27 settembre, ore 13:50 ✔️

233 16 2
                                    

A scuola hanno indetto un'audizione di teatro e non vedo l'ora di parteciparci. Come ben sai, le uniche cose che mi danno soddisfazione nella vita sono sempre state fondamentalmente tre: calcio, lettura e teatro. Sono una persona un po' complicata, lo ammetto, e uno dei pochi modi che ho per sfogarmi è essere qualcuno diverso da me. Per essere qualcuno che cambia, che capisce dove sbaglia. Cosa che a me non succede mai.

La professoressa ci ha messi in guardia, dicendo che le audizioni per lo spettacolo di fine anno saranno molto selettive e che solo alcuni avranno il privilegio di recitare davanti a tutto quanto il pubblico. Sarebbe davvero bellissimo e potrei far finalmente capire al mondo che qualcosa lo so fare.

-Ragazzi, lo spettacolo di quest'anno è ispirato a una delle più famose tragedie di Shakespeare: "Romeo e Giulietta".- ha esordito quella felice come una pasqua. Naturalmente la reazione della mia classe non è stata entusiasta: nessuno potrebbe stimare Shakespeare, ho una classe di gente troppo ignorante per pretenderlo.
Sara è impazzita: ama le storie d'amore e le commedie romantiche, fosse per lei i registi sarebbero costretti a produrre unicamente pellicole incentrate su baci, abbracci e carezze. Il mio esatto opposto, dato che ho sempre odiato quel genere di commedie. Un autore che però adoro è Shakespeare, e interpretare una qualunque parte mi andrebbe benissimo. Trovo che sia capace di inscenare tutte le emozioni umane e, soprattutto, rendere vera e viva la mente umana con i suoi pregi e i suoi difetti. Proprio come Oscar Wilde.

-Le audizioni inizieranno la prossima settimana, il mercoledì. Avete ancora quindi sei giorni di tempo per preparare una parte a scelta, basta che appartenga una tragedia di Shakespeare. Non necessariamente "Romeo e Giulietta", sia chiaro. Si può portare quello che si vuole. Per quel che riguarda "Romeo e Giulietta", avrete un piccolo spezzone da preparare per mettervi a vostro agio. Mi raccomando, partecipate numerosi!- ha concluso il discorso. La mia professoressa di spagnolo si è sempre interessata a questo genere di spettacolo, e ammetto che negli anni ha ideato cose sempre nuove e bellissime. Le scenografie sono sempre invidiabili e accorrono moltissime persone soprattutto per vedere la scelta degli attori che, solitamente, avviene il pomeriggio a scuola: penso che ci siano più persone quando ci sono le audizioni per lo spettacolo di quando ci sono altri eventi dello stesso calibro.
Sofia, come c'è da aspettarsi, è una presenza fissa nella compagnia teatrale della scuola, solo ed unicamente perché suo padre ha pagato il regista, puntualizzo. Non è capace a recitare, non trasmette nessuna emozione quando lo fa. Sì, dico così anche perché continuo ad odiarla. Non dovrei interessarmi alle sue faccende, ma questi sono dettagli irrilevanti.

-Naomi, ci credi? Potresti interpretare Giulietta e mi renderesti felice per sempre! Sei bravissima e faresti un figurone!- mi ha sussurrato Sara in un orecchio. Effettivamente la mia ambizione sarebbe quella. Il mio orgoglio mi permette di volare alto. Dovrebbe essere sempre così.

-Ci sono ragazze molto più brave di me. E poi penso proprio che sia Sofia quella destinata ad interpretare Giulietta. È ovvio, lei ha i soldi che io non ho.- ho chiuso il discorso. Non avevo intenzione di piangermi addosso in un momento tanto delicato ed importante della mia vita.

-Sei troppo pessimista. Tu prova a partecipare alle audizioni, poi se non ti prendono non conta, l'importante è perlomeno tentare.- mi ha spronata. Ecco perché è la mia migliore amica da sempre: mi consola, mi capisce e sa quanti problemi mi pongo davanti ad un ostacolo. È una ragazza meravigliosa, a differenza mia. Io non riesco mai a trasmettere quello che provo, sono sempre frenata dalla paura di ferire gli altri.

-Hai ragione, Sara. Nell'intervallo andrò a scrivere il mio nome sull'elenco di quelli che vorranno partecipare alle audizioni. Verrai con me, vero? Mi vergogno ad andare da sola.- le ho chiesto imbarazzata. Ha annuito.

-Non avresti neanche dovuto chiederlo. È sottinteso.- mi ha fatto l'occhiolino. In quel momento ho pensato a Sergio e a quello che mi avrebbe detto: le stesse identiche parole di Sara. Forse è anche per questo che non riesco a separarmi da lei.

All'ombra della quercia [Mario Götze]Onde histórias criam vida. Descubra agora