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La mattina seguente io ed Harry salutiamo Gemma, Anne e Robin prima di tornare a casa. Anne mi travolge in un abbraccio.

"Ci mancherai, Blair," mi dice tra i capelli. "Prenditi cura di Harry per me. Il Signore sa quanto ne abbia bisogno." Rido.

"Mamma," si lamenta Harry dietro di noi. Anne ridacchia e si allontana da me, girandosi verso di lui. Allunga le braccia e lui avvolge le sue intorno a lei, seppellendo il viso nella sua spalla con affetto. Lei dice qualcosa nel suo orecchio e lui abbassa lo sguardo, un cipiglio inciso sulle sue labbra. Annuisce e si allontanano.

Gemma mi stringe dopo e mi dice di indossare presto il vestito comprato e io concordo. Robin mi abbraccia velocemente. Non lo conosco molto bene, ma vedo che rende Anne felice e questo è ciò che conta.

Harry ed io finiamo di caricare i nostri bagagli in macchina prima di salutare un'ultima volta e guidare via.

"È stato bello rivederli," rifletto dopo alcuni minuti di silenzio.

Harry annuisce. "Gemma è una piccola stronza, però," borbotta, umorismo nei suoi occhi.

"Oh, Gemma è la stessa sorella maggiore altezzosa che è sempre stata." Ghigno.

"Vero," concorda Harry.

Harry inserisce di nuovo il CD di Lana Del Rey.

"Hai altri CD?" Gli chiedo.

"Sì, ma è tutta roba che odi."

"Ho il mio CD."

"Non far fottutamente partire ancora Il Re Leone o giuro che fermo questa auto e torni a Londra a piedi."

Rido. "Ma pensavo ti piacesse quel film."

"Mi piace il film, non la dannata colonna sonora."

"La colonna sonora è tecnicamente parte del film."

"E tu sei tecnicamente fastidiosa." Harry ghigna, fiero della sua replica.

"Oooh, bella questa. Mai sentita prima."

"Davvero? È tutto ciò che hai?"

"Potrei iniziare a parlare del tuo nome intero."

Harry mi lancia un'occhiataccia. "Quante volte di devo chiedere di non chiamarmi in quel modo?"

"Non ti ho chiamato così, ho soltanto sollevato la questione."

"Non sollevare la questione, allora."

"Fammelo fare."

"Oh, Dio, perché mi sento all'improvviso come se avessimo di nuovo undici anni?"

Rido. "Mi ricordo quando avevamo undici anni," sospiro, appoggiandomi indietro al sedile.

"Il principio dell'adolescenza," dice Harry.

"Prima media a scuola."

"Ho dato il mio primo bacio quando eravamo undicenni," dice Harry.

Lo guardo. "Davvero? Chi?"

"Quella ragazza che andava a scuola con noi, Abby Christensen," dice.

"Oh," dico. "Era una puttana."

Harry getta la testa indietro e ride. "Percepisco gelosia," dice.

Scrollo le spalle. "Cosa ti ha dato quest'idea?"

Harry ghigna, guardandomi, i suoi occhi color giada luminosi. "Chi è stato il tuo primo bacio, Blair?"

Alzo gli occhi al cielo. "È stato davvero orribile," dico.

Lights (Italian translation)Where stories live. Discover now