Le dee

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"Forza Emily, non cincischiare" esordí Rose togliendomi la corda.
Non potevo crederci Jason mi amava lo aveva detto. Il mio Jason.
I miei amici erano accorsi da me ed io ero a terra esausta. Avevo finito quasi tutto il potere, ma poi mi ricordai di un sogno e di quello che mi avevano detto le strane creature.

"Nel momento di bisogno fai ricongiungere il cuore rosso con l'amata Seraphine bianca. Fai ricongiungere il sangue e la neve... e risorgi."

Mi guardai in giro... eccola là una piccola finestrella dalla quale si intravvedeva la luna mia madre che mi chiamava a gran voce.
Ancora di più richiamava a gran voce il sangue di mio padre: Dracula.
"Lupo e vampiro, giorno e notte, umana e strega... tu sei tutto questo bambina mia" la madre di Seraphine si fece forte, la vidi.
Mi prese per mano, mi alzò davanti a quella che stava diventando una guerra cruente.
Mia sorella a terra giaceva inerme, Mose stava abbracciando Rose e James e Jason stavano lottando con una feroce Grisilde, consapevole della sua probabile fine.
Seraphine era bellissima, più bella che mai, era vestita di bianco, come i suoi capelli ed i suoi vestiti, mi prese il rubino al collo e lo baciò. Allora sentí tutto quello che avevo lasciato assopire dentro di me: il potere vampiresco, il coraggio dei lupi mannari, la fede della notte nella sua regina.
Stavo diventando tutt'uno come sarebbe sempre dovuto essere. Abbandonai i miei abiti per indossare quelli della dea, divenni la dea e solo allora seppi la verità.
Io ero la reincarnazione di Seraphine dea della notte, madre delle streghe rumene e di tutto ciò che è magico. Sentivo accanto a me mia sorella la dea Gardenis pronta a cedermi il suo potere solo per questa notte per rompere un male più grande di noi divinità.
"Grisilde" parlai con voce non mia e tutti so girarono per vedermi.
I miei amici si inginocchiarono alla vista della mia mutazione divina, ma la strega rimase in piedi attonita.
"Non è possibile".
"Grisilde, sei accusata di avere sfruttato la magia suprema nei modi più meschini. Sei accusata di uccisione di innocenti, di cattiverie e di barbarie. Sei accusata di atrocità che non vogliamo ribadire in questa serata. Come ti proclami?".
Non avevo paura. Eravamo già pronte ad attaccare. Eravamo una cosa sola con tutto. Sentivo tutto in quella stanza senza muovere le catene del suono. Sentivo le pulsazioni del cuore di Rose, lente, ma avrebbe vissuto, sentivo il sangue scorrere dalla gamba di James e sentivo la puzza di paura di Grisilde.
"Mi proclamo innocente in nome del diritto di vivere appieno la magia. Tutti dobbiamo usarla in qualsiasi forma! Tutti ne abbiamo diritto..."
"Ti sbagli Grisilde! Solo i puri possono e tu non lo sei. Ti bandiamo a bruciare nel fuoco eterno. Non troverai mai pace e nessuno potrà aiutarti. Sarai sola più sola che mai."
"Voi non potete. Tu piccola schiava non puoi. Sono sorella di tua nonna. Sono tua zia, noi infondo veniamo dalla stessa famiglia".
"Mi dispiace, ma non è così."
Alzammo la mano e Grisilde sparí nel mezzo di una lingua di fuoco.
"Grazie mille amici. Per la vostra fede riposta in me. Ora devo andare, ma ci rivedremo presto."
Chiusi gli occhi e vidi nero.

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