Regina.

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Tenni la mano a Mike, per tutto il tempo che stemmo in infermeria. Era un tremito ininterrotto e non appena vide il proprio volto gonfio e tappezzato da lividi viola in uno specchio, perse i sensi abbandonandosi su una sedia.

Solo le premura e l'amore di Suor Virginia, riuscirono a calmarlo.

"Io non capisco perché l'hai fatto!" sbottò la religiosa, disinfettandogli il sopracciglio sinistro.

" Madre le ho già spiegato il motivo. Ora voglio solo andare a casa. Aaargghhh! Come brucia questo maledetto alcool."

Uomini, pensai tra me, basta un po' di febbre o un taglietto da niente e sembrano essere sottotortura, al contrario delle donne che possono avere l'influenza più forte esistente, restando sane come pesci.

" Ecco qua, sei apposto signorino. Ti conviene chiamare i tuoi genitori ed andare a casa".

Ringraziai la madre mentre aiutavo Mike ad alzarsi dalla sedia.

" Grazie anche da parte mia, sorella."

" Prego figlioli. State attenti mi raccomando, Mathis non sarà un bravo ragazzo, ma quello che promette lo fa Mike. Quindi prudenza." .

"Allora aspettiamo tua madre all'entrata della scuola?" sbottai, una volta usciti dall' infermeria.

" Si, magari vuoi prima passare in aula a chiedere al professore se puoi farmi compagnia?".

"In effetti, sarebbe meglio. Andiamo un attimo dall'insegnante di chimica che lo avviso."

"Chimica, allora la classe è di qua vieni".

Mike mi fece strada fino all'aula, dove chiesi il permesso al docente, che me lo diede senza porre resistenza.

"Allora, mi vuoi dire chi era il ragazzo colpevole di averti rovinato la lezione di letteratura inglese?" sbottò il mio amico, sedendosi accanto a me in una panchina all'entrata della scuola.

"Ecco a dirla tutta era: Jason. Credo che il nome sia quello. Il ragazzo che è entrato prima insieme con Ocean" risposi, attorcigliandomi un ciuffo di capelli sull'indice.

" Bene. Il sex symbol della nostra scuola. Per quel poco che lo conosco io non è male come tipo, è un ragazzo molto atletico. D'altronde anch'io praticherei molto sport se mio padre fosse professore di educazione fisica nella mia scuola e.."

" Aspetta un attimo" lo interruppi "suo padre insegna qui in questa scuola?".

" Eh già, era l'uomo che era con lui: il professore Blais. E' apposto come docente ed è molto bravo nella sua materia, solo che secondo me con il figlio esagera."

" In che senso esagera? Lo costringe a fare sport?" domandai, alzandomi dalla panchina, cominciando a camminare avanti ed indietro.

Parlare di quel tipo mi innervosiva; era molto bello, ma aveva un carattere scorbutico, lunatico e antipatico. Il solo pensare a come mi aveva trattato quella mattina mi mandava in bestia. Allo stesso tempo, però sentivo un calore nascere in me, come se fossimo legati ad un filo invisibile. Una sensazione unica che mi era successa solo con la Luna.

"Insomma, Jason fa qualsiasi disciplina sportiva. Dal basket, atletica, combattimento, scherma, canotaggio e specialmente hockey. Dovresti vedere come sfreccia sul ghiaccio. A volte sembra che vola, ha anche molta forza nelle braccia. Inoltre, ha la ragazza più bella del mondo: Juliette Lavoie, una figa pazzesca. Per ora l'unica tipa che ho visto che le può tenere testa è Mary" esclamò Mike sognante.

"Così bella è questa Jessica?" chiesi acida.

"No Jessica cara Emy, ma Juliette. E' la titolare delle cheerleader" precisò, tirando fuori il telefono.

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