Capitolo 24 - Lorenzo's pov

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Dopo l'ennesima prova al piano, credevo di essere pronto: finalmente avrei potuto far sentire al mondo - o se non altro a qualche amico - la mia creazione. Da un po' di tempo mi dilettavo a comporre e scrivere testi di canzoni, grazie anche alla mia passione per il piano e la chitarra. La canzone che avevo scritto quella volta era una delle più belle mai create dal sottoscritto e, stranamente, ne avevo la consapevolezza. Ecco perché avevo voglia di farla conoscere a qualcuno, però non sapevo a chi: Marco era in banca e Piero, Ignazio e Gianluca erano a Roseto. Pensai quindi che forse farla sentire a Francesca sarebbe stata la cosa giusta, dopotutto era stata lei la mia musa ispiratrice.

Ma dopo quello che era successo tra noi sarebbe stato davvero il caso di chiederle quel favore? Sicuramente avevo bisogno di aiuto, di un consiglio di un amico. Decisi quindi di chiamare l'unica persona che era a conoscenza dei miei sentimenti per Francesca, ossia Piero, che mi rispose dopo qualche squillo.

«Lorè, chi cumminasti?» esordì lui in tono scherzoso, come al solito.

«Niente di grave, tranquillo, Pié» risposi io ridendo. «Volevo solo chiederti un consiglio: non so se ricordi che io adoro suonare la chitarra e il pianoforte, comunque ho composto una canzone e la sento particolarmente importante per me, per questo mi piacerebbe farla sentire a Francesca...»

Piero mi interruppe con una risata nervosa. «Proprio a Francesca devi farla sentire?»

«Sì, ecco, mio cugino non è a casa ora e tu sei in Abruzzo con i ragazzi, e poi Francesca... lei è Francesca, insomma! È anche merito suo se mi è venuta fuori questa canzone, e spero di poter farglielo capire» spiegai.

«Lorenzino, non so che dirti... beh, se il tuo cuore dice di farle sentire la canzone, dovresti, ehm... farlo e basta.»

Mi sentii sollevato a quell'affermazione. Poco dopo mi congedai dal mio disponibilissimo amico e mandai un messaggio a Francesca chiedendole se quello stesso pomeriggio sarei potuto andare da lei per farle ascoltare la canzone e avere un suo parere, dopotutto anche lei se ne intendeva abbastanza di musica.

***

Ad aprirmi la porta fu Caterina, la fidanzata di Piero, nonché coinquilina di Francesca.

«Ciao Lore! Francesca arriva subito, ti puoi accomodare intanto.»

Mi misi in sala ad aspettare e poco dopo arrivò Francesca: bella come sempre, portava i capelli raccolti in una coda e indossava dei jeans blu e una giacca almeno due misure più grandi del giusto. Nonostante ciò aveva un'aria allegra e per niente trasandata.

«Lorenzo! Allora, sei pronto per l'audizione?» scherzò, salutandomi.

«Ah, non pensavo di essere a X-Factor» ribattei divertito.

Ci spostammo immediatamente nell'angolo in fondo alla sala, dove era collocato il pianoforte che di tanto in tanto Francesca era solita suonare per evitare di dimenticare ciò che aveva imparato a scuola di musica.

«Prego, ti ascoltiamo» mi incitò, mentre andava a sedersi sul divano seguita da Caterina. In realtà avrei preferito che ci fosse solo Francesca, ma non avrei potuto pretenderlo mai e poi mai.

Leggermente rassegnato per la presenza della sua coinquilina, mi misi subito al pianoforte e iniziai ad accompagnare le note della canzone con la mia voce. Cantai con sentimento la prima strofa concentrandomi esclusivamente sulla melodia e senza mai rivolgere lo sguardo verso le mie ascoltatrici, fino ad arrivare al ritornello.

«Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più.
»

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