13 ottobre, ore 21:35 ✔️

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-MANUEL NEUER?!- ho urlato incredula. Sì, era davvero lui, il portiere titolare del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca, uno dei più importanti e famosi, candidato più volte al titolo del Pallone d'Oro. Gran bel ragazzo, devo dire, nonostante la mia fissazione sia Fernando Torres (ovviamente perché è forte, sia chiaro, non perché lo ritengo l'uomo più bello di tutta la Spagna, anzi, del mondo intero). Stava applaudendo e aveva un sorriso radioso. Era più alto di quel che mi aspettassi, indossava una tuta casual e i suoi capelli erano perfettamente a posto. Ammetto di essere rimasta incantata quando l'ho visto, semplicemente folgorata dalla tipica bellezza che gli viene attribuita. La tipica bellezza tedesca. Quella che ha anche Mario.

-Mister, tu lo sapevi?!- ho chiesto non appena mi ha raggiunta. Lui stesso ha reagito al mio stesso modo, perciò eravamo entrambi in totale venerazione nei confronti di quell'uomo. Il mio mister era a bocca aperta, stupefatto.

-No, Naomi. Non avrei mai pensato di vedere in vita mia una persona di questo calibro. Evidentemente, se è venuto qui, è perché deve dirti qualcosa di davvero importante. Penso anche di capire chi sia il mandante di tutto questo.- ha risposto quell'uomo. Nella mia testa frullavano migliaia di domande, a cui però ho trovato una probabile risposta: era stato Mario a mandarlo, ne ero praticamente sicura. Il motivo, però, mi era comunque ignoto, e l'unica soluzione plausibile era lasciarlo parlare e ascoltare quanto avesse da dirmi, sperando fosse una buona notizia per me e per la mia squadra.

-Ti starai sicuramente chiedendo che cosa ci faccia io qui. In effetti è una domanda lecita, visto che io gioco e mi alleno a migliaia di chilometri da qui.- ha detto quel ragazzo. Cazzo, manco potesse leggere nel pensiero. Non aveva comunque risposto alla domanda, aveva soltanto lasciato tutto in sospeso per mettermi ancora più ansia del dovuto.

-La verità è che mi sei stata fermamente consigliata da un amico. Mi ha detto di venire qui per chiederti di passare qualche giorno a Monaco per osservare lo stadio e la squadra femminile, perché sa che potrebbe piacerti un posto in prima squadra.- ha risposto imbarazzato. Solo allora ho capito ogni cosa. Mario voleva che lo raggiungessi a Monaco. Il mio cervello era del tutto in tilt, e non capivo più niente. La sua semi-dichiarazione, il libro con la mia foto e infine una richiesta velata per andare con lui in Germania; quel ragazzo teneva a me, e me lo sentivo fermamente. Voleva parlarmi.

-Questo tuo amico mi ha parlato molto di te e mi ha ripetuto più volte di chiedere proprio a te di andare a Monaco. Non lo vuole ammettere, ma secondo me gli manchi molto e vuole vederti.- ha aggiunto. Proprio quello che volevo sentirmi dire. Il cuore ha iniziato a battere forte, quasi come se Mario fosse stato lì vicino a me. Sentivo di essere importante per lui, tanto da essere desiderata in Germania.

-Cosa devo fare per partire e soprattutto quando devo farlo? Se sei qui su sua richiesta vuol dire che è già tutto pronto, o sbaglio?- gli ho chiesto, sperando in una risposta positiva. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi occhi azzurri, che dimostravano meno anni di quelli effettivi. Mi immaginavo già a Monaco insieme a Mario, che mi raccontava del provino e degli allenamenti, e che mi diceva quanto gli fossi mancata. Il portiere ha alzato gli occhi al cielo prima di rispondermi in modo effettivo.

-Partirai dopodomani. So che avrei dovuto avvisarti in tempo, però gli ordini di scuderia erano quelli di aspettare fino al momento opportuno; Mario ha deciso di esprimere il suo parere soltanto ieri, quindi sarebbe stato impossibile fare diversamente. Resterai a Monaco due giorni, come è giusto che sia, e poi tornerai qui a Madrid. Il volo e tutto il resto ha deciso di pagarli lui.- ha risposto. Il cuore mi era salito in gola e non riuscivo a pensare ad altro. Aveva chiesto al capitano della squadra di fare un viaggio di migliaia di chilometri per scortarmi fino a Monaco di Baviera, pagandomi persino il volo pur di vedermi. Finalmente avrei rivisto Mario. Ho ringraziato Manuel e l'ho visto allontanarsi insieme al mister, discutendo di quanto fosse forte il Bayern Monaco.

All'ombra della quercia [Mario Götze]Where stories live. Discover now