40: white clouds.

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Third person's pov.

Four years ago.

Il freddo caratterizzava quella giornata di fine inverno, quella era anche la stagione perfetta per uscire e divertirsi con gli amici dato che i primi raggi di sole della nuova stagione riscaldavano il terreno.

Il cielo era finalmente sereno, macchiato però da qualche nuvola bianca, rompendo la tranquillità che il cielo trasmetteva, ma solo pochi si dedicavano a guardare i dettagli che si nascondevano in quel azzurro profondo; l'azzurro può trasmettere vivacità, può trasmettere forza ma può anche trasmettere tranquillità, Jieun osservava i particolari e non l'evidente, non si soffermava sull'azzurro del cielo, bensì sul bianco delle nuvole.

Il bianco non è nient'altro che la combinazione di tutti i colori dello spettro elettromagnetico, non ha una propria identità come non possiede nessuna sfumatura, può solo migliorare o peggiorare un altro colore.

Jieun si sentiva così, indifferente, senza identità, una persona che da sola non valeva niente, bensì un appoggio per qualcun'altro, ma d'altronde per una ragazza che viveva a pieno il suo periodo adolescenziale era più che normale, era anche normale avere la testa pesante, piena di paure e di insicurezze, ma quello che forse riusciva a farla sentire se stessa era Chanyeol.

Chanyeol era una sorta di ancora di salvezza per lei, un appoggio dove poteva aggrapparsi senza scivolare, lei si fidava di lui, lui si fidava di lei.

Il venticello leggero accompagnava Jieun durante il tragitto per andare a casa di Chanyeol, guardava le poche nuvole sparse nel cielo mentre indossava le cuffiette, la musica era una sorta di seconda salvezza per lei, adorava trascorrere ore e ore al buio ascoltando la dolce melodia del pianoforte proveniente dai suoi vecchi auricolari, ma ancora di più adorava trascorrere del tempo con Chanyeol, in un mondo in cui solo loro due potevano accedere, in un mondo dove pace e tranquillità regnavano.

La ragazza si trovava davanti alla sua porta, quello sarebbe dovuto essere uno dei loro soliti pomeriggi trascorsi insieme, suonò il campanello e attese, nel mentre mise in pausa la canzone rompendo l'atmosfera che dentro di lei si era creata.

Passò poco più di un minuto e nessuno rispose così Jieun risuonò il campanello un'altra volta, ma senza ottenere minima risposta, per sua fortuna con se portava una copia delle chiavi della casa di Chanyeol, così aprì lentamente la porta, chiudendola poi alle sue spalle e lasciando fuori tutto quello che prima la circondava.

≪ Chanyeol... ≫ disse la ragazza con voce poco convinta non appena non vide nessuno in casa, l'unica cosa che riusciva a vedere era il buio che governava nella stanza ed un paio di scarpe che non eran sue, né di Chanyeol.

Subito la ragazza incominciò a preoccuparsi, ma ripeté più e più volte nella sua testa che non era niente di grave, si faceva troppe paranoie come si faceva troppe idee che il più delle volte non servivano a niente, se non a rendere più complicata la situazione.

Lei tendeva a pensare in negativo, perché di cose positive ne erano successe poche nella sua vita.

≪ Sarà solamente uscito... Tornerà dopo. ≫ pensò ad alta voce la ragazza, mentre si sedeva sul divano, aspettando che il ragazzo tornasse, con la convinzione che lui se ne fosse andato a fare un giro; la ragazza si mise a pensare nel silenzio che regnava nella stanza, lei pensava troppo.

Fissò avanti a se un punto, ovvero l'orologio appeso alla parete, le lancette scorrevano troppo lentamente, il tempo sembrava eterno, ma di eterno infondo non esisteva niente, finché un rumore sinistro non riecheggiò in tutta la stanza, mettendo in allerta la ragazza.

≪ È il vento... ≫ pensò la ragazza, ritornando poi immersa nei suoi pensieri, quando a quel rumore ne susseguì un altro e poi un altro ancora, Jieun solo allora si alzò sbadatamente e cercò di prendere coraggio, capendo da dove proveniva il rumore sinistro che incombeva nella stanza, finché non ebbe la certezza che quel rumore proveniva dal corridoio.

Prima di avvicinarsi ad esso pensò cautamente a cosa lei potesse fare in caso fosse un ladro, ma i rumori che seguirono non sembravano più il rumore di un ladro, bensì di qualcos'altro, qualcosa che Jieun conosceva più che bene.

A passi lenti la ragazza si avvicinò a quella che sembrava la fonte del rumore ed ogni passo che faceva il suo cuore perdeva man mano un pezzo, finché non si sgretolò del tutto appena lo vide.

Quello che sembrava un appoggio da cui lei non poteva scivolare diventò uno strapiombo da cui lei poteva soltanto cadere.

≪ C-Chanyeol... ≫ disse con voce spezzata la ragazza, facendo cadere ogni singolo pezzo del suo cuore a terra, il ragazzo si alzò di scatto con il petto nudo, macchiato solamente da vergogna e disgusto nei suoi stessi confronti.

≪ Jieun... Non è come pensi. ≫ disse senza respiro Chanyeol, mentre guardava il viso della ragazza coprirsi di lacrime e il corpo svuotarsi di qualsiasi sentimento, facendo spazio solamente ad un muro di cemento armato che l'avrebbe circondata e che nessuno sarebbe stato in grado di abbattere, le lacrime non riuscirono a fermarsi e l'espressione che si era formata sul volto di Chanyeol era indescrivibile.

La ragazza uscì di corsa dalla stanza, Chanyeol si vestì il più velocemente possibile ma poco dopo sentì la porta d'ingresso sbattere violentemente, Jieun correva quando dentro di se non aveva più neanche una minima forza, si sedette subito nella prima panchina che trovò e iniziò a piangere istericamente, lui l'aveva tradita, lui l'aveva delusa.

≪ Jieun, non è come credi. ≫ disse Chanyeol non appena la vide, si sedette vicino a lei, ma Jieun non voleva minimante avvicinarsi a lui, non voleva neanche sfiorarlo con un dito.

≪ Non è come pensi? Secondo te cosa penso Chanyeol? Eh? Vattene! ≫ urlò Jieun con le mani che reggevano il capo e le lacrime che continuavano a scendere ininterrottamente bagnandole completamente il viso.

Chanyeol si avvicinò distinto a lei, ma l'unica reazione che ottenne da parte sua fu la paura di poter essere toccata di nuovo da lui, subito Chanyeol si rese conto di quello che aveva combinato e provò disgusto nei suoi stessi confronti.

≪ Non piangere Jieun≫ disse Chanyeol.

≪ Non avere paura di me, ti prego. ≫ lui odiava il fatto di averla fatta piangere, ma odiava ancora di più il fatto di aver suscitato paura in Jieun nei suoi confronti.

≪ Tu non hai tradito solamente me, hai tradito anche la mia fiducia. ≫ disse Jieun, lei voleva urlare, ma l'unica cosa che riusciva a fare era piangere e piangere, mentre attorno a lei si era ormai costruito un muro di mattoni, ma Chanyeol la lasciò fare, le lasciò costruire il muro perché aveva paura della paura stessa.

≪ Non avvicinarti più a me. ≫ disse Jieun alzandosi, andandosene via per sempre.

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Eccomi tornata con un nuovo capitolo, in ritardo.
Spero vi sia piaciuto perché ci ho messo davvero il cuore in questo capitolo.
Al prossimo aggiornamento.
Hola^^

Complete Strangers || Jeon Jungkook [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora