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Passarono due settimane e finalmente giunse settembre, che pose fine a un agosto da incubo per Monica la quale, dalla notte in cui era scampata al suo stalker, aveva affrontato giorni difficili, tra nevrosi e paranoie. Solo la vicinanza di Andrea e dei suoi genitori, oltre che di Sharon, l'aveva aiutata a superare lo shock, giusto in tempo per prepararsi all'inizio del suo nuovo lavoro, a cui teneva parecchio e dove non poteva presentarsi debole e fragile.

Inoltre, dopo vari tentativi, Monica si era convinta a recarsi da uno psicologo amico di famiglia. "Non crediamo che tu sia malata." l'aveva rassicurata il padre. "Ma hai vissuto un'esperienza traumatica e hai bisogno di sfogarti."

E così aveva fatto. Le prime sedute, nonostante non avessero risolto alla radice il problema, si erano rivelate utili e con il tempo Monica aveva iniziato a riprendersi. Andrea l'aveva accompagnata ogni volta, senza mai saltare un appuntamento. Ovviamente la giovane l'avrebbe voluto vicino anche dentro l'angusto stanzino, ma lui l'aveva rassicurata sostenendo che era forte abbastanza per entrare da sola. E lei si era fidata. Si fidava sempre di lui.

E Scoiattolo Invernale? Da quella notte di lui non si avevano più notizie. Era fuggito e si era nascosto e le indagini, almeno per il momento, non stavano dando i frutti sperati. I detective sembravano avere a che fare con un vero e proprio fantasma, capace di aggirare un efficace sistema di allarme e di scappare da una casa oramai circondata dalla Polizia. E questa sua abilità, Monica, la considerava un pericolo.

Al contempo, era stata aperta un'inchiesta su Yellow Chat e un morigerato Pubblico Ministero aveva formulato le sue prime accuse, tra cui truffa e associazione per delinquere. Si vociferava addirittura che dietro alla facciata di una innocua Chat si celasse un noto politico, che offriva copertura per gli aspetti non proprio legali dell'attività, ma per ora restava tutto nell'anonimato. Per Monica, la cosa più importante era sapere che non sarebbe stata incriminata, grazie alla sua confessione che aveva fatto uscire allo scoperto altre ragazze pentite, mentre il business della piattaforma era stato momentaneamente bloccato, in attesa del processo.

Il primo lunedì di Settembre, Monica si presentò per il primo giorno di lavoro. Si preparò in modo accurato, indossando un tailleur elegante ma non troppo vistoso e un trucco che potesse coprire le occhiaie e il viso smunto, senza esagerare. Soprendendosi, il suo approccio con le persone era notevolmente cambiato. Non era aggressiva e acida, ma riusciva a mostrarsi simpatica ed estrosa, qualità che in pochi giorni riuscì a farle stringere amicizie con i colleghi, i quali iniziarono a stimarla. Possibile che il suo carattere fosse cambiato in tal modo? Era stato Andrea o la brutta esperienza vissuta a cambiarla? O entrambe le cose?

In poco tempo imparò i trucchi del mestiere, scoprendo di essere portata per le relazioni interpersonali e l'organizzazione, qualità che, come Andrea sosteneva, erano sempre state presenti in lei e attendevano il momento per uscire allo scoperto. Persino il Direttore arrivò a farle i complimenti per l'intraprendenza e la tenacia e Monica iniziò seriamente a pensare che la vita precedente, fatta di delusione e rabbia, fosse oramai alle spalle.

Arrivò il week-end, il primo da quando aveva iniziato il proprio lavoro presso l'azienda e non vedeva l'ora di incontrarsi con Andrea, il quale le aveva promesso di passare due giorni insieme. Sistemò le ultime scartoffie e prese le sue cose, salutò i colleghi dandosi appuntamento a Lunedì. Erano passati solo cinque giorni, ma chiunque, dall'inserviente ai dirigenti, l'aveva fatta sentire come a casa. Sentiva quasi che gli sarebbero mancati in quelle 48 ore di lontananza.

Aprì la porta d'ingresso, dove a pochi metri sedeva la Guardia e si ritrovò nel piazzale, con il parcheggio completamente vuoto e un cielo grigio accompagnato da un vento freddo, che lasciava intravedere un paesaggio tipicamente autunnale, benché sulla carta l'estate sarebbe stata presente ancora per due settimane. E in quel momento, trovatasi sola, tornò quella fastidiosa inquietudine.

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