5 dicembre

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Lo spettacolo si avvicina di giorno in giorno, mancano 21 giorni e le prove si intensificano. Comincia a risultarmi complicato dosare le ore di studio per la scuola, quelle per teatro e quelle per l'allenamento. La mia squadra sta andando a gonfie vele e in campionato siamo una spanna avanti rispetto alle seconde classificate.
In questo momento sono nel laboratorio di chimica e la mia unica preoccupazione sarebbe procedere con lo studio. Non posso permettermi distrazioni, no.

-Devo studiare i sali e mi fa piacere averli capiti. Molte volte mi stupisco di me stessa.- mi dico soddisfatta.

-Non potrei dire lo stesso io.- ribatte Juan dall'altra parte dell'aula. Lo aprirei come un cocomero. Lo ignoro e continuo a leggere il libro di chimica e a prendere appunti. La chimica senza esercizi o appunti non ha nessun senso.

-Ti andrebbe di spiegarli?- chiede con tono umile. Non mi giro e rimango concentrata sul mio lavoro senza rispondere.

-Sei proprio egoista.- aggiunge.

-Solo perché sei in crisi con quella vacca della tua ragazza non sei autorizzato a provarci con me. E poi io amo solo Mario Götze.- sputo acida.

-Diventerai un'alce dalla grandezza delle corna che ti metterà.- mi punzecchia. Non gli do retta perché so di aver ragione.

-Mi aiuti con questi sali o no?- insiste.

-Sei fastidioso come sabbia nel costume.- rispondo alzando gli occhi al cielo.

-Dai, Blanca!- continua all'apparenza nervoso.

-Non rompere, Juan, tanto sai che non cederò.- lo zittisco. Sento che sposta la sedia e si alza. I suoi passi sono sempre più vicini a me. Se prova anche solo a toccarmi gli tiro un calcio dove non batte mai il sole.

-Potresti aiutare il ragazzo di cui eri innamorata eh.- mi incita.

-É tutto finito, stammi alla larga e non istigarmi alla violenza.- lo zittisco ancora.

-Dai, Blanca, in fondo so che esercito ancora del fascino su di te.- dice con tono suadente. Deglutisco senza girarmi. Mi bacia sul collo e per tutta risposta lo prendo a gomitate, ma non vuole cedere.

-Juan, togliti subito.- dico con voce ferma. É insistente e prova a sbottonarmi la camicia.

-JUAN, VA VIA!- urlo con tutto il fiato che ho in corpo.

-Chi ti ha detto che io voglia?- mi prende in giro. Continuo a dimenarmi, ma sono bloccata. La porta dell'aula si spalanca.

-COSA STAI FACENDO?- urla Alvaro. Sara é con lui, cosa che noto molto spesso ultimamente.

-No, niente.- risponde quello. Non può negare l'evidenza. Alvaro si toglie lo zaino e lo da a Sara, poi mi raggiunge e mi manda via. Tira un pugno a Juan fino a fargli sanguinare il naso.

-Sei una merda. Lascia stare Blanca, altrimenti ti faccio saccagnare da Mario quando torna.- lo rimprovera. Ho finalmente potuto aggiustare la camicia che mi faceva sentire a disagio. Juan esce dall'aula con un sorriso malvagio sulla faccia. Ho paura che abbia intenzione di farlo ancora una volta.

-Va meglio?- chiede apprensivo Alvaro. Faccio un cenno di sì con la testa e mi abbraccia.

-Non esitare a chiamarmi quando succedono cose del genere, ok? E racconta tutto a Mario appena gli scrivi, altrimenti potrebbe rimanerci male se lo venisse a sapere. Sai quanto é permaloso.- mi ammonisce. Gli sorrido e lo osservo allontanarsi, mentre rimango con Sara.

-Che ragazzo d'oro.- sospira.

-TU mi stai nascondendo qualcosa, lo so. Non é che hai una mezza cotta per Alvaro?- le chiedo con espressione pervertita. Mi fulmina con lo sguardo e fa quasi finta di non vedermi.

