∁ᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 18

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Canzone: Hurricane di Halsey (Arty Remix)
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Taylor

Era impressionante quanto più in fretta ci si bagnasse correndo sotto la pioggia. A Taylor non importava molto dell'acqua che le finiva fin dentro le scarpe, voleva solo correre a casa dove ridere, piangere o strillare non l'avrebbe messa in imbarazzo.
Il bacio di Jamie l'aveva completamente destabilizzata, come quando si cammina su una fune e si perde l'equilibrio dopo un passo troppo affrettato.

Taylor che cazzo stai combinando? disse una voce nella sua testa.

Decise di ripararsi sotto al tendone di un negozio, quando l'aria nei polmoni venne meno. Le bruciava il viso e le mani e il petto, tremava anche.
Tirò fuori il cellulare, senza alcun motivo. Guardò i messaggi ricevuti senza leggerne nemmeno uno, erano tutti di River.
Voleva risolvere la cosa con lui, ci teneva. Alla fine aprì uno dei messaggi, l'ultimo della lista.
Le labbra le tremarono per il freddo mentre leggeva nella mente.

Ehi! Perché non rispondi? Sono preoccupato, ti ho scritto mille messaggi... chiama appena leggi.
Ti amo, River.

Chiuse il messaggio.
Casa sua era ancora lontana e non poteva farsela tutta a piedi, le gambe le facevano già male e sentiva un freddo tremendo, pur avendo indosso un jeans lungo e una felpa pesante.
Chiamare River era la soluzione migliore.

«Finalmente, che fine hai fatto!?» gridò subito lui al telefono, tutta quella preoccupazione nella sua voce la sorprese.

Taylor si schiacciò contro il muro quando la pioggia iniziò a cadere con più violenza. Aveva le mani bagnate e dovette stringere bene la presa sul cellulare per non farlo cadere a terra.

Tirò su con il naso. «Scusami, ero in giro con un'amica e non ho visto i tuoi messaggi.» cercò di scusarsi, ma con quel freddo che le congelava anche la saliva non riusciva a pensare a una scusa migliore. «Non volevo farti preoccupare.» gli assicurò.

«Va bene,» disse dopo un sospiro. «dove sei ora?»

«Al Briel, il ristorante del nostro primo appuntamento.» ansimò mentre cercava di recuperare il fiato. «Ho bisogno che tu mi venga a prendere,» si accasciò a terra, ma senza sedersi. «se puoi.» aggiunse.

Dall'altra parte del telefono River parlò senza mai fare una pausa. «Okay, arrivo subito. Tu non muoverti di li.» E attaccò lasciandola con un tu tu tu nell'orecchio a tenerle compagnia.

Quando River, con la macchina, arrivò di fronte al Briel, scese dall'auto per aprire la portiera a Taylor.
Le piacevano quei piccoli gesti che faceva per lei e a volte dimenticava tutto il resto.

«G-grazie.» balbettò una volta che il ragazzo mise in moto e partì.

River staccò un secondo gli occhi dalla strada per guardarla. «Non c'è bisogno che mi ringrazi, sono il tuo ragazzo o no?» Le prese la mano lasciando l'altra sul volante.

Taylor fu tentata di dire di no quando la fiamma della rabbia le si riaccese nel petto.
Doveva chiederglielo.

«River ho bisogno di chiederti una cosa,» esordì spostando la mano. «ma devi essere sincero.»

Lo guardò e il ricordo del bacio di Jamie la fece sentire un po' in colpa.
E se non avesse fatto nulla di male? E se fosse stato tutto un malinteso?

«Sarò sincero.» promise River, il tono serio. «Che devi chiedermi?»

Taylor infilò una mano nella tasca della felpa, River spostò lo sguardo sulle sue mani quando ne tirò fuori l'assegno.

Baby, you are my troubleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora