1 dicembre ✔️

177 17 2
                                    

Ho ripensato per ore ed ore a tutto quello che è successo. Due giorni fa ho visto il lato debole di Mario, quello che ha più bisogno di aiuto. Ho visto il Mario che ha paura di deludere le persone e che teme di non essere abbastanza. Ho visto il Mario che valorizza ogni punto di forza delle persone per farle sentire a loro agio, mettendo da parte la propria integrità, se serve. Sarà dura mettere in atto la seconda parte del mio piano, ma devo perlomeno tentare.

Gli allenamenti all'Atletico procedono sempre nel verso giusto, e presto potrò conquistare il posto da titolare in squadra, non sarò più l'attaccante che entra soltanto negli ultimi minuti e deve segnare nel poco tempo che ha a disposizione. Oggi mi ha raggiunta Mario. Mi sono fatta forza ieri sera e gli ho chiesto di vederci oggi per parlare una volta per tutte. Non ha smesso di guardarmi nemmeno per un secondo, e i nostri occhi si sono incrociati alcune volte. Lo vedo nervoso e agitato. Tiene a questo discorso tanto quanto la sottoscritta.

Finito l'allenamento, esco velocemente dallo spogliatoio e lo raggiungo fuori dallo stadio.

-Ciao Naomi.- dice Mario per salutarmi. Lo abbraccio, ma si distacca subito da me, non accetta del tutto questo contatto. É freddo come un pezzo di ghiaccio. Ho paura che si stia per verificare quello che temevo.

-Dimmi tutto.- lo incito a parlare. Sono davvero preoccupatissima e il cuore sembra volermi uscire dal petto. Spero che non voglia mandare all'aria tutto il mio piano per capire tutto.

-La mia manager mi ha detto poco fa che dovrò partire fra un paio di giorni. Questa volta sarà definitivo. Il Bayern deciderà se ingaggiarmi come giocatore da gennaio, e vogliono che io vada lì per un periodo ulteriore di prova. Andasse male, ci sarebbero altre squadre tedesche interessate a me, e qui a Madrid non avrei possibilità di successo.- mi comunica. Ha le lacrime agli occhi e mi si gela il sangue nelle vene. Abbassa la testa, toglie gli occhiali e si asciuga una lacrima. I suoi occhi non hanno resistito. La stessa cosa succederà presto anche a me.

-Dimmi che stai scherzando.- lo imploro tristemente. Scuote la testa sconsolato e mi attira a sé. Non cedo e lo mantengo a debita distanza. Se devo dimenticarlo, voglio farlo fin da subito. Sparirà del tutto dalla mia vita, e non posso perdonarmelo. Avrei dovuto cedere subito alle sue avances, e non avrei dovuto fare la preziosa. Adesso, anche ben cedessi e mi concedessi di nuovo, non servirebbe più a niente, perché è finita ancora prima di cominciare.

-Perché?- domanda incredulo. Ora é arrivato il momento di sputargli in faccia tutta la verità.

-SEI UNO STRONZO! NON PUOI CONTINUARE AD ENTRARE ED USCIRE DALLA MIA VITA COME SE NIENTE FOSSE!- gli urlo addosso con prepotenza, facendolo sbiancare.

-Non c'entro niente io...- sussurra appena, sincero come mai in vita sua. Non riesco a rimanere in silenzio, e procedo con le mie accuse verso di lui, facendogli più male che posso. Deve dimenticarmi, e voglio che lo faccia fin da subito. Se davvero prova qualcosa per me, capirà perché lo faccio, e che non rimuoverò mai il ricordo del pomeriggio di due giorni fa.

-NON É VERO, TU POTRESTI STARE QUI E NON LO FAI! Perché non hai fatto un provino per l'Atletico o il Real, ma il Bayern? Quando sembra che fra me e te possa esserci qualcosa ti allontani!- urlo ancora. Gli sto facendo male, e allo stesso tempo ferisco anche il mio cuore.

-Naomi, io...- prova a parlare.

-TU NIENTE! DEVI SMETTERE DI GIOCARE CON I MIEI SENTIMENTI! SOLO PERCHÉ SAI DI PIACERMI NON VUOL DIRE CHE TU POSSA CONSIDERARMI UN GIOCATTOLO!- mi lascio sfuggire. Non avevo calcolato questo particolare. Avrei dovuto evitare. Sbianca di nuovo in viso dopo questa mia confessione.

-Devi dimenticarmi, come sto facendo io con te. Io partirò e questa storia sarà insostenibile per entrambi. Ci sono tantissimi ragazzi in coda per te, scegline uno. Tanto sono tutti meglio di me. Sono una merda di ragazzo, incapace di dimostrare quello che prova agli altri. Non mi sono mai realmente affezionato ad una ragazza e per me sono sempre state tutte un gioco. Poi ho conosciuto te, ho saputo della tua storia e mi hai un po' intenerito. Il tempo é passato e ho capito che mi piaci, ma non possiamo stare insieme, sarebbe troppo duro per entrambi. Se vuoi stare bene, lascia perdere me. Sei la ragazza più bella e più popolare di Madrid, ma anche la più ambita, non dimenticarlo mai.- conclude. Mi si scioglie il cuore per le sue bellissime parole, e vorrei mettermi a piangere davanti a lui. Mario ha già l'intenzione di farlo, lo leggo nel suo sguardo.

