PROLOGUE

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Tratto dalla storia:

Nella penombra della notte, dei rumori mi giunsero alle orecchie, come il suono di qualcuno che annaspa, dei respiri affannati, pesanti, soppressi. Camminavo tra i vicoli bui di Detroit, guardandomi intorno, in cerca della fonte di quei rumori che non mi erano per niente sconosciuti. Nella mia breve vita li avevo sentiti cosi tante volte:non avevo dubbi, quella era droga.
Più mi inoltravo nella città,più quei suoni si avvicinavano. Mi accorsi solo in quel momento che quella voce la conoscevo,e anche troppo bene. «No!» sussurrai. Presi a correre,nel panico più totale,con il sangue che sembrava essersi raggelato nelle vene,come se si fosse fermato lì,incapace di scorrere. Voltavo il capo a destra e a sinistra,mi facevo largo tra tutte le stradine,senza raggiungere mai il mio obbiettivo. Sentivo però i respiri farsi sempre più pesanti, più vicini. Raggiunsi un vicolo, lo vidi. Era buio pesto,ma quella voce,quella posizione,se ne stava accucciolato con la schiena contro un muro, le gambe strette al petto, il capo buttato all'indietro..era lui. Mi avvicinai,correndo. Mi ci accovacciai davanti. «No..no no no!» gli presi il viso tra le mani. «No,ti prego!» sussurrai. Aprì lentamente gli occhi, prese a guardarmi distrattamente,le palpebre semi abbassate,le iridi dilatate e lucide, le orbite arrossate. «Perche l'hai fatto?!» sussurrai. Aveva la fronte sudata,il respiro sempre pesante.
«Dimmi qualcosa..» disse,con voce flebile. «Shh..sta zitto.» dissi,sfiorandogli la guancia con la mano. «Sei un pazzo,sei..sei un vero idiota Troy! Che roba è? Hashish, marijuana?» «Eroina.» sussurrò. Gli presi la mano, tremava,sembrava senza forze,in stato di completo abbandono a se stesso. Qualcosa mi pizzicava le narici. Arricciai il naso in una smorfia. «Questo cos'è?» gli chiesi. Sorrise,con rassegnazione,e mi fece quasi paura. Era alcool,l'odore pungente era inconfondibile. Ma non era liquore: era piú acre, piú intenso, sembrava inondarti completamente le narici con il suo aroma provocante. No, era decisamente troppo forte per essere un liquore..era qualcosa di piú vicino allo spirito. Mi sentii morire. «Troy che diamine hai bevuto?»
«Assenzio.» disse quasi in un respiro.
«Oh mio Dio!» esclamai. Richiuse gli occhi. «Dimmi qualcosa..ti prego..»sussurrò. Quella fu l'ultima cosa che disse. Mi strinsi il suo capo al petto,mentre pian piano si lasciava andare al sonno. «Troy. Vorrei dirti che la vita vale di essere vissuta, sofferta, sudata con il sangue. Vorrei dirti che la vita é preziosa,che per essa ogni sacrificio sarà vano. Vorrei dirti che la vita é la cosa piu bella di questo mondo..» sussurrai. «..ma non sono mai stata brava a mentire...»

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