∁ᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 16

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Canzone: Bad Boys - Zara Larsson
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Jamie

Non volle picchiarlo quando si alzò in piedi, ma Aaron sferrò un pugno fraintendendo ogni intenzione. Lui barcollò all'indietro per sviare il colpo e finì con la schiena sul banco di Albert, un ragazzo nerd con gli occhialoni e la leccata di mucca in testa.

«Perché fai così Aaron?» Jamie ansimava, il fianco destro gli faceva male per la forte botta che aveva preso.

Gli occhi di Aaron erano pieni di rabbia mentre parlava. «Taylor,» rivelò. «lei è importante per me. Non voglio che le accada qualcosa per colpa tua!»

«Fratello è importante anche per me.» esordì Jamie mettendo le mani avanti come per dire che non era intenzionato ad alzare nemmeno un dito. «La proteggerò, non le accadrà niente.» gli assicurò sentendo ogni parola.

Quando guardò il suo migliore amico negli occhi, Jamie lo capì, Taylor era importante per lui quanto per Aaron.
La amava. Jamie si sentiva stupido per non averlo capito prima e offeso perché lui non gliene aveva parlato.

Una breve risatina solcò le labbra di Aaron. «Tu non sei in grado di proteggere nessuno, fratello.» La parola "fratello" uscì dalle sue labbra con lo stesso suono di una parolaccia. Jamie si accigliò e si fece indietro. «Tutte le persone che ti stanno attorno finiscono male.» lo provocò, il tono era astioso e talmente derisorio da far rivoltare a Jamie le viscere.
Non si aspettava un colpo basso del genere da Aaron, lui conosceva la sua storia, sapeva cosa aveva passato e tutte le persone che aveva perduto. Non solo Laura.

«Anche tu finirai male.» ringhiò tra i denti.

Jamie avanzò mentre il signor Mcallister gli gridava di fermarsi, ma non si azzardava ad avvicinarsi per fermarlo lui stesso.
Era incazzato.
L'altro aspettava, con il sorriso sulle labbra, che il ragazzo attaccasse, come se una rissa fosse tutto ciò che voleva.
Gli studenti, intanto, guardavano la scena come si guarda un film d'azione, pieno di suspance e violenza. Alcuni avevano abbandonato la propria postazione, altri invece erano rimasti seduti al loro posto quasi come fossero stati incollati alla sedia con la super colla (uno di questi era Albert).

Un ronzio riempì le sue orecchie quando il suo pugno affondò sul volto di Aaron. Quello incassò il colpo e senza alcun preavviso balzò verso Jamie facendolo cadere a terra.

«Vi ordino di smetterla immediatamente se non volete che vada a chiamare i vostri genitori!» gridò a squarciagola il signor Mcallister. Ovviamente era una minaccia inutile, perché a nessuno dei due importava il richiamo dei genitori.

Taylor

Aaron e Jamie erano entrambi a terra quando Taylor raggiunse l'aula di Economia. Le si mozzò il fiato quando un destro del ragazzo dagli occhi marroni affondò nell'addome dell'altro.
Jamie si lamentò in preda al dolore.

Lei sgranò gli occhi e si gettò avanti per afferrare la spalla di Aaron, ma quello non diede segno di ascoltarla.

«Ora basta,» strillò il padre della ragazza. «vado a chiamare la preside!» annunciò avviandosi verso la porta.

Taylor si accorse dell'espressione inorridita sul volto del padre, lo fermò trattenendolo per un braccio.

«Per favore non farlo!» disse smaniosa. Di sbieco vide che Jamie aveva cambiato posizione, ora lui colpiva mentre Aaron era bloccato a terra. «So gestirli meglio della mamma, penserò io a loro.»

«Va bene,» acconsentì lui, pur con un briciolo di incertezza nella voce. «ma se non funziona, dovrò prendere dei provvedimenti.» Neanche il tempo di farlo finire che Taylor annuì e si precipitò da loro.

Baby, you are my troubleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora