Prese da terra alcuni sassolini e li lanciò contro la finestra di Luca, sperando si accorgesse della sua presenza. Sulle prime non udì alcun movimento dall'interno della stanza ma non si arrese, dunque afferrò altri sassi e li scagliò nella medesima direzione, non curandosi del baccano. Alcuni istanti più tardi le ante si riaprirono e il volto di Luca riapparve, confuso e assonnato. "Chi è là?!".

Lorenzo, istintivamente, si abbassò e si nascose sotto il muretto. Luca cercò di guardare al di là delle mura, ma non vide nulla. Deciso a capire chi avesse lanciato dei sassi contro la sua stanza, si vestì indossando un paio di scarpe e il giubbotto, uscì dalla camera e scese le scale, sperando di non svegliare i tutori, che dormivano beatamente già da un po'.

Attraversò il giardino e aprì il cancello, poi si fermò sul marciapiede che costeggiava la villetta, guardandosi attorno per trovare il responsabile di quello scherzo stupido, ma non trovò nessuno, convincendosi che il teppista se la fosse data a gambe. Fece per tornare a casa quando notò un'ombra che sgattaiolò dietro il muretto. Luca si avvicinò, spaventato dalla possibilità che si trattasse di un malintenzionato. "Chi sei? Fatti vedere!".

Lorenzo, nonostante non desiderasse altro che corrergli incontro, esitò. Pensò che magari non si ricordasse più di lui e avesse rimosso quei terribili giorni. Vederlo poteva fargli tornare alla mente tutto l'orrore che aveva passato. Ma alla fine la voglia di riabbracciarlo fu più forte di ogni dubbio. Si alzò e uscì dal suo nascondiglio, mostrandosi alla luce di un lampione. "Ciao, Luca."

"Lorenzo?" domandò fratello, sgranando gli occhi.

A quel punto il piccolo non riuscì ad attendere oltre. Corse verso di lui e lo strinse a sé con tutta la forza che aveva. Luca sulle prime fu combattuto dalla confusione, ma poi cedette e lo abbracciò con dolcezza. "Credevo di averti perso per sempre. Come hai fatto a trovarmi?".

"E' stato il destino, Scoiattolo Invernale."

Luca sorrise. "Mi è mancato sentire la tua voce. Ma ora non ti lascerò mai più andare. Mai più."

Seguendo il consiglio del fratello, Lorenzo tornò all'orfanotrofio, dove le Suore avevano sguinzagliato chiunque potesse ritrovarlo. Quando lo rividero sulla soglia dell'Istituto partì una raffica di ramanzine, ma a Lorenzo non importava. Aveva ritrovato Luca e, anche se per il momento non avrebbero potuto vivere sotto lo stesso tetto, ora potevano recuperare il tempo perduto in quei due lunghi anni.

Quando la luce solare scompariva entrambi uscivano dalle proprie stanze e si ritrovavano nei pressi di un pompa di benzina self-service poco frequentata in cui Luca, muovendosi in bicicletta, attendeva il fratellino, il quale sfuggiva ai controlli della Guardia, intontita dall'alcool. Luca sulle prime non era molto convinto sul vedersi la notte, esponendo Lorenzo ai pericoli della Metropoli anche se, a volte, credeva fossero i criminali milanesi a doverlo temere.

In quel luogo sperduto i due fratelli parlavano, ridevano e scherzavano insieme, consumando dolciumi e bevande zuccherate, facendo tutto quello che si erano persi in quegli ultimi anni. Luca parlava dei suoi progetti, di quello che avrebbe voluto fare da grande e in quel futuro era compreso anche Lorenzo. "Quando diventerò maggiorenne andrò a vivere da solo e ti porterò con me."

"Davvero? Me lo prometti?".

"Certamente! Staremo insieme e nessuno ci dividerà mai più."

"Vorrei che questo giorno arrivasse presto..."

"Devi avere pazienza." gli disse Luca. "Mancano solo tre anni e poi avremo tutta la vita davanti."

Lorenzo addentò un biscotto, sghignazzando. "Non vedo l'ora!".

Durante i loro furtivi incontri non parlavano mai della notte in cui si erano separati, culminata con la morte dei genitori e dell'incendio che Luca aveva appiccato alla loro casa. Lorenzo sapeva bene che il fratello non poteva aver rimosso un simile evento e per questo motivo evitava di evocare quel triste ricordo. Dal canto suo, rimembrarlo non comportava alcun rimorso o sofferenza; aveva compiuto ciò che doveva e lo avrebbe rifatto se necessario.

Dal canto suo Luca avrebbe voluto ringraziarlo per ciò che aveva fatto quel giorno, salvandolo da una prigione dalla quale sembrava difficile fuggire anche, nei momenti in cui rivedeva la ferocia del fratellino, non sapeva se averne paura o sentirsi al sicuro. Lorenzo aveva solo cinque anni, ma con il sangue che grondava dalle sue guance, aveva promesso di proteggerlo; nessuno lo avrebbe fatto più soffrire. 

Senza rendersene conto passarono alcuni mesi, con l'Inverno ormai alla fine del suo lungo ciclo e la primavera avrebbe creato nuova vegetazione e giornate più lunghe. Luca iniziò a credere che la sua vita avrebbe conosciuto un nuovo corso, florido e felice, senza immaginare l'entità dell'oscurità aleggiasse nella mente del fratellino e presto sarebbe uscita allo scoperto, mostrando la sua devastante ferocia.




Yellow ChatWhere stories live. Discover now