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Facciamo piccola conversazione mentre mangiamo, provocandoci la maggior parte del tempo. Apprezzo quando io ed Harry siamo capaci di conversare in questo modo, senza litigate e dissensi. Non ho idea di cosa sia la nostra relazione--siamo migliori amici, o altro? Harry non ha detto niente, e so che se fossi io quella a toccare il discorso finiremmo probabilmente per litigare. Quindi decido di tenere la bocca chiusa per ora. Non voglio rovinare i nostri umori a quest'ora.

"Quindi ascolta," dice Harry. "Stasera è la serata del biliardo... a cui tu hai accettato."

"Oh." Finisco di mangiare e lancio il tovagliolo nel mio piatto. "Okay."

"Stavo pensando semplicemente di chiamare Zayn e dirgli che ti sei ammalata--"

"Aspetta, cosa?" Mi siedo più diritta. "Voglio venire con voi."

Harry espira con frustrazione. "Blair, non puoi venire."

"Perché?"

"Perché sì."

"È un motivazione piuttosto di merda."

"Blair--non è un posto adatto a te."

"Ci sono già stata."

"E sei corsa via, sconvolta. Non ti ricordi?"

"Harry, sono un'adulta. So prendermi cura di me stessa."

"No, non sai farlo, non in quel modo e lo sai."

"Beh, tu sarai lì."

"Sono abituato ad uscire con questo tipo di gente. Tu no."

"Mia mamma è morta e mio padre è uno stronzo, starò bene."

Harry porta un'espressione scioccata per il riferimento alla mia famiglia. Sa che non può discutere con me adesso. "D'accordo," dice. Fa un cenno alla cameriera per lo scontrino e paghiamo immediatamente.

Harry mi riaccompagna a casa in silenzio.

"Sei turbato?" Chiedo.

"Ti sembro turbato?" Chiede con troppa calma.

"Un pochino, sì."

"Allora probabilmente sono fottutamente turbato."

"Che problema hai se vengo a giocare a biliardo?"

Harry afferra il volante. "Non voglio che tu diventi come me, okay?"

Lo fisso. "Che intendi?"

"Non voglio vedere che ti ubriachi e ti fai tatuaggi. Non va bene... per te. Mi sento come se più stai intorno a me e alle persone con cui socializzo, più diventerai come noi, e non voglio questo. Contenta?"

Inclino la mia testa leggermente verso di lui. "Harry, non ho intenzione di farmi tatuaggi e tutto quello... non cambierò per nessuno. Specialmente non per te." Sorrido un po'.

"Quando ti ho vista alle feste... stavi bevendo e pensavo che non avrei mai visto arrivare quel giorno... e poi ho realizzato che non volevo." Guarda davanti a sé, le sue mani stringono il volante.

"Harry, che ti piaccia o no, mi farò un drink qua e là. Ma non ho intenzione di tingermi i capelli e iniziare a vestirmi come una puttana. Lo prometto." Ghigno.

Harry entra nel vialetto di casa mia, espirando lentamente. "D'accordo," dice. "Ti passo a prendere alle sette e trenta. Niente vestiti sopra le ginocchia. E assolutamente niente scollature." Mi lancia un sorriso.

Sbuffo. "A proposito, chiamerò Penny e le chiederò uno dei suoi top senza spalline più scollati--"

"Blair Price, giuro su--"

"Sto scherzando, Harry, rilassati." Mi piego sul cruscotto per premere le mie labbra su quelle di Harry in un bacio rapido. "Ci vediamo dopo." Scivolo fuori dall'auto e cammino verso l'entrata, chiudendo la porta principale dietro di me.

Lights (Italian translation)Where stories live. Discover now