Aveva dato appuntamento a Sharon al Saint Patrick, laddove si erano vite poco meno di un'ora prima. Si fermò verso il semaforo pedonale ma, prima di attraversare, si accorse che al dì là della strada, di fronte al pub, Sharon non c'era. Sbuffò, spazientita. Aveva bisogno di parlare con lei, non poteva aspettare un minuto di più. Spinta dalla fretta, senza guardare il semaforo, fece un passo sulle strisce pedonali e iniziò l'attraversamento.

Sempre con lo sguardo rivolto all'asfalto, giunse nella corsia opposta, quando uno spaventoso rumore la destò dai suoi pensieri. Alzò lo sguardo e vide che il semaforo pedonale era rosso, mentre alla sua destra un grosso furgone stava inchiodando pesantemente a pochi metri da lei. Monica trasalì, incapace di muoversi. Ancora pochi secondi e il mezzo l'avrebbe investita in pieno. 

Prima che potesse fare qualsiasi altra mossa, una mano l'afferrò con forza conducendola sul marciapiede, giusto un secondo prima del passaggio del furgone, il cui autista strombazzò energicamente e proseguì la sua marcia senza nemmeno fermarsi, forse essendosi accorto del pericolo scampato. Monica ne fu sollevata; non aveva voglia di litigare con un autista inferocito. 

"Sei impazzita?!" esclamò Sharon, togliendo la presa. Tutti attorno a loro avevano assistito alla scena, ma passarono oltre.

"Mi hai salvato la vita." affermò Monica. "Sarò tua per tutta la vita."

"E smettila, scema! Che ti è saltato in mente di attraversare senza guardare?".

"Hai ragione, ero assorta nei miei pensieri."

"Riguarda il motivo per cui mi hai chiesto di vederci?".

"Proprio così." dichiarò la giovane.

"E quale sarebbe?" domandò Sharon, incuriosita.

"Inizialmente, comprare del mangime per canarini nel negozio qui vicino." disse Monica, la quale si avviò, mentre l'amica rimase a fissarla basita qualche istante, prima di seguirla.

Una volta entrate nel negozio, le raccontò l'accaduto. Sharon si limitò a scrollare le spalle. "Secondo me non devi preoccuparti. Si tratta di uno scherzo."

"Ci ho pensato anche io. Ma da parte di chi?".

"Proverò a indagare nel nostro gruppo. Qualcosa salterà fuori, vedrai."

"Lo spero proprio." si augurò Monica. "Almeno posso tornare alla mia noiosa quotidianità. Nell'ultimo anno ho imparato ad apprezzarla, fidati."

Dopodiché frugò tra gli scaffali. scegliendo una scatola che raffigurava un volatile molto simile a quello che l'attendeva a casa. "Spero che questo vada bene."

"Hai già pensato a un nome?" domandò Sharon.

"Come, scusa?!".

"E dai, non puoi tenerlo con te e non dargli un nome."

"Beh, di certo non posso abbandonarlo, ma addirittura dargli un nome!".

"E' maschio o femmina?" chiese l'amica.

"E cosa ne so?" replicò Monica stizzita. 

"Se è maschio potresti chiamarlo Pino."

"Pino?! E se è femmina? Lascia stare, non voglio saperlo."

Sharon scoppiò a ridere. "Voglio che mi mandi una foto. E per il resto non preoccuparti. Vai a casa, rilassati e vai a nanna presto."

Monica sorrise. "Forse hai ragione. Non ho niente di cui preoccuparmi."

Tornò a casa e cenò con i propri genitori, con la tranquillità che da diversi mesi aveva colorato la loro quotidianità. Erano diventati la famiglia che i suoi genitori sognavano e, anche se poteva sembrare macabro, da un certo punto di vista quella brutta esperienza era servita per riavvicinarli. Senza di essa, forse i loro rapporti non sarebbero mai diventati così idilliaci. Tuttavia, le ferite morali e fisiche (e alcune cicatrici ne erano la riprova) non sarebbero ma sparite.

Una volta entrata in camera, tirò fuori dalla borsa il mangime e lo mise nella ciotola nella gabbietta. Il piccolo esserino pigolò e saltellò, felice per il tanto atteso pasto. Monica lo guardò mentre muoveva il becco a una velocità impressionante, divorando avidamente il mangime. E' proprio carino, pensò. Non aveva detto nulla ai suoi genitori e non perché non volessero tenere in casa un animale, ma perché non erano stupidi e avrebbero collegato il tutto.

In quel momento ricevette un messaggio. Era Daniele, il ragazzo che frequentava la loro compagnia, che ancora una volta si era lanciato, mostrandosi spigliato e divertente. Monica sorrise e rispose, tagliando corto in modo educato. Le piaceva in un certo senso, ma non aveva alcuna voglia di impegnarsi in una relazione e ogni volta lo teneva distante, cercando di non illuderlo. Eppure lui non desisteva, tentava sempre un nuovo approccio, proprio come...

Venne interrotta dal suono del PC, che l'avvertì dell'arrivo di un messaggio di posta elettronica. Alzò lo sguardo verso lo schermo, aperto come sempre. Non riceveva molto spesso quel genere di avvisi, in quanto per il lavoro aveva una casella di posta certificata, mentre in quella personale riceveva messaggi solo dagli amici, mentre tutto il resto finiva nella sezione dedicata allo spam.

Si alzò e si sedette di fronte al computer, colpita da uno strano brivido di freddo. La sua mente aveva imparato con il tempo a non farla cadere in una immediata paranoia, ma alcuni gesti si ripetevano e le situazioni sembravano le medesime. Si ingiunse di piantarla ed entrò nella propria casella di posta, laddove in grassetto c'era un indirizzo e-mail che non conosceva e che recava l'oggetto Regalo per te.

Sembrava proprio il titolo di un e-mail pubblicitaria da eliminare seduta stante, ma qualcosa la convinse che doveva aprirla e vedere cosa conteneva. Forse se non avesse ricevuto in dono un canarino giallo non avrebbe dato peso alla cosa, ma era alla ricerca continua di rassicurazioni e scoprire che si trattava solo di un messaggio futile l'avrebbe aiutata a convincersi che nulla avrebbe rotto la sua routine.

Al centro della pagina comparve un link. Nemmeno per un secondo volle pensare cosa significasse quello per lei e cliccò velocemente, prima di cambiare idea. In pochi secondi comparve una schermata che conosceva molto bene, con uno sfondo giallo e l'immagine di un volatile in tutto per tutto simile a quello che stava nella gabbietta alle sue spalle. A quella vista divenne paonazza e rischiò di cadere dalla sedia. Ma le sorprese non erano finite e prima che potesse chiudere tutto, al centro della pagina si aprì un piccolo riquadro lampeggiante, che recitava la frase che avrebbe sancito il ritorno all'incubo. 

Complimenti, sei la prima utente della nuova versione di Yellow Chat 2.0!!!


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