26 settembre, ore 22:30 ✔️

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-Oddio, mi sembra incredibile! Tu ed Alvaro insieme. Fino a ieri mi sembrava impossibile una cosa così! Sembrate così tanto diversi... Che poi tu hai detto che non state insieme, ma che inizierete a frequentarvi, quindi presto starete insieme. Lo trovo stupendo.- ha urlato Sara non appena gliel'ho detto. Non le ho neanche citato il bacio con Mario per evitare problemi. Se lo sapesse troverebbe il modo di farmi la morale ed insultarmi. Non avrebbe tutti i torti, però non voglio essere insultata, specialmente da lei, che ne ha combinate ben più di me. Credo che Mario abbia ragione, però. Adoro i suoi baci.

-Lo so, sembra incredibile anche a me. Ti dirò la verità: non credevo potesse succedere tutto così velocemente.- le ho risposto sorridendo. Avevo ancora la testa proiettata nei ricordi, in quello che è successo ieri pomeriggio. Non riuscivo a togliermi dalla testa lo sguardo di Mario, quella sua risata e quel suo bacio inaspettato. Quelle labbra perfette sopra alle mie.

-Tutto questo grazie a Mario.- ha bisbigliato. Ho abbassato lo sguardo intristita e se n'è accorta.

-Che cos'è successo tra voi due?- mi ha chiesto Sara. Non le ho risposto e lei si è preoccupata ulteriormente.

-Naomi, se ti ha fatto del male hai solo da dirlo! Vado a denunciarlo alla polizia!- ha poi strillato. Ho sorriso amaramente con una punta di divertimento. Sara è sempre stata una ragazza combattiva e molto impressionabile, per questo drizza le orecchie praticamente per ogni cosa.

-No, figurati! Non farebbe mai una cosa del genere, è stupido, ma fino a quel punto no di certo. È stato molto carino ieri.- le ho risposto infine per tranquillizzarla. Sapevo benissimo che in realtà del male me l'aveva fatto, eccome se me l'aveva fatto.

-Sarà... Mi fido di te, Naomi. Non esitare a parlarmi se ti fa qualcosa, sai che posso essere molto violenta e vendicativa se voglio.- ha fatto spallucce. Deve sempre ricordarmi che c'è per me, e mi piace essere apprezzata da lei.

-Non ti vedevo così da quando stavi con Sergio. Eppure ho come l'impressione che il merito non sia di Alvaro. È dall'altra parte del cortile e tu guardi nella direzione opposta, verso la quercia.- ha aggiunto Sara. Non le ho risposto. Stavo ancora ripensando alla stretta di quel ragazzo tedesco. Quella stretta che mi faceva impazzire, di quel ragazzo che non riuscivo a trovare con lo sguardo.

***

Nell'intervallo, sono uscita in cortile a cercare Alvaro, come avevamo concordato stamattina, ma non arrivava. Mi ha invasa l'ansia e ho cominciato a temere che non arrivasse più. Ho passeggiato avanti e indietro sotto i portici per minuti che mi sono sembrati ore e Alvaro continuava a non presentarsi. Mi aveva dato buca? Per evitare di farmi ulteriori problemi mentali, ho deciso di fare due passi. Sono poi arrivata alla quercia di Mario per parlare con lui, ma non c'era. Lo spazio vuoto in quel modo mi creava angoscia nel cuore e mi faceva tornare i sensi di colpa, nonostante sapessi benissimo che, in fondo, anche lui aveva un po' di torto e non solo io. Nella mia testa si susseguivano flashback del giorno prima e di quelli precedenti, quando ancora parlavo con lui e lo imploravo di aiutarmi con Alvaro. Mi chiedevo dove fosse e lo cercavo disperatamente con lo sguardo per provare a scusarmi con lui e chiarire una volta per tutte la situazione. Niente di più complicato. Non c'era da nessuna parte. Mentre ero assorta nei miei pensieri, mi ha finalmente raggiunta Alvaro, che ha finalmente posto fine al mio flusso di coscienza.

-Scusami, stavo finendo un compito in classe e ci ho messo un po' troppo. Mi dispiace, davvero.- era arrossito terribilmente e si passava una mano tra i capelli perché si vergognava.

-Tranquillo, Alvaro. Non ti preoccupare per così poco.- l'ho tranquillizzato.

-Oggi ho gli allenamenti con il Real, però se vuoi possiamo vederci a fine allenamento.- ha cambiato argomento. Ho annuito con la testa.

All'ombra della quercia [Mario Götze]Where stories live. Discover now