25 settembre, ore 23:00 ✔️

246 15 0
                                    

Il ragazzo di Sara ha confermato quello che mi ha detto Mario: Alvaro prova interesse nei miei confronti. Non appena l'ho saputo, ho cominciato a fare i salti di gioia, capendo che avrei dimenticato una volta per tutte Isco. Era il momento che aspettavo. C'era comunque qualcosa che non mi piaceva per niente. La velocità del susseguirsi di cose era preoccupante a dir poco.

Durante l'intervallo, ho raggiunto Mario nel cortile alla sua classica postazione. Non leggeva nulla: aveva in mano il cellulare e ascoltava la musica completamente assorto. Continuerò a chiedermi perché sia sempre solo. Siamo molto simili.

-Ciao!- ho urlato per farmi sentire. Si è tolto gli auricolari e si è stiracchiato come se si fosse appena svegliato.

-Buongiorno, mia cara Alonso.- ha risposto sorridendo.

-Ore piccole?- l'ho preso in giro. Sul suo viso si è dipinta un'espressione parecchio pervertita.

-Ieri sera sono uscito con una ragazza. Pensa che ero così tanto interessato che anche se mi ha dato il suo numero di telefono non ricordo nemmeno il nome. Avevo la testa da un'altra parte.- ha risposto. Una ragazza. Perfetto, direi. Motivo in più per stargli lontana. Mi dava fastidio.

-E com'è andata a finire?- gli ho chiesto curiosa. Speravo in un flop. E non capivo perché.

-Non le ho più scritto o telefonato. Pensavo fosse interessante, invece è stata una perfetta perdita di tempo. Non farò mai più un errore del genere. Prima di uscire con una cercherò di conoscerla in qualche modo.- ha risposto con espressione disgustata.

-Come siamo acidi oggi. Mi correggo, siamo più acidi del solito.- l'ho provocato.

-Non è mica colpa mia se sono bello e attiro tutte le ragazze come una calamita. È il contrario che è difficile. Tu invece cosa vuoi, che mi ronzi sempre attorno come un orso alla ricerca del miele? Anche tu gradiresti un appuntamento con me?- mi ha presa alla sprovvista. Sono sincera: ci ho messo un po' prima di rispondergli. Non sapevo che cosa dirgli, non mi aspettavo una domanda del genere da parte sua e non ne avevo calcolato nemmeno l'eventualità. Eppure speravo che non stesse scherzando in quel momento.

-Direi di no, perlomeno non con te, ma con il tuo amico Alvaro.- gli ho risposto. Si è messo a ridere.

-Ieri sera si è fatto un paio di tipe al pub, ma non ci ha messo nemmeno un po' di sentimento, se devo dirti la verità. Si vede che non riesce a togliersi dalla testa una certa Naomi Alonso, la conosci?- mi ha presa in giro ancora una volta.

-Mai sentita, signor Mario Götze.- ho risposto. Mi sono messa a ridere. Ho notato che ci stavano fissando tutti i suoi compagni di classe. Ancora una volta al centro dell'attenzione dei più grandi.

-Che palle che sono!- gli ho detto.

-Ne sono consapevole. Pensano che tu sia una mia ammiratrice impazzita che farebbe follie pur di starmi vicino. Niente di più sbagliato, mi auguro.- ha risposto infastidito. Si è aggiustato gli occhiali.

-Comunque se proprio vuoi posso organizzare qualcosa con Alvaro. Presentati qui davanti all'uscita da scuola e troverò il modo di farvi uscire insieme magari oggi pomeriggio o stasera. Almeno non mi spaccherà più i cosiddetti. È da quando abbiamo limonato davanti a lui che non mi parla quasi più perché si sente "ferito nell'orgoglio", come dice sempre.- ha aggiunto. Ho sentito il mio cuore accelerare.

-Perfetto, rimaniamo d'accordo così.- ho risposto.

-Götze, Götze, Götze, Götze!- lo incitavano i suoi compagni di classe. Ha alzato gli occhi al cielo e scosso la testa.

-Continueranno a rompere le balle in eterno quelli. Magari evita di girare nei miei paraggi almeno negli intervalli. Se devi stressarmi l'anima fallo in altri momenti.- mi ha detto seccato. Ho avuto un leggero mancamento e mi sono rabbuiata. Si è accorto del mio cambiamento di umore ed è diventanto rosso di vergogna.

All'ombra della quercia [Mario Götze]Where stories live. Discover now