I suoi occhi brillavano.

-Kim sai che non dovevi farlo, volevo rovinarti fino a qualche mese fa.- disse.

Accarezzai la sua guancia ruvida.
-Zitto Brian e baciami!-

Sapevo quanto desiderasse avere un azienda di quel tipo.

Mi baciò come solo lui sapeva fare, con tutta la foga e l'ardore che caratterizzava la nostra storia e tutto quello che avevamo passato.

Si staccò e poggiò le sue labbra sulla mia fronte.

-Ti amo-

Lo ribaciai.

Mi voltai verso Gail che stava piangendo.

-Maledetti ormoni- si lasciò sfuggire.

Sorrisi.
William dietro era l'unico che sembrava essere rimasto indifferente.

Poi accadde.

La vita prese il sopravvento su tutte le altre forze.
Perché ci sono cose che non possono essere controllate, forze che non possono essere governate.

Brian poggió le sue mani sulle mie spalle. D'istinto guardai in basso.

-Gail ti si sono rotte le acque!-
Ai piedi della mia amica c'era una piccola pozza d'acqua.

La vidi perdere l'equilibrio ma non riuscii ad avvicinarmi. Mancava poco che cadesse quando Will la fermò impedendole di toccare terra.

-Gail respira!- urlai.

Dovevo respirare anche io se volevo evitare di farmi assalite dal panico.

-Brian tieni le chiavi della macchina dei tuoi vai e metti in moto- sbraitai.

Mancavano poco più di tre mesi al parto era troppo presto.

-Will porta Gail fuori- dissi.

Prima di uscire fuori presi il cellulare di Gail e la sua valigia, anche se non vi era niente che le potesse servire per il parto almeno avrebbe avuto qualcosa con cui cambiarsi.

Uscii fuori verso il fuoristrada.
Gail era avanti, madida di sudore, stava piangendo silenziosamente.

Will era inerme e Brian non avevo avuto il tempo di soffermarmi su di lui.

-Kim cazzo fa male, devo spingere!- urlò Gail.

-dobbiamo arrivare in ospedale, resisti- dissi.

Non devo farmi prendere dal panico.
Non devo farmi prendere dal panico.
Non devo farmi prendere dal panico.

-C'è una clinica a venti minuti di qui- disse poi Brian.

Ispirai.
-Accelera allora dobbiamo arrivare il prima possibile- dissi.

Dovevo restare calma.

Gail urlò e aumentò la frequenza del suo respiro.

-Oddio!-

Strinsi la tua mano.

-Gail resisti, sh tranquilla-

-3 ore dopo

-Perchè cazzo ancora non si sa niente!- sbraitò William mentre tirò un cazzotto al muro.

Alzai il viso verso di lui. Non aveva detto molto nelle ultime ore se non per chiedere più o meno educatamente informazioni ai vari medici.

Una volta entrati alla clinica Gail era stata portata quasi subito via.
Nella testa ho ancora le sue urla, che nonostante tutto erano tutte per Will.

-Calma Will vedrai che da un momento all'altro si saprà qualcosa.- dissi cercando di restare calma.

Brian prese la mia mano tra le sue e la strinse.

-Non ce la faccio a stare fermo qui, vado a chiedere informazioni-

Prima che potessimo aggiungere qualcosa era già andato.
Brian strinse la presa sulla mia mano e inspirò.

-Quasi quasi sono grato di non essere stato lì quando Max è nato- sussurrò

I suoi occhi erano scuri. Gli avevo raccontato di quanto fosse stata difficile la gravidanza prima e il parto poi, quello però che non si poteva raccontare erano le ansie e le paure dovute a quei momenti.
Le stesse che stavamo provando in quel momento.

Andrá tutto bene?
Gail?
Il bambino?

Poggiai la testa sulla sua spalla.

-Dicono che stanno cercando di calmare le contrazioni con antibiotici e vasosuprina. Ma il bambino non reagisce bene, stanno aspettando per fare il cesareo. - disse poi Will cadaverico.

Brian mi strinse tra le sue braccia.

-È tutta colpa mia-

-L'ho stressata troppo- continuò Will.

Mi liberai dall'abbraccio di Brian. -Vedrai che andrà tutto bene. - dissi.

-Siete i parenti di Abbigail Reyes?- chiese poi un'infermiera.

-Lui è il marito- risposi per lui.

La ragazza annuii.

Will era veramente stravolto.

-Bene mi segua.-

Will si asciugò gli occhi.

-infermiera ci può dire qualcosa, com'é la situazione?- chiesi.

Lei si fermò un attimo.
-Abbiamo ridotto le contrazioni, cerchiamo di prendere qualche ora di tempo, è ancora troppo presto per far nascere il bambino- disse.

-La ringrazio- mi accomodai.
Fissai le larghe spalle di Will scomparire dietro la porta.

Once upon a love:  Back DownWhere stories live. Discover now