-Non riuscirò mai a dimenticare una persona come te. Sei una testa di cazzo, sei presuntuoso, arrogante e seccante, ma dolce e premuroso con me, ed è forse questo che mi piace di te.- confesso. Di nuovo la situazione frustrante in cui ci baceremmo fino a consumarci le labbra, ma rimaniamo bloccati da dei fili invisibili, come delle marionette.

-Nemmeno io riuscirò a dimenticare una testona come te, o i tuoi baci. Non dimenticherò nemmeno quello che è successo a casa mia. Sei la mia prima donna.- sussurra. Mi ha chiamata "donna", mi fa sentire importante con le sole parole, le sa calibrare in modo magistrale. Mi mordo il labbro con forza. Non posso mettere in atto la seconda parte del mio piano, ma non mi arrendo tanto facilmente. Finché resterà qui, io voglio godermi il tempo con lui.

-Un ultimo bacio, ti prego...- lo supplico. Dal suo sorriso, non credo rifiuterà. Mi fissa, mi attira a sé e mi bacia con dolcezza. Chiudo gli occhi e permetto alla sua lingua di giocare con la mia mentre ho le braccia sul suo petto. É piacevole, davvero tanto. Sono quasi abituata a questa scena, ma ogni volta è comunque una grande emozione. LUI è una grande emozione, la più forte che io abbia mai provato.

-Non possiamo rimanere così per sempre...- sussurra. Vedo una lacrima sgorgare sul suo viso e gliela asciugo con baci. L'abbraccio diventa più forte. Mi suona il telefono, ed è arrivato un messaggio. Leggo di sfuggita l'anteprima, e Mario si incupisce. Anche senza che lo volessi, è in atto la seconda parte del mio piano, e non promette affatto bene.

-Alvaro. Non mi avevi detto che siete tornati a frequentarvi.- constata. Mi spinge via, indignato come non mai. Sta emergendo la sua gelosia.

-Perché, sei geloso?- gli domando. Mi sto comportando esattamente come faceva lui con me tempo fa, e non lo comprende.

-Mi fa incazzare, è diverso. Mi sono aperto con te, e invece tu ti vedi con un altro. Hai idea di quanto possa farmi incazzare questa cosa?- mi riprende nervosamente. Ha alzato il tono di voce, ed è davvero infastidito, ripete le frasi. Credo di aver avuto un'ottima trovata.

-Sono una donna libera, non stiamo mica insieme. E poi, tu flirtavi con ben più di una ragazza quando ci provavi anche con me. Ora, se proprio non ti dispiace, devo andare a lezione.- lo congedo malamente. Ha le mani serrate in due pugni, e penso proprio che andrà a fare un bel discorsetto con Alvaro, che sa già di questa eventualità. Avevo ragione. Gli piaccio.

***

Nuovamente dagli armadietti, c'è Sara che mi sta aspettando felice come una bambina a cui hanno regalato un palloncino, la vedo felice fin dalla fine del corridoio. C'è qualcosa di strano, ma non so cosa.

-NAOMI, SEI UNA RUBACUORI! Io se fossi in te mi vestirei in modo da fare subito colpo, chissà che non sia la volta buona che facciate qualcosa di serio veramente sentito da entrambe le parti.- mette il dito nella piaga Sara.

-Hai letto quello che c'è scritto dentro, vero?- la guardo di traverso. Diventa bordeaux.

-Sì, ammetto che l'ho fatto, ma sono la tua migliore amica, posso permettermelo!- si giustifica a braccia conserte. Scoppiamo a ridere insieme. Osservo meglio il bigliettino, con attaccate tre rose rosse. Alvaro ed io non avevamo concordato questo. C'è scritto un posto, con sotto un'ora, ed infine la firma di Alvaro, e la calligrafia sono più che sicura del fatto che sia sua. Ora sì che ho le idee parecchio confuse. Se Alvaro volesse davvero una relazione con me? O se semplicemente volesse scusarsi? Beh, potrei seguire le indicazioni sul biglietto ed andare da lui.

-Non vedo perché non dovrei accettare.- mormoro. Se devo dimenticare Mario, devo farlo una volta per tutte, e Alvaro sa come aiutarmi in tutto questo. Mentre io cercavo di accaparrarmelo come aiutante, nell'ombra mi sta studiando per provarci seriamente con me. Non me lo sarei mai aspettata, ma mi fa piacere. Fino a domani, penserò al risvolto che potrebbe prendere la serata e, cosa importante, so già cosa mettere.

***

Come pensate sia andata in questo capitolo? Avreste preferito un finale diverso? Vi dico solo che il prossimo capitolo l'ho già scritto, ma devo rivederlo tutto e sarà abbastanza lungo, forse più dei precedenti. Spero sempre di non deludervi con la storia, ma credo che la prossima puntata possa piacervi, perlomeno, per me è così.
Fatemi sempre sapere se vi piace la storia e grazie mille per le 2300 letture, siete dei grandi! 💕
A me fanno piacere le critiche ed i commenti, perché mi aiutano a comprendere dove sbaglio e cosa migliorare.
Ok, ora vado perché si sta facendo tardi. Buonanotte!

All'ombra della quercia [Mario Götze]Where stories live. Discover now