Il segreto della famiglia Blais.

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"Hai qualche problema?"- domandò Jason guardando lo schema che avevo delineato riassumendo le parti più importanti di Tristano ed Isotta.
" No"- mi giustificai-" Penso solo che avendo un pezzo di carta davanti si lavori meglio. Inoltre, ho trovato in rete anche un film piuttosto recente del 2006, magari ci può aiutare ..."
" Wow, oltre che quello stupido libro, vuoi che guardi anche uno strazio di film?".
Non potevo resitere un altro minuto di fronte a tanta arroganza e menefreghismo.
Eravamo da soli da mezz'ora e sarei già fuggita via a gambe levate.
Senza esitare, tirai fuori un quaderno rosso a spirale e lo sbattei sul tavolo massiccio, dove stavamo studiando io ed il mio amato compagno.
"E questo cos'è? Altri diagrammi?"- domandò ironicamente aprendo la prima pagina -"Hai già scritto qualche battuta per la scena principale... Senza il mio aiuto!"- commentò Jason aspramente.
" Cosa avrei dovuto fare?"- ringhiai con foga -" A te non importa niente di me e di questo stupido progetto. Io lo volevo fare con Mary!".
Non potevo fermarmi, ormai le parole uscivano da sole come un treno senza freni.
Mi alzai , avvicinandomi ad una finestra riuscendo a nascondere le lacrime che mi solcavano il viso.
Era una situazione pressoché anomala.
" Io ho provato a capirti.."-continuai singhiozzando-" ma non ci riesco. Un momento prima mi annusi i capelli e il momento dopo tu... Tu.. Sei con miss perfezione che ti fa accasciare al suolo senza toccarti e mi dice che vincerà lei la guerra!.."
"Emy"- sussurrò nello stesso momento in cui sentii un dolce aroma di dopobarba che mi fece girare -" Perdonami! Non so come comportami con te"- ansimò Jason asciugando le lacrime con il dorso della mano destra-" Io sembro uno stronzo, testardo, permaloso.. In realtà, provo dell'emozioni per te e noi non possiamo..."
" Per una faccenda successa tempo fa tra i nostri avi?"- borbottai abbandonandomi al tocco delicato di quel bellissimo ragazzo che stava parlando con il cuore aperto.
"Ti faccio vedere una cosa!"- esclamò Jason prendendomi per mano, dirigendosi alla libreria sul lato nord, in cui sposto' tre volumi verdi posti in diverse posizioni.
Appena i libri furono messi in obliquo verso destra, l'alta scaffalatura scattò con un sonoro click facendo scorgere dietro di se un varco nel muro.
"Aspetta un attimo"-mormorò Jason togliendosi la felpa restando con la maglia intima nera aderente che sottolineava le linee del suo corpo perfetto.
Dovetti darmi un pizzicotto, per non guardare incantata il bellissimo signorino Blais mentre spingeva la libreria lontana dalla parete, rivelando un'enorme apertura con iscrizione in latino incise sulla pietra bianca.
"Ma cosa.. Dove porta questo passaggio?" - chiesi guardando Jason rivestirsi.
" Ti fidi di me?"- chiese avventurandosi dentro il cunicolo rivelato.
"Oh ... Credo di sì"- affermai rispondendo più a me stessa -" ...Ho bisogno di fidarmi!".
"Bene"-disse Jason facendo un sospiro e rilassandosi non appena mi avvicinai per varcare l'arco di mattoni-"Stammi vicino Emily... Il pavimento è rovinato e ci sono dei scalini bassi, quasi invisibili".
"Da accordo"-esclamai afferrando la sua mano sinistra per poi sentirla chiudere saldamente la mia.
"Non voglio che ti fai male"- borbottò il mio accompagnatore accendendo il suo iphone come torcia.
" Non ti preoccupare, sono abbastanza agile!".
"Speriamo bene. Ora andiamo, non abbiamo molto tempo"- concluse avanzando nel corridoio buio.
Fummo circondati da un odore forte di muffa e vecchio.
Dapprima non vedetti niente poi quando gli occhi si abituarono al buio riuscii a scorgere delle manette e delle mazze di ferro affissate sulle pareti.
"Scusa, ma dove stiamo andando?"- domandai sommossamente.
Sono stata proprio stupida, rimuginai pensando al fatto che forse non era stata una mossa intelligente andare in una stanza segreta decorata con armi da tortura con Jason quando nessuno sapeva dove ero.
