Capitolo 11

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AMANDA'S POV:

Distesa sul letto mi ritrovai a pensare a Daniel invece che a Jay. Per poco non caddi al suono del cellulare, lo afferrai dal comodino e premetti il tasto verde e risposi sentendomi un po' agitata.

"Ehi Jay"

"Piccola non posso venire questo pomeriggio per le ripetizioni, facciamo la prossima settimana, va bene?"

"Va bene" risposi fredda. Come glielo dovevo dire che odiavo quel nomignolo?

"Ehi va tutto bene?" mi domandò preoccupato.

"Si, scusami adesso ho da fare, a stasera" non gli diedi nemmeno il tempo di salutare che richiusi la chiamata.

Ammetto di esserci rimasta un pò male, volevo passare un po' di tempo con lui, magari per conoscerlo meglio. Non volevo essere pesante e maleducata. Così sbloccai il telefono e digitai un messaggio di scuse, ci saremmo visti stasera ed era meglio così, improvvisamente mi venne mal di testa, troppi pensieri, volevo semplicemente mettere in pausa il mio cervello una volta tanto.

***

Aprì gli occhi. Nemmeno ricordavo di essermi addormentata. Guardai l'ora nel cellulare, era tardissimo, non aveva nemmeno il tempo di mandare giù un boccone per la cena che avevo saltato. Deciso di mettere il primo vestito che mi capitò fra le mani, un vestito nero con lo scollo a cuore e la gonna a mezza ruota, non era male, mi piaceva. Infilai delle scarpe basse dorate facendole adattare al giubotto in pelle dello stesso colore e andai a truccarmi alla velocità della luce. Ero in un ritardo tremendo, perché nessuno mi aveva chiamata? Quando ebbi finito, guardai l'ora, erano passati 10 minuti, un tempo record di preparazione per me, considerando che ero maniacale su questo punto di vista, ci stavo all'incirca due ore ogni volta che avevo un appuntamento. Guardai la mia figura gracile allo specchio, potevo fare di meglio ma non mi rimase tempo. Tra un po' Jay sarebbe passato, presi la borsa appesa nel mio attaccapanni infilando dentro il cellulare, un lucidalabbra e degli assorbenti. Si, la sfortuna ha voluto che oggi mi venisse il ciclo. Odiavo dover uscire quando stavo poco bene.

Andai di sotto e fui sorpresa di trovare Jay parlare intensamente con Daniel. Quasi non si accorsero che ero quasi arrivata accanto a loro, così schiarì la voce.
"Ehm.."
I due si voltarono verso di me. La bocca del biondino nel vedermi formò una O. Mentre Daniel mi squadrò tutta come se fossi troppo svestita per uscire. Ignorandolo mi sporsi verso Jay accostandogli un bacio sulla guancia.

"Sei stupenda stasera" disse formando un sorrisino.

"Sicuro? Ci ho messo solo 10 minuti, non abbastanza per conciarmi in maniera carina"
"Ti ho fatto aspettare tanto?" I miei occhi caddero su un piatto sopra il tavolo coperto, con un foglietto attaccato sopra, c'era il mio nome, doveva essere la mia cena, spero non se ne accorga.

"No, sono qui da poco e poi stavo scambiando qualche parole con Daniel. Andiamo? Gli altri ci aspettano in macchina"

Annuì, seguendo i suoi passi mi voltai verso Daniel prima di chiudere la porta. Non guardava me, ma in un punto lontano della finestra, era teso.

Quando entrai in macchina c'era Alexis che mi guardò a bocca aperta in maniera teatrale. Per fortuna mi sorrise subito prendendomi in giro. Accanto a lei c'era un ragazzo biondo, credo, con la poca luce non riuscivo a percepire il colore dei suoi capelli. Ma in ogni modo mi presentai con l'amico di Jay.
"Piacere Amy"
"Sono Matthew" alzò una mano in aria.

Alexis mi bisbigliò all'orecchio.
"Perché ci avete messo tanto per venire? Per caso stavat" la fermai subito, ero un po' sbalordita per la sua disinvoltura. "Shh Alexis non dire altro, ti basta sapere che ero in ritardo e tuo fratello mi ha mentito dicendomi che non mi aspettava da tanto"

Niente é impossibile (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora