Capitolo 49

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DANIEL'S POV:

Okay, calma Daniel, mancano solo due giorni al ballo di fine anno. Il prossimo anno sarà il nostro prom, ma ogni anno me lo sono perso e quest'anno non voglio proprio perdermelo, dovevo andarci con Amanda, ma non abbiamo ancora chiarito, sembra parecchio giú, é da 5 minuti che tiene l'armadietto aperto fissando un libro chiuso. Non mi piace vederla così, il mio cuore urla "La ami Daniel? Metti da parte l'orgoglio, vacci e chiedile come sta", la mia testa grida "Anche tu hai una dignità, non perderla per un'amore adolescenziale", il punto é che lei non é solo un'amore adolescenziale o una cotta passeggera, mi ha insegnato a fare l'amore e ad amare, quando pensavo di saper amare stando insieme a Sandy mi sbagliavo di grosso, l'amore é Amanda, con i suoi occhioni azzurri, con i suoi capelli biondi e morbidi, con il suo sorriso che illumina le mie giornate, con i suoi modi di fare, il suo essere insicura, la sua pelle candida e intoccabile, ma che é stata marchiata così tante volte da suo padre, ha sofferto tanto, non mi merita dopotutto, ma io non riesco a immaginarmi una vita senza di lei. Non ci riesco proprio. Comincio ad andare verso di lei, le chiudo l'armadietto ma lei resta impassibile, alza gli occhi verso destra, facendo incontrare i nostri occhi. É così bella in questo momento. Sono innamorato di lei dal primo istante in cui l'ho vista, solo che non lo sapevo, che sarebbe diventata la mia ragione di vita, il mio tutto.

"Amy, come va? Ti vedo giú, vuoi parlarne?" le chiedo. Suona la campanella e gli altri studenti si affrettano a entrare nelle proprie aule, in pochi secondi il corridoio resta vuoto, fa un passo avanti come se avesse paura di ciò che sta per fare, e mi abbraccia stringendomi forte a sè, comincia a piangere e io la porto verso il bagno delle donne.

"Principessa, odio vederti piangere, quel dolce visino non deve essere bagnato dalle lacrime." le accarezzo la guancia bagnata.

"Mi eri mancato sai?" mi guarda dritto negli occhi.

"Anche tu, anche tu" passo ad accarezzargli la testa. Chiude la porta a chiave e si siede per terra appoggiata al muro, con la mano mi indica il posto accanto a lei e la raggiungo.

"Ieri sono andata da mio padre" apro gli occhi e passo le mani sul viso. Che cazzo ha fatto? Non posso crederci, decido di stare calmo e lasciarla continuare.

"Adesso che é lucido si é scusato, ma gli ho detto che per far sì che io lo perdoni deve chiedere scusa a mia madre e farsi perdonare.."

"Poi, ho accompagnato mia madre al cimitero, li ho fatto incontrare lì, così tutto sarebbe ritornato come prima, ma non é andata come speravo, lei si é arrabbiata, non voleva perdonarlo, so che non é facile però ci speravo davvero, così sono scappata" racconta guardando il pavimento. I suoi occhi cominciano a lacrimare, sembra così piccola e indifesa. La abbraccio ma trema.

"Ero sulla tomba di Chelsie, gli ho detto che ho fallito, che non posso avere tutto quello che ho sempre desiderato, una famiglia, un padre e una madre che si preoccupassero per me, io.." scoppia singhiozzando.

"Lui mi ha sentito, era vicino l'albero che-che piangeva, é andato via" mette le mani sul viso.

Decido di stare zitto e lasciare che si sfoghi. Ecco perché é andata a parlare con suo padre, sperava di ricostruire la sua famiglia, la famiglia che ha sempre voluto.

***

1 giorno. Adesso o mai piú. Vado verso di lei che come ieri é giú di morale, la abbraccio forte, mi era mancato il suo profumo, odora di vaniglia e pesca, mi manca baciarla.

"Amy come va?" le chiedo anche se so già la risposta.

Mi fa un sorriso sforzato e abbassa la testa.

"Dovrei parlarti, é importante" torturo le mani. Mi sento una femminuccia in questo momento.

"Emh..si, andiamo in cortile" aggrotta le sopracciglia.

Camminiamo imbarazzati. Nessuno dei due parla. Da quando io e Amy siamo imbarazzati per parlare?

"Vuoi venire domani al prom con me?" okay, forse sono stato troppo diretto, ma mi fa impazzire. Non risponde, dai Amy, dì di sì.

"Sì" dice mordendosi il labbro inferiore. Per la gioia le afferro il mento e la bacio come se non la baciassi da tanto tempo, é il mio ossigeno per vivere. Appoggio la mia fronte sulla sua e la guardo dritta negli occhi. Finalmente sorride.

AMANDA'S POV:

Fisso l'abito verde di fronte a me. Ieri Daniel mi ha chiesto di andare al ballo con lui. Ho accettato. Ed eccomi qui, manca un'ora e non sono ancora pronta.

Mi accascio per terra, pensando a quella che accadrà dopo la fine della scuola, la fine di tutto. Piango e nel frattempo prendo il cellulare scrivendo un messaggio a Daniel.

Io: "Non mi sento tanto bene, non potrò esserci per il ballo di stasera, mi dispiace.."

Passano appena due minuti e ricevo un suo messaggio.

Daniel: "Amy stai scherzando? Vengo lì e stiamo insieme!"

Spalanco la bocca, no, non puó venire, voglio stare sola.

Io: "Meglio di no.."

Daniel: "Amy non raccontarmi balle fra 45 minuti, passo a prenderti, a dopo piccola, niente scuse ;)"

Come cazzo ha fatto a capire che era solo una scusa? Non rispondo e decido di andarmi a truccarmi.

Dopo 10 minuti finisco di truccarmi, prendo la piastra per i boccoli e dopo 15 minuti mi guardo allo specchio soddisfatta del lavoro fatto, eppure ci ho messo poco questa volta. Prendo il vestito e lo indosso, metto i tacchi e gli accessori e sono pronta. Sono le 22.00. Sento il rumore del clacson. In perfetto orario. Prendo la pochette dove metto solo il cellulare dentro. Prima di scendere le scale spruzzo un pó di profumo sul collo.

Arrivo giú e trovo mia madre con la macchina fotografica in mano intenda a parlare con Daniel, mamma mia é davvero bellissimo, ha i capelli ancora piú ricci del solito, ha uno smoking, é davvero molto molto bello. Mi fa male il cuore. Gli occhi si bagnano, guardo in alto per evitare di piangere e vado verso Daniel senza tenere conto che ci sia mia madre accanto a lui. Quando mi vede rimane impietrito. "Wow Amy, sei davvero bellissima!" dice fissandomi da capo a piedi. Sorrido e prendo il braccio prima di andare via.

"Tesoro una foto" dice mia madre. Pensavo di ignorarla e andare via, ma poi penso che potrebbe essere l'ultima foto che ci faremo insieme. Colgo l'occasione e mi metto accanto a lui. Mia madre fa un sorriso enorme, scatta e salta eccitata come una bambina piccola di 4 anni quando le regalano una lecca lecca. Afferro la mano di Daniel e lo trascino fuori prima di fareuna sceneggiata a mia madre, andiamo verso la macchina e sbatto la portiera molto forte. Daniel appoggia le mani sulla testa e guarda in alto.

"Hai litigato con tua madre?" dice senza distogliere il suo sguardo dal tetto della macchina.

"Non é il momento di parlarne, non voglio rovinare la serata" fingo un sorriso e accende la macchina facendola partire.

Niente é impossibile (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora