Capitolo 17 - Alessio's pov

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Quella mattina ero dietro il bancone con la mia collega Annalisa, come sempre del resto.

Parlavamo del più e del meno, quando decisi di affrontare un argomento più "delicato". Avevo un grosso problema: Francesca era innamorata di me! Non che ne fossi sorpreso (diciamolo, le donne non resistevano al mio charme) ma non faceva proprio per me, era una ragazza troppo tranquilla e troppo seria per i miei gusti.

«Nali... Aiutami a togliermi Francesca di dosso, ti prego!» la implorai.

«Sei incorreggibile, davvero! Ti costa così tanto essere un po' più gentile? Guarda, il mio obiettivo è esattamente quello di far aprire gli occhi a quella povera ragazza, non so cosa ci trovi in te.» Si bloccò improvvisamente: Francesca aveva appena fatto il suo ingresso nel bar. Come si dice, parli del diavolo e spuntano le corna!

«Hey ragazzi!» ci salutò Francesca venendo nella nostra direzione.

«Ciao Fra, scusa ma devo consegnare alcuni caffè... Ci si vede, eh!» mentii tagliando la corda. In realtà mi nascosi dietro l'angolo per constatare quanto grave fosse la situazione. Speravo nell'aiuto di Annalisa, era l'unica che avrebbe potuto mettere fine a questa strana situazione.

«Hey Fran, che mi dici?» la accolse lei.

«Che ti dico? Ti dico che sto malissimo! So che tu non saresti d'accordo, ma vorrei tanto avvicinare Alessio in qualche modo... Ti prego dammi una mano, tu passi tutto il giorno con lui!»

A quelle parole alzai gli occhi al cielo e affidai mentalmente la mia sorte alla mia collega.

«Okay, ora ascoltami bene signorina» esordì Nali. «Come ti ho già detto un milione di volte, devi toglierti quello sbruffone dalla testa. Tu meriti molto di più!»

Quasi rimasi offeso da quelle parole. Io ero un ottimo partito per le donzelle, pff.

Intanto Annalisa continuava con la sua predica. «È un idiota, pensa a una cosa sola e tu sai a cosa mi riferisco! Ti rovineresti vicino a lui, fidati di me! Pensa che ci ha provato anche con la sottoscritta, è un essere disgustoso!»

Ok ora basta, pensai. Le avevo chiesto di allontanare Francesca da me, non di commentare negativamente la mia persona.

Ritornai al bancone e lanciai un'occhiataccia ad Annalisa. Nel frattempo vidi Francesca affranta e quasi in lacrime per le parole dell'amica.

«Ehi, tutto okay?» domandai indifferente.

«Sì... solo... solo che ora...ho lezione, devo andare. Ciao.» e se ne andò con aria leggermente sconvolta.

«Ti ringrazio per le belle parole, collega cara» grugnii verso Nali. «Sembra quasi che tu non abbia un cuore...»

«Diciamo che se avessi un cuore peserei le mie parole. In ogni caso ho detto solo la verità» puntualizzò lei.

Sbuffai. «Non era questo che intendevo con 'aiutami a togliermi Francesca di dosso', lo sai?»

Ma la mia collega fece spallucce. «Le ho solo aperto gli occhi. Siete troppo diversi, lo dici anche tu... No?»

«Avresti potuto almeno omettere il fatto che ci avessi provato con te» ribattei, stizzito.

«E perché mai? Era giusto che Francesca lo sapesse.»

Ebbene sì, Nali non sarebbe mai cambiata: voleva sempre farmi passare dalla parte del torto.

Alzai gli occhi al cielo e per tutta risposta andai ad alzare il volume dello stereo, in modo da porre fine alla conversazione prima di rischiare di dare spettacolo in un luogo pubblico.

E così, con grande indifferenza reciproca, la nostra giornata di lavoro proseguì.

[Scritto da Lidia_Drew]

***

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Grazie mille e alla prossima (probabilmente sabato)!

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