Principe Oscuro.

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"Hai già deciso cosa fare al tuo compleanno"- mi domandò Mary ritornando al suo panino preparatoci da Amelia la mattina presto.

"Sinceramente no"- risposi mentre mi godevo il sole.

Era una giornata bellissima. Quell'anno il tempo ci sorrideva, l'inverno fu il più caldo degli ultimi cinquant'anni e noi lo accogliemmo a braccia aperte felici di goderne i benefici tra cui mangiare fuori durante il pranzo a scuola.

"Come!? Quando compi gli anni?" - esclamò Oceane facendo colare della salsa barbecue sulla sua maglia.

"Il sedici di novembre"- risposi passandole una salvietta umida, ne avevo sempre una scatola nello zaino per evenienza come quella.

"Wow? Cosa pensi di fare? Chi pensi di invitare?"- continuò la ragazza con tono eccitato pulendosi la macchia.

"Non so"- replicai facendomi baciare dai raggi caldi - "Pensavo di farlo al Pink Life con voi, Camille, Matt e naturalmente Mike. Una cosa tranquilla tra veri amici".

"A proposito dov'è finito il nostro amicone?"- osservò Mary alzandosi in piedi e guardandosi in giro -"Ecco sta arrivando di corsa".

"Ragazze, dovete vedere cosa sta accadendo nel parcheggio all'entrata della scuola"- ansimò il ragazzo quando ci raggiunse.

"Cosa? Un incidente fra due fuoristrada?"- sbottò Oceane alludendo all'inverno precedente quando il professore di chimica in retromarcia rovinò l'auto del preside facendo nascere una grande antipatia tra i due uomini.

"No, ve lo giuro. E' la cosa più stravolgente mai successa nella scuola!".

"Mike non vedi che siamo qui rilassate!"- intervenni per dare mano forte alla mia amica.

"Cara la mia Emy, si tratta di Jason!".

"Di Jason?"- esclamai alzandomi di scatto dalla sedia e levandomi gli occhiali da sole per guardare meglio il mio amico.

"Eh già, sta dando spettacolo con Juliette".

"Dai andiamo"- mi incitò Mary prendendomi per mano.

Si era raggruppata una moltitudine di gente che guardava lo spettacolo creando un cerchio come ad un incontro di wrestling.

"TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE STAI FACENDO?" - urlò Juliette cercando di liberarsi dai due ragazzi che la tenevano ferma -" E VOI CHE CAZZO FATE? LASCIATEMI ANDARE! LO AMMAZZO".

Mi misi in punta di piedi cercando di vedere qualcosa e scorsi Jason in piedi con l'occhio destro nero.

"Juliette non è colpa mia se non ti amo più! Calmati"- spiegò con voce calma e piatta il ragazzo avvicinandosi all' ex-fidanzata scossa dai singhiozzi -"Lasciatela andare ragazzi. E' tutto apposto".

A quelle parole la studentessa fu liberata si guardò in giro accorgendosi della gente che si era creata intorno a loro fin quando mi vide lanciandomi un'occhiata di fuoco.

Senza perdere un minuto, si diresse verso la direzione in cui mi trovavo con passo sicuro, facendo dileguare le persone attorno a me .

"Hai vinto"- disse Juliette a due centimetri dal mio viso - "Hai vinto la battaglia ma non la guerra".

Corse dentro la scuola senza lasciarmi nemmeno il tempo di elaborare quello che mi aveva detto.

La fiumana di studenti si dileguò guardandomi paralizzata in mezzo a quella bufera pericolosa ed io come un gabbiano cercavo solo di ritornare a casa.

Jason mi si avvicinò -"Andiamo in classe".

Non risposi nemmeno: ero troppo sconvolta. Ogni volta quando vedevo Jason succedeva sempre qualcosa che mi lasciava attonita. Avevo vinta la battaglia? Non avevo mai voluto prendere parte ad una scontro diretto con quella vipera sapendo cosa è in grado di fare. Inoltre, non potevo avere una possibilità con quell'opera divina al mio fianco.

LOVE CURSEDWhere stories live. Discover now