando verso la finestra. Si morde il labbro inferiore, guardando fuori. -Paulo, queste cose si fanno in due. Non incolpare solo Alvaro-

-Stai zitta!- Grida verso di me, battendo un pugno sul tavolo. -E' da quando siamo arrivati che moriva dalla voglia di baciarti- Ha ragione. Ha completamente ragione. -Paulo, adesso devo andare all'aeroporto- Ricordo di avere l'aereo tra poco meno di un paio d'ore. Fortunatamente viaggio solo con il bagaglio a mano, altrimenti sarei troppo in ritardo. -Non dovevi partire domani mattina?- Scuoto la testa, indossando il giubbotto. -Dovevo, ma ci sono stati dei cambi di programma. La riunione è stata spostata a domani mattina- Annuisce sconsolato, mentre io mi dirigo verso la porta. -Vengo con te- Mi giro di scatto, ritrovandolo a pochi centimetri di distanza da me. -No, Paulo. Vado da sola- Affermo, uscendo dalla stanza e uscendo dalla sua vita.

~•~•~•~•~

Signorina Marchisio, un paio di domande- Esclama un giornalista. E' un uomo di una certa età, con un microfono in mano e un badge al collo. Hanno veramente voglia di aspettarmi a quest'ora all'aeroporto. -Buonasera a tutti- Esclamo, prima di essere ricoperta da microfoni.

-Dov'è Paulo?- Chiede il giornalista di prima. -E' rimasto a Madrid- Esclamo tranquillamente. -Accetterà l'offerta del Real?- Continua. -Diremo tutto domani pomeriggio alla conferenza stampa- Concludo per poi dirigermi verso l'uscita, alla ricerca di un taxi. Come andrà domani? Non lo so. Sicuramente sarà difficile. Sarà difficile evitare di pensare a tutto quello che Paulo ha significato per me, e forse quello che significa ancora. La verità è che ho fatto una grande cazzata. Se Paulo ha il 50% di colpa in questa storia, io ho l'altro 50. Ho sbagliato ad andare da Alvaro, soprattutto sapendo che non sarebbe mai andata avanti. Sono una grande cogliona. Il problema è che solo adesso che l'ho perso, ho capito quanto fosse importante per me. E mi manca. Tanto.


Nota Autrice

Eccomi qua! Sto guardando il pre-partita di Porto-Juve. Speriamo bene e soprattutto speriamo che Paulo segni! Dedichiamo il capitolo a miss_Dybala e juveragionedivita

Spero che il capitolo vi sia piaciuto

Allyxx

Tu Presencia Mi Mundo Completa ~Paulo Dybala~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora