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Il mattino dopo mi trascino a lavoro con il più grande mal di testa di tutta la mia vita.

"Mai più," mormoro, lasciandomi cadere sulla sedia alla cassa accanto a Liam. Mi rivolge uno sguardo confuso.

"Sono andata ad una festa ieri sera," dico, come se questo spiegasse tutto, e, nella mia mente, lo fa.

Liam annuisce lentamente. "Con quel ragazzo che ti aspettava fuori l'altro giorno?" Sta parlando di Harry.

"Lui era lì," annuisco, strofinandomi le tempie. "Ho il peggior mal di testa e ho già preso quattro aspirine. Quando finirá?"

"Probabilmente avresti dovuto dire di essere malata," nota Liam, "Shawn ha i postumi di una sbornia la maggior parte del tempo; sono sicuro che avrebbe capito." Liam mi rivolge un sorriso.

Rido. "No, sto bene," dico. Non è finchè lavoro alla cassa da sola persa nei miei pensieri, che realizzo che gran bugia sia. Non sto per niente bene. Ho i postumi di una sbornia, per la prima volta, e sono davvero coinvolta in una tempesta di emozioni—rabbia e dolore, per la maggior parte. Sono arrabbiata con Harry per quasi tutto quello che ha detto ieri—alla festa, e quando si è arrampicato in camera mia. Niente di quello che Harry ha mai fatto si può paragonare a questo; è sempre stato delicato per quanto riguarda mia madre. Il che significa che devo averlo davvero fatto incazzare correndo via da lui alla festa e bevendo troppo di qualsiasi cosa Luke mi abbia dato in cucina. Sussulto ai ricordi sfumati.

Batto in modo assente cliente dopo cliente alla cassa, cercando di ignorare il violento mal di testa nel retro della testa.

"Scusa, dove tenete i best-sellers?" Chiede una voce.

"Lato sinistro del negozio," dico involontariamente, senza disturbarmi di alzare lo sguardo.

"Grazie, Blair."

"Nessun problema, Harry." Aspetta. Harry?

Spalanco i miei occhi mentre guardo la sua testa di ricci color cioccolato farsi strada verso il lato sinistro del negozio. Perché è qui? Cosa sta cercando di dimostrare?

Cerco di ignorare la sua presenza mentre i suoi occhi verdi si restringono alla scelta dei libri. Nessun dubbio che sia qui per infastidirmi e respingermi.

Abbasso lo sguardo mentre cammina verso la cassa, un libro nella sua mano. Harry, che legge? Il pensiero è quasi ridicolo. Liam nota Harry e mi lancia uno sguardo confuso, che ricambio con una scrollata di spalle. So che ci stiamo entrambi chiedendo che diavolo Harry stia facendo qui.

"Solo questo, per favore," dice Harry, la sua espressione illeggibile mentre tira fuori il portafoglio dalla sua tasca. Fa scivolare una copia di Hunger Games sul bancone.

"Perché sei qui?" Parlo d'impulso.

Harry mi fissa per un momento prima di rispondere. "Avevo bisogno di comprare un libro."

Arrossisco, sentendomi in imbarazzo. "Perché qui, però? Ci sono altre librerie in cui saresti potuto andare."

Gli occhi di Harry non mi lasciano.

"Perché dovrei sprecare tempo a cercare un'altra libreria quando conosco questa?" Chiede lentamente.

Mi sento così stupida per chiedergli queste domande ovvie. So che è veramente qui per giocare con la mia mente, e ci sta riuscendo. Irrigidisco la mia mascella mentre mi porge i soldi per il libro.

"Da quando leggi?" Chiedo.

Harry scrolla le spalle. Questo è certamente uno strano comportamento. Harry non ha mai letto niente da quando eravamo a scuola. Prende il libro nella sua mano e mi lancia un piccolo sorriso, la sua espressione ancora attenta. So di averlo ferirlo nel profondo quando gli ho detto che avevo bisogno di spazio. Siamo inseparabili da quando eravamo ragazzini, e anche quando prima litigavamo, non gli dicevo di lasciarmi da sola in questo modo. Fino a adesso.

Lights (Italian translation)Where stories live. Discover now