-Non mi puoi nascondere niente, lo sai.- rido. Non fa una piega e continua a fissare per terra.

-Cerca di trattare bene Mario e raccontagli tutto, piuttosto.- ribatte. Esce dall'aula e tutto quello che posso fare é seguirla.

***

Devo studiare, eppure non riesco come dovrei e vorrei. Sono passati giorni da quando Mario é andato via e non ho più potuto vederlo. Ha telefonato ogni giorno, ma mi manca il suo viso angelico, mi manca la sua bellezza. So che tra poco chiamerà, sarà anche questo un motivo per cui non riesco a concentrarmi a dovere. Ho il libro di chimica tra le mani e sto dando un'occhiata ad alcuni, alcheni ed alchini, ma sembra che la mia testa non voglia ascoltarmi. Volgo lo sguardo verso il display del telefono per un istante: 17:45, tra poco dovrei ricevere quella tanto attesa chiamata. ODDIO, LO SCHERMO SI ILLUMINA, É LUI! Prendo il cellulare all'istante e rispondo.

-MARIO!- urlo con tutto il fiato che ho in corpo.

-Ciao Blanca.- risponde con calma. Eppure sento che la sua voce... Sembra uscire dal cellulare.

-Blanca... Allontana il telefono e guarda meglio.- mi prende in giro. Cazzo, stava cominciando una videochiamata e non me ne sono accorta, che figuraccia. Arrossisco subito e se ne accorge. Mi aggiusto i capelli e si mette a ridere come un bambino.

-Dai, su, parla. Pensavo ti fossi accorta che ti stavo videochiamando, evidentemente sei fuori come un balcone per la scuola e teatro.- scherza. Lo guardo con attenzione e realizzo di stare con un ragazzo troppo bello. É coricato a torso nudo sul letto dell'albergo a Monaco.

-No, Mario, affatto. Mi fa davvero piacere vederti, ma vorrei tu fossi qui con me a Madrid...- gli dico dolcemente. Sorride, ha dei denti perfetti, più sani dei miei.

-Mi manchi anche tu, Blanca. Lasciati dire che sei bellissima, come sempre. Vorrei accarezzare ogni centimetro dei tuoi capelli e tenerti qui tra le mie braccia.- continua. Mi sto sciogliendo, é davvero troppo dolce.

-Tutto bene?- gli chiedo. Annuisce con la testa e sposta l'obiettivo del cellulare per farmi vedere la sua stanza e il suo panorama in tempo reale. É un bel posto, devo ammetterlo.

-Certo, certo. Devo sperare che Andrea si stanchi di me e smetta di rompere le scatole. Non posso dirle su due piedi di averla praticamente cornificata con te quando eravamo ancora a Madrid.- cambia argomento. Ecco una fonte della mia gelosia: quella ragazza. Ho persino paura che voglia portarselo a letto, ma fa un grosso errore. MARIO É SOLO MIO.

-Lo farà, fidati. Pensa ad allenarti e a fare bene, voglio vederti.- lo zittisco. Mi manda un bacio.

-Devo andare adesso. Ti chiamerò appena potrò. Mi raccomando, continua così. Ti amo.- chiude la chiamata. Mi giro dall'altra parte del letto e, forse, ora la chimica potrà essere più facile.

***

Mi scuso davvero tanto per non aver più scritto, ma sono stata impegnatissima con una festa (la Leva, non credo tutti la conoscano). Penso che andrò avanti ancora tipo due o tre capitoli e concluderò la fanfiction, perché ho mille altre idee per questa storia e per altre. L'unico problema è che lunedì ricomincia la scuola 😥
Bene, dopo questo momento di tristezza, torno alla storia! Scriverò a breve un nuovo capitolo e spero continui a piacervi come ora.
E vi ringrazio per le quasi 3k letture!

All'ombra della quercia [Mario Götze]Where stories live. Discover now