"Ora vedrai. Siamo quasi arrivati".
"Bene, sono stanca di camminare e poi..."
Il mio sedere entro' in contatto violento con il pavimento provocando un rumore forte che riecheggiò all'interno della galleria.
"Ti sei fatta male?"- esclamò il mio compagno di avventure aiutandomi ad alzarmi-"Cazzo, Emy ti avevo detto di stare attenta; speriamo che nessuno abbia sentito il tonfo!".
"Non ho fatto apposto stavo guardando queste pareti piene di armi da guerra"-commentai indicando una mazza di ferro appuntita usata come onarmento-"Non mi vuoi uccidere? Perché sai mi sta venedo qualche piccolo dubbio e... Ahhh un topo!".
Non ci pensai due volte a gettarmi letteralmente in braccio a Jason trovandomi così di fronte al suo splendido viso che mi lasciava senza fiato ogni volta.
"Tu non ti fidi di me"-cominciò il bel Blais lasciandomi affogare nei suoi occhi riuscendo a scorgere il mio riflesso -" Io ho bisogno di sapere che tu creda alle cose che ti dico e quelle che dirò perciò seguimi... Per piacere".
Senza aggiungere un'ulteriore parola riprendendemmo a camminare in fila indiana sino a raggiungere una sala circolare.
Era una stanza tetra con una lampada ad olio come luce che fu accesa da Jason grazie all'accendino che aveva in tasca.
"Fumi?"- chiesi studiando il bellissimo tavolo che occupava gran parte dello spazio.
"No Emy, lo tengo per ogni evenienza".
"Dove siamo?"- domandai leggendo i titoli dei libri che popolavano una vetrina nera.
Titoli come: " La leggenda della Luna", "Varcando la soglia oscura", "Tradizioni e maledizioni gitane", mi fecero innervosire finché mi soffermai a guardare un'illustrazione in cui c'era un'uomo con pelle di lupo che veniva ucciso e squaiato da una figura con una tunica nera e lunga.
Sotto vi era un'iscrizione: "La tua maledizione è la mia medicina! Io vivo per il mio sire".
"Questo ero uno studio, in cui i miei antenati studiavano la medicina alternativa"- esclamò Jason toccando il tavolo azionando un meccanismo rumoroso e molto antico.
"Medicina alternativa?"-ripetei guardando un canale rosso ermergere dal tavolo circondandone il perimetro.
"Sì, tipo erbe"-rispose ammicando a dell'erbe ormai polverizzate all'interno di un barattolo rovinato dal tempo posto sulla vetrina-" Cercavano di vedere il futuro nel the'..."
" E nelle ossa?"- chiesi indicando un sacco marrone buttato accanto alla collezione di libri, da dove si poteva scorgere un teschio umano.
"Esatto; usavano ossa vere di persone, se te lo chiedi. Magari appena morte dato che una vecchia leggenda dice che quando qualcuno muore riesce a scorgere un frammento di un futuro alquanto vicino".
" Quindi erano delle wicca?"- chiesi sedendomi una sedia imbottita con del velluto blu che stranamente non era impolverato e nemmeno il tavolo dinnanzi a me non era sporco; sembravano essere stati appena usati.
"Più o meno..."-ridacchiò lui sedendosi a sua volta di fronte a me, posando la mano destra sul canale rosso-" Questo Emy, è un metodo molto efficace per sapere se la persona con cui stai parlando mente".
"Non ti seguo"- ribattei-" Come posso sapere che non menti..".
" Il liquido che vedi all'interno del Canale Blais recepisce se qualcuno dice la verità restando invariato; in caso contrario si colore di blu intenso".
" Non penserai che creda in una cosa così assurda!"- esclamai ridendo.
"Fammi una domanda, una qualsiasi così ti posso far vedere che non ti sto dicendo bugie"- mi spronò Jason, massaggiandosi il mento con la mano libera.
" Da accordo, siamo arrivati sino a qui, tanto vale"- dissi arrendendomi sulla sedia-" Ti chiami Jason Blais?".
"Sì"- rispose lui senza distogliere lo sguardo dalla mia bocca. Il liquido rimase invariato.
"Sei un ottimo atleta?".
" Sì".
"Sei una donna?"-domandai guardando il liquido colorarsi di blu mentre il ragazzo risplendeva un semplice sì seguito da una marea di parolacce e insulti per quello che gli avevo domandato.
"Scusami, volevo vedere se funzionava"-risposi innocentemente nascondendo un sorriso.
"Ok ora che hai le prova che ho ragione, chiedimi quello cosa vuoi sapere".
"D'accordo".
Proprio quando avevo la possibilità di avere una risposta al milione di domande che mi frullavano in testa non riuscivo trovare cosa chiedere.
" Non sei più assieme a Juliette?"- chiesi guardando la sua mano stringere più forte il canale.
"No, Emy. Davvero vuoi parlare di questa cosa ora? Fammi un'altra domanda"- borbottò seccatamente Jason, lisciandosi i capelli all'indietro.
"Tu mi stai nascondendo qualcosa che va aldilà di un semplice litigio antico... Vero o falso?"- domandi tutto d'un fiato.
"Vero".
Il liquido rimase rosso senza colorarsi di un altto colore.
" Tu fai parte di qualche gruppo satanico?"- dissi facendo segno alla miriade di oggetti mistici nella stanza.
"No, direi che non faccio parte di nessun gruppo devoto al demonio, anzi in questa casa siamo molto, molto e ancora molto devoti al papa"- confermò il ragazzo facendo vedere la collana d'oro con una croce che indossava.
"Tu mi hai salvato quando stavo affogando nella vasca?".
Pronunciai la domanda con temore della risposta in se'.
Jason non avrebbe mai potuto salvarmi da un sogno, anche se il pezzo di stoffa nero e la figura raffigurata nel quadro visto poco prima mi suggerivano il contrario.
"Vedi, Emy, io... Aspetta un attimo sta arrivando qualcuno!"-sussurrò Jason alzandosi in piedi e chiudendo il canale Blais premendo lo stesso pulsante con il quale l'aveva azionato.
"Io non sento nessuno..."-cominciai.
Udimmo una voce maschile chiedere
-" Mamma sei tu?".
Non sapevo cosa fare.
Quella camera era una stanza di cui Jason non avrebbe dovuto parlare con nessuno, ed ora qualcuno stava per scoprire che quel segreto di famiglia era stato esteso ad una persona esterna, un membro della famiglia Mann.
Mi nascosi, su ordine di Jason, sotto un lenzuolo nero accatastato vicino ad un scatolone ormai inesistente.
"Stai lì e non fiatare"-ordino' il padroncino di casa nascondendomi la testa con la coperta.
Trovai un foro all'altezza degli occhi grazie al quale potetti vedere chi stava arrivando.
"Jason che cosa ci fai qui?"-chiese Steve osservando il proprio figlio con sguardo tagliente -" Di solito non vuoi mai usare la magia pura per difenderti preferisci usare gli elementi e i sacri oggetti.. Mi sembra piuttosto strano vederti qui e mi era sembrato di sentire delle voci..".
L'uomo comincio' a vagare per la stanza arricciando il naso come se cercasse una traccia come un qualsiasi segugio da caccia.
" Sono da solo, padre"- rispose Jason-"Non trovari nessun aroma che non sia il mio".
" Sento..."- cominciò l'uomo avvicinarndosi al mio nascondiglio-" Sento l'odore di vaniglia della signorina Mann. Lei dov'è ora?".
"L'ho accompagnata in bagno.Sono venuto qui per prendere della lavanda essicata per protezione. Non basterebbe della comune acqua santa contro una creatura così"- disse il ragazzo svitando il barattolo visto poco prima.
Man mano che il signor Blais si avvicinava il mio cuore e il mio respiro acceleravano di più sempre di più, finché mi misi una mano davanti alla bocca per camuffare il rumore.
" Siamo sicuri che non nascondi nessuno?"-richiese il padre fermandosi davanti al lenzuolo annusandolo intensificamente.
"Certo padre"-cominciò Jason indifferente come se non ci fosse nessun problema-"Fidatevi di me... Vi prego mio sire".
Il signor Smith non sembrò nemmeno udire le parole del figlio; per un attimo pensai che mi avesse visto muovere il ginocchio destro, ormai addormentato.
" Ok.. Voglio fidarmi"- liquidò l'uomo Jason che sembrò sollevato da un grande peso -"Comunque non prendermi in giro figliolo.. Mai più!".
Dicendo ciò ci ritrovammo da soli in una stanza che sembro' rimpicciolire per soffocarci.

LOVE CURSEDWhere stories live. Discover now