Capitolo 55

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3 mesi dopo..
Settembre.

AMANDA'S POV:

Un mese dall'accaduto e ancora é libero. Stava per abusare di me, ed é ancora libero. Schifo. Nessuna chiamata, nessun messaggio da parte di nessuno. Forse non era amore. Forse quelli che credevo fossero amici non erano davvero miei amici. Sara viene a trovarmi ogni giorno, mi sono rassegnata anche di uscire da casa, sono terrorizzata. Domani inizia la scuola e non ho voglia di essere guardata da tutti, dopo quello che é successo. Spengo la luce dal comodino e provo ad addormentarmi.

DRIIIIN. Fottuta sveglia. Mi alzo controvoglia e mi chiudo in bagno, lavo la faccia e i denti. Vado a mettermi quella stupida divisa, prendo lo zaino ed esco. L'autobus si ferma davanti casa mia, salgo e mi metto all'ultimo posto. Gli sguardi non arrivano a mancare. Prendo le cuffie e le infilo nelle orecchie. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi.

Qualcuno mi tocca la spalla, apro gli occhi e mi trovo un ragazzo molto carino davanti. Non posso credere di essermi addormentata. Mi alzo subito in piedi, levo le cuffie e le poso dentro la borsa. Mi giro per ringraziarlo ma non lo trovo piú, scendo dall'autobus e appoggiata al muretto trovo Sara che parla con Camila. Camila é una ragazza carina, é bassa, ha gli occhi azzurri e i capelli neri, é molto timida, uno studente modello, porta gli occhiali, é di un'anno piú piccola di noi, ma siccome é molto intelligente ha fatto l'esame per superare un'anno, eravamo amiche tempo fa, ma dopo esser partita non ci siamo piú sentite. Oggi é la prima volta che la rivedo dopo esser tornata a New York. Mi avvicino a loro, faccio un segno a Sara di stare zitta, mi avvicino a Camila e le metto le mani davanti agli occhi o meglio davanti agli occhiali.

"Chi é? Non vedo nulla" prova a togliere le mani, si gira e caccia un piccolo urlo. Ci abbracciamo e io sono contenta di rivederla.

"Ragazze, é tardi dobbiamo entrare" dice Sara facendoci notare l'ora esatta. Affrettiamo il passo, ci dividiamo, per fortuna sono per la prima ora con Camila, entriamo e prendiamo posto.

DANIEL'S POV:

Primo giorno di scuola finito. Chissà cosa starà facendo Amanda. Chissà se é felice, se ha un ragazzo. Se non mi sbaglio lì dovrebbe essere ricreazione. Voglio sentirla mi manca troppo, la chiamo con lo sconosciuto e dopo quattro squilli prende la chiamata.

"Pronto, con chi parlo?" quanto mi mancava la sua voce, Dio la amo ancora, piú di prima, in sottofondo sento delle risate delle ragazze.

Non rispondo, ho deciso di chiamarla solo per sentire la sua voce.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" continua. Mi mordo la lingua per non ridere.

"Amanda c'é Bryan" una sua amica dice. Da come l'ha detto sembrava impaurita, chissà chi é. La gelosia mi assale, quindi decido di chiudere.

"Daniel" mi chiama la preside da lontano. Cazzo, chiudo la chiamata velocemente, sperando che non abbia sentito il mio nome. Mi volto verso la preside cercando di non rispondergli male.

"Signora Preside" saluto educatamente.

"Che ci fa ancora qui al parcheggio scuola?" domanda seria. Dopotutto é così sempre.

"Ho perso un pò di tempo al cellulare, ma ora vado" raccolgo lo zaino mettendolo sulle spalle.

"Tesoro, spero che quest'anno non mi deludi" mi sorride e va via. Rimango immobile, apro la portiera della macchina e guido verso casa mia.

Una volta arrivato scendo e trovo sugli scalini Crystal. Sono di malumore, mancava solo lei. Apro la porta incazzato e vado verso il divano, mi segue dentro sedendosi accanto a me. Accendo la tv, ignorandola del tutto.

"Ti ho fatto qualcosa?" dice avvicinandosi a me. Non risponde, ripenso solo ad Amy con quel Bryan.

Si avvicina al mio collo, ci soffia su, mi fa un succhiotto, cerco di resistere. Chiudo gli occhi, ma qualcosa là giú si lamenta.

"Dai Daniel, sciogliti, sei troppo teso, tra noi c'é attrazione sessuale" mi fa un massaggio sulle spalle. Butto il telecomando per terra e la bacio. Faccio avvolgere le sue gambe sul mio bacino e la porto di sopra. Mi toglie la maglietta e poi i jeans, un rumore pervade la stanza, il cellulare é per terra, lo ignoro e le strappo la maglietta, la faccio distendere sul mio letto. Per fortuna ha una gonna corta, gliela tolgo via subito, gli slaccio il reggiseno e le mutande e le butto per terra. Mi abbassa le mutande facendo uscire il mio amico ben pronto. Le tolgo, metto il preservativo ed entro dentro di lei.

AMANDA'S POV:

Stavo dormendo, quando sento la suoneria del mio telefono suonare, leggo Daniel sullo schermo e prendo la chiamata risvegliandomi del tutto.

"Daniel" rispondo felice.

Ma non sento niente. Dopo pochi secondi sento dei gemiti. Poi una ragazza grida "Oh Daniel sì", sono scioccata, non me ne va mai una giusta, comincio subito a piangere, getto il cellulare per terra ed esco di casa. Non me ne va mai una giusta. Proprio in quel momento doveva partire la chiamata? Mi sembrava troppo bello per essere vero. Non so dove andare, ho solo voglia di scappare. Se fossi in Inghilterra andrei sulla tomba di mia sorella. Non vedendo nulla vado a sbattere contro qualcuno. Cado per terra, non sento nulla, mi sento distrutta, il mio cuore é stato calpestato, e fa male, male da morire.

"Ehi, ma tu sei Amanda, che succede? Dai su, vieni a casa mia" mi  afferra la mano, capelli biondo cenere, occhi castani, mi ricorda Shawn, il mio migliore amico, é il ragazzo di stamattina, quello che mi ha svegliato sull'autobus e poi é scomparso dal nulla. Conosce il mio nome, ma io, sinceramente non l'ho mai visto, anche se non mi fido piú di nessuno, seguo il suo passo, arrivati a casa prende del fazzolettino bagnato e lo passa sul mio viso. Poi va in cucina e poco dopo ritorna con due cioccolate calde e dei marshmallow. Sorrido.

"Grazie, ma forse é meglio andare via" mi alzo ma mi ferma. Mi guarda negli occhi ma poi mi lascia andare. Esco senza pensarci piú di due volte. Tra me e Daniel é completamente finita.

Niente é impossibile